Tom e Ale, grande Nord - Harelbeke, Boonen batte Ballan

Uno ci ha fatto l'abitudine, ma quando esulta sorride sempre come fosse la prima volta; l'altro vince un po' meno, ma ci sta facendo abituare a vederlo scattare e a vederlo finire tutte le corse cui partecipa davanti. Il belga vince per il terzo anno consecutivo su questo traguardo, sul traguardo di Harelbeke; l'italiano, dodici mesi fa nello stesso periodo, sapevamo a malapena chi fosse. Tom ha capito di essere fatto per il pavè ormai quattro anni fa, finendo 3° alla Roubaix del 2002 corsa con la US Postal di Hincapie, nella prima stagione da pro'; Ale ci ha fatto capire di avere un feeling particolare coi "sampietrini" belgi poco meno di un anno fa, alla Tre Giorni di La Panne, vincendo la prima tappa di Zottegem che comprendeva ben 11 Muri che poi lo videro sfrecciare al Giro delle Fiandre. 6° poi l'italiano nella Ronde, nel giorno della definitiva scoperta, 1° il belga, nel giorno in cui si è rivelato Campione.
Capita che un 25 marzo 2006 non qualsiasi, una settimana e un giorno prima del Fiandre, dopo le tante corse vinte dal belga finora e le poche vinte dall'italiano, i due si ritrovino in testa al GP Harelbeke, il "piccolo Fiandre", e che sia Ale a trascinarsi dietro Tom a 40 km dall'arrivo, sul Patersberg, un muro al 20% che il gruppo stava facendo tirare a Robbie McEwen.
Ale e Tom, l'italiano e il belga, e in Belgio siamo spettatori appassionati di una sorta di cronocoppie in stile GP Eddie Merckx, che ora è stata cancellata per venire annessa alla Parigi-Bruxelles.
Ale e Tom, la collaborazione in fuga: sugli strappetti spesso è il belga a fare l'andatura, ma in pianura le lunghe leve dell'italiano danno linfa fondamentale ai secondi che separano i due dal gruppo degli inseguitori. Già, gli inseguitori: perché nella giornata di Ale e Tom, l'Italia scopre un Paolini pimpante, un Petito sempre-verde (e la maglia Tenax, in questo, aiuta) ed un Carrara sorprendente. E dapprima ci aveva rivelato un Murro pimpante, un Maccanti costante ed un Colli presente nella fuga dei coraggiosi dei primi chilometri, che al suo interno vedeva comunque un favorito come il tedesco Klier.
Tornando ad Ale e Tom, con quei 20" di vantaggio presi in pochi chilometri, con quei cambi in testa a dar ritmo che mai hanno tradito paura di perdere o voglia di controllarsi. Uno è un Campione, la maiuscola non la mettiamo a caso, e ne porta anche le insegne, con quell'iride orizzontale che, nel caso ce lo dimenticassimo, sta a ricordarci di Madrid, e di Roubaix, e di Wevelgem e di Meerbeke; l'altro è un Signor Corridore (per le maiuscole vale lo stesso discorso di prima), che il Poggio ha consegnato allo stivale che pedala in forma super e con un coraggio da vendere.
Lo stesso coraggio che lo porta a tirare, ad un chilometro dalla fine, seppur a ruota abbia Boonen e seppure i primi inseguitori siano a più di un minuto di distacco. Lo stesso coraggio che lo porta sui pedali quando il belga lancia la volata a 200 metri dall'arrivo, e lo stacca. Inesorabilmente.
Con questo Boonen, però, non ce la sentiamo di accusare di scarsa tattica il veneto di casa Lampre. Non possiamo. Non sarebbe corretto e ci violenteremmo l'intelletto.
No, con questo Boonen serve attaccare da lontano (come ha fatto Ale oggi), serve attaccare con coraggio (Ale oggi), con decisione e senza pensare a chi ti segue, se qualcuno ci riuscisse (Ale oggi). Poi capita che Boonen sia l'unico a rispondere, e che in volata - se impensierisce Petacchi nelle frazioni brevi e piatte - ti batta con una gamba sola. Questo è assodato.
Il Fiandre di domenica è più duro, ha più Muri, è più lungo. La Quick Step è fortissima, ma è umana; la T-Mobile corre sempre male, e oggi Klier-Schreck-Burghardt davanti ad 80 km dall'arrivo ed il solo Klier nel gruppetto degli inseguitori nel finale lo testimonia; la Discovery è una bella squadra, ma troppi corridori con le stesse caratteristiche (Hoste - 5° oggi - Devolder, Hammond, Gusev e poi Hincapie) e nessuno che riesce a fare la differenza. E poi la Lampre, con un Carrara che, in tali condizioni, può essere una validissima spalla per Ale Ballan. Il veneto ci proverà anche domenica (e magari, prima, proverà a vincere la Tre Giorni di La Panne che Devolder nel 2005 gli soffiò all'ultima crono). Se l'unico a seguirlo saprà essere Boonen, non ci resterà che inchinarci. Avendoci provato. Come oggi.
Tom è un Campione, Ale è un Signor Corridore. Per ora. E noi sappiamo aspettare. Divertendoci.