Rogers Re del Tempo - L'australiano iridato a cronometro
- CAMPIONATO DEL MONDO CRONOMETRO 2004 [1]
- Alexandre Vinokourov [2]
- David Millar [3]
- Michael Rich [4]
- Michael Rogers [5]
- Uomini [6]
Due volte d'oro in un giorno, per un'impresa che difficilmente troverà modo di essere eguagliata. Per Michael Rogers proprio un gran 29 settembre: prima l'Uci gli ha conferito la medaglia 2003 tolta a Millar (dopato confesso) e riassegnata al secondo di dodici mesi fa, guarda caso proprio l'australiano; e poi, per dimostrare che lui sa vincere anche sul campo, il giovane uomo della Quick Step ha sfornato a Bardolino, sul Lago di Garda, una crono memorabile.
Ha sofferto un po' il primo tratto in leggera salita, Rogers: e infatti al primo intertempo (posto dopo 6 dei 46 chilometri) in testa c'era Vinokourov, definitivamente ripresosi dai problemi di stomaco sofferti alla Vuelta (problemi che ora ha Ullrich, che ha dato forfeit per l'intero Mondiale), ed ora decisamente lanciato anche sulla prova su strada di domenica, nella quale ha la seria intenzione di lasciare un'impronta.
Non appena il percorso è spianato, comunque, sono venute alla luce le caratteristiche degli specialisti, e l'australiano ha innestato la marcia giusta facendo da subito la differenza: a poco più di metà gara, Vinokourov era stato già respinto indietro di mezzo minuto. Il kazako ha subìto poi nel finale anche il sorpasso del tedesco Rich, che ha chiuso secondo conquistando il suo terzo argento iridato nelle crono (ma mai un oro); mentre Rogers vinceva a mani basse il suo oro mondiale (1'12" su Rich, 1'25" su Vino), in un tripudio di tifosi venuti al traguardo proprio per lui, che da anni vive da noi e che sposerà presto una ragazza italiana.
Gli azzurri, per trattarsi di un esercizio pochissimo praticato a queste latitudini, si sono comportati benissimo: Marzio Bruseghin, veneto che correva in casa, ha dato l'anima e ha raccolto un bel sesto posto, a 1'37" da Rogers, ma solo a un passo dal podio; e Peron se l'è cavata con un undicesimo posto a 2'32" dal vincitore.
In una prova che rimpiange un po' le assenze dei migliori specialisti in assoluto (anche se un Armstrong settembrino sarebbe destinato a perdere, anche se Hamilton è incappato in quel che tutti sanno, anche se Ullrich, alle Olimpiadi, bucò clamorosamente l'appuntamento con una medaglia...), è da segnalare la deludentissima prestazione di un paio di uomini che invece avrebbero dovuto essere protagonisti: McGee è rotolato in 26esima posizione, Nozal addirittura in 35esima, mentre non sono stati esaltanti neanche solidi cronoman come Victor Hugo Peña, o come Bodrogi, o Belohvosciks, tutti lontanissimi dal podio. Molto meglio l'usato sicuro di Peschel, allora, o di Wauters, mentre rimandiamo al prossimo anno Cancellara e José Ivan Gutierrez, non più che discreti.
Si sa, comunque, che la crono iridata non è che un antipasto: tutte le menti sono rivolte a domenica, al circuito di Verona, alla grande sfida tra le nazionali; con la speranza, per noi, di centrare, dopo le Olimpiadi, un'incredibile doppietta.