MagicEwen sul velluto - Senza AleJet, Robbie non ha rivali
- GIRO D'ITALIA 2006 [1]
- Davitamon - Lotto 2006 [2]
- Alberto Loddo [3]
- Maximiliano Ariel Richeze [4]
- Paolo Bettini [5]
- Robbie McEwen [6]
- Uomini [7]
Il primo a sapere che non è più la stessa cosa è proprio Robbie McEwen. Lui, che dal ritiro di Alessandro Petacchi ha tutto da guadagnare (e infatti ci guadagna: vittoria di tappa a Hotton, la seconda in questi quattro giorni belgi di Giro d'Italia), sa bene che non c'è più gusto.
È rimasto solo, l'australiano, a rappresentare la categoria degli sprinter eccelsi nella corsa rosa. E si sa che i figli unici storicamente si divertono sempre meno, perché avere un compagno di giochi dà tutto un altro sapore ai pomeriggi in strada: puoi pure litigarci, ma alla fine l'intesa è profonda, e travalica la rivalità del momento per sconfinare in una stima naturale.
Robbie è rimasto solo, perché Petacchi è ripartito in anticipo per l'Italia, e perché gli altri velocisti presenti in gruppo non sono certo alla sua altezza: se è vero, come è vero, che oggi a Hotton ci si è dovuto mettere Paolo Bettini, che sprinter non è, a contrastare come poteva la schiacciante superiorità di MagicEwen sui pur bravi Loddo (terzo, rinato), Richeze (quarto, giovanissimo), Pollack (quinto, abbonato), Lorenzetto (sesto, giovane anche lui). Il Grillo si è infilato al secondo posto, in capo a una volata tenace ma meno fruttuosa di quel che il toscano sperasse, se è vero che il suo obiettivo era conquistare la maglia ciclamino della classifica a punti. Quella maglia però è finita sulle spalle dello stesso Magic, che a parità di punti con Paolino vanta due successi di tappa contro nessuno.
La frazione ha avuto uno svolgimento che più lineare non si poteva. Fuga partita al mattino, con cinque volenterosi (Casar, Calcagni, Van de Walle, Niermann e, in rappresentanza dell'immancabile Selle Italia, Bertolini) capaci di accumulare fino a 7' di vantaggio su alcune delle côtes della Liegi (Wanne e Haute Levée, sulle quali Casar ha conquistato la maglia verde di miglior scalatore), prima di essere riavvicinati dal lavoro della Gerolsteiner della maglia rosa (confermata) Schumacher, e della Davitamon di McEwen.
Alla fine, volata a ranghi compatti: Pollack, come già a Marcinelle, è stato il primo a partire, provando l'anticipo. Ma anche stavolta il tedesco è stato superato in dirittura, da un McEwen nettamente più forte di tutti gli altri. Se ci fosse stato, Petacchi avrebbe vinto a occhi chiusi, o almeno questo sostengono i suoi compagni della Milram, che hanno fatto la corsa per Lorenzetto che però oltre il sesto posto non è andato (è ancora giovane e poco esperto).
In effetti il traguardo di Hotton sembrava di quelli che AleJet conquista con una gamba. Mestamente, invece, lo spezzino è tornato in Italia, dove si opererà a Pisa alla rotula sinistra fratturata nella caduta di ieri. Salterà anche il Tour, quasi certamente, e tornerà a fine estate. Il Giro si ferma anch'esso, e domani si trasferisce in Italia, dove giovedì ripartirà con la cronosquadre di Cremona: e lì inizierà un'altra storia.
Marco Grassi