E Berta filava a Torricella - Tirreno, è il giorno di Bertagnolli

È ovvio che non c'è partita tra quello che poteva essere e quello che è stato: tra una tappa con arrivo in salita vero, ai Monti della Laga, ovvero quello che prometteva il programma; e una frazione ridotta a blando surrogato, a causa delle impervie condizioni climatiche che hanno impedito la scalata prevista (anche se ieri tali condizioni non sembravano poi così proibitive).
E così la tappa regina della Tirreno-Adriatico, quella in cui avremmo dovuto vedere battaglia tra gli uomini di classifica e gli altri nomi di spicco (Basso, Savoldelli), si è trasformata in una normale giornata come tante ne abbiamo vissute nella corsa dei due mari (non per niente l'arrivo di Torricella Sicura è stato spesso presente negli ultimi anni), con tanto di circuito finale comprendente una non impossibile salitella.
E meno male, però, che il tutto è stato nobilitato da un'azione notevole messa a segno da Leonardo Bertagnolli, che, dopo averci provato già nei giorni scorsi, stavolta è finalmente riuscito a piazzare lo scatto giusto, a poco più di 500 metri dal traguardo.
In quel momento il gruppo era tirato e stirato da un forcing impossibile di Michael Boogerd, che per tutta l'ascesa che portava all'arrivo (3 km, più o meno) aveva tenuto un'andatura talmente alta da scoraggiare ogni possibile attacco. E già, perché compagno di Boogerd è quel Thomas Dekker che è diventato leader della corsa domenica a Servigliano, e che si sente molto a suo agio nelle cronometro, ma un po' meno nelle frazioni nervose, e quindi voleva evitare il rischio che uno Jaksche, o un Ballan (immediatamente alle sue spalle in classifica) si sognassero un qualche assalto all'arma bianca.
Il mulo Boogerd ha trainato la carretta per tutta la salita, dicevamo; ma fatalmente nell'ultimo chilometro l'azione dell'olandese si stava appesantendo, e al contempo si portavano nelle prime file quelli che avrebbero provato lo sprint, primo fra tutti un Petacchi che ha dimostrato un'eccellente tenuta sugli strappetti. Ecco un tema caldo: la rinnovata capacità di AleJet di stare davanti sulle salitelle, un elemento che dobbiamo tenere bene in mente in questi giorni, in cui Boonen è uno spauracchio e Bettini, purtroppo per tutti, se sarà al via della Sanremo, lo sarà con mille doloretti per tutto il corpo. E quindi non fasciamoci il capo prima del tempo, perché Petacchi la Classicissima l'ha già vinta, e quest'anno per certi versi appare addirittura migliorato rispetto al 2005.
Ma torniamo a Torricella Sicura: in quell'ultimo chilometro, con l'azione di Boogerd che iniziava a scemare, Bertagnolli ha capito che doveva muoversi. Ha accennato lo scatto una prima volta agli 800 metri, ma mentre allungava, la strada girava con un tornante a sinistra, e lui, trovandosi all'esterno, avrebbe dovuto fare diversi metri in più rispetto al gruppo, e in questi casi ogni metro è d'oro, e non va sprecato.
Il trentino ci ha riprovato più su, ai 500 metri. Una rasoiata tagliente, che lo ha lanciato verso la vittoria, mentre alle sue spalle Petacchi precedeva il più che sorprendente Riccò, e poi Pozzato, Astarloa e Nocentini. Nulla cambia in classifica, con Dekker che precede di 14" Jaksche e di 20" Ballan. E nulla cambierà domani, nell'epilogo di San Benedetto del Tronto, in una tappa in cui AleJet dovrebbe finalmente centrare il successo che in questa Tirreno gli è finora mancato.