La rabbia e l'orgoglio - Contador, ogni gara è come il Tour

Quale occasione migliore di un mancato invito al Tour de France, di cui peraltro si è il vincitore uscente, per scatenare l'ira funesta di un corridore? Oramai, tra addetti ai lavori e non, sta diventando fin troppo palese compiere lo sforzo empatico necessario per comprendere quali pensieri passano nella mente di Alberto Contador.
Così palese che già nella tappa d'apertura della Vuelta Ciclistica al País Vasco con partenza e arrivo fissate a Legazpi, contenente già un ricco menù di saliscendi concentrati in 137 chilometri, lo spagnolo (e l'Astana) hanno già deciso di far capire chiaramente che aria tira e ribadire ancor più chiaramente a quelli dell'Aso che la scelta di escludere la squadra dell'ultimo vincitore della Grande Boucle non è stata esattamente la più felice che potessero fare.
Che lo stato di forma e la determinazione di Contador fossero eccellenti già lo si era potuto constatare dalle convincenti prove alla Vuelta a Murcia (conclusa sul gradino più basso del podio) e alla Vuelta Castilla y León (vinta con il contorno di due successi di tappa); la conferma di oggi è comunque spettacolare: a circa 8 km dal traguardo e a 2 km dalla vetta dell'Alto de Deskarga, affrontato per la seconda volta nel corso di una giornata piovosa, animata per un centinaio di chilometri da Egoi Martínez ed Iban Mayoz (con l'iniziale compagnia del francese Buffaz), presente e passato dell'Euskaltel, ecco che Alberto rompe gli indugi e parte deciso.
A dire la verità, con gli Astana intenti a scandire il passo e con le maglie Silence–Lotto e Saunier Duval pure in evidenza davanti al gruppo, il primo a provarci concretamente è stato lo spagnolo Ezequiel Mosquera, le cui qualità erano state ben ammirate nell'ultima Vuelta di Spagna conclusa in quinta posizione. Proprio in prossimità del Gran Premio della Montagna però l'atleta della Karpin Galicia si è visto raggiungere dallo scatenato Contador che nel frattempo non si è visto seguire da nessuno dei big.
Mentre il duo di testa affronta la discesa ecco che dopo aver scollinato con circa dieci secondi, appare ben nitida la sagoma di Damiano Cunego, che si getta deciso in picchiata fiutando la possibilità del successo di tappa, anche se l'illusione dura solo per pochi istanti, che comunque servono a confortare tutti nel processo di avvicinamento del leader della Lampre verso le Ardenne.
Davanti intanto l'onere dell'azione è tutto sulle spalle di Contador, che da Mosquera riceve ben pochi cambi ed è così che, una volta stabilizzato il vantaggio sugli inseguitori sui quindici secondi e superato il cartello dei 2 chilometri all'arrivo, l'atleta madrileno coglie l'avversario un po' al gancio e saluta la sua compagnia andando a prendersi in solitaria la vittoria a braccia alzate. Mosquera conquista la piazza d'onore a 3 secondi e la buona giornata della Karpin si completa con David Herrero, che regola dopo 8 secondi il gruppo dei migliori davanti ad un trio tutto italiano: il convincente Cunego al quarto posto, Riccardo Riccò, che dopo le ultime settimane di convivenza col dolore per la caduta di Montelupone alla Tirreno sta ritrovando una buona condizione, e l'onnipresente Rebellin, più che mai deciso a cercare di riconquistare almeno una delle gare del suo trittico preferito.
A completare la top-ten Peter Velits, Monfort, Joaquín Rodríguez e l'interessante russo Trofimov; e se i vari Evans, Kirchen, Frank Schleck e Thomas Dekker tra gli altri guardano già alle prossime tappe con maggior tranquillità, alcuni preziosi secondi li lasciano per strada Sastre (a 15" nel gruppo di Bettini), Luis León Sánchez (a 29"), Schumacher a 48" mentre oltre il minuto troviamo Popovych, Beltrán e Karpets. Già fuori dai giochi Lövkvist (quasi 5 minuti di ritardo), un Andy Schleck evidentemente ancora in rodaggio che giunge a quasi 7 minuti e mezzo, e Gárate che invece di minuti sul traguardo ne accusa 9 e 37 secondi, scortato dall'infaticabile Barredo che solo ieri era a sfangare sui muri del Fiandre.
Domani la seconda frazione da Legazpi a Erandio di 153 km presenta 5 Gpm di cui l'ultimo posto a circa 40 km dall'arrivo, ma che sulla carta non dovrebbe fare sconquassi.