Ma il cielo è sempre + blu - Uuh... Uh Uuh... Uh Uuh... Uh Uuh

Ivan Basso

Jan Ullrich

Chi crede ancora nel ciclismo pulito.
Chi crede che lo sport tutto, quello professionistico, possa essere pulito.
Chi sa già che è tutto un complotto orchestrato dal dio calcio.
Chi l'aveva sempre detto.
Chi deve per l'ennesima volta sostenere gli sguardi impietosi e condiscendenti dei colleghi di lavoro.
Chi si fa compatire anche dalla fidanzata per il suo ciclismo amore traditore.
Chi "il mio campione non ha mai preso niente".
Chi "il mio invece lo costringe il sistema".
Chi si è venduto 2 milioni e mezzo di impressions su Cicloweb a Chante Clair.
Chi ha la certezza matematica che ora, con questo marasma, a 2 milioni e mezzo non ci arriverà mai e magari sarà costretto a chiudere baracca.

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Chi ora ha una scusa buona per andare in spiaggia a luglio.
Chi in spiaggia ci va per tuffarsi in mare e dimenticare.
Chi sospende dalla squadra Jan Ullrich e si stupisce, perché "aveva pure firmato la dichiarazione di innocenza".
Chi non ne può più di essere preso in giro.
Chi non sa più come farà a divertirsi ancora guardando una corsa.
Chi alla fine si lascerà tentare, e "almeno le tappe alpine le guardo".
Chi spera che venga fuori un Pantani a salvare il Tour, come nel '98.
Chi dopo averlo sperato, si guarda allo specchio e si sputa in un occhio.
Chi pensa che si dedicherà solo al ciclismo giovanile, che di certo è più pulito.
Chi è conscio che Davide Cassani ha capito tutto della vita, e presto o tardi lo seguirà alle Canarie.

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Chi "non era possibile in effetti che Basso facesse quelle prestazioni al Giro".
Chi non gliene frega niente, "prendano quel che vogliono, ma fatemi divertire".
Chi pensa che il Tour ora non debba nemmeno iniziare.
Chi pensa che i corridori coinvolti non debbano essere sospesi in assenza di prove certe.
Chi intravede la solita commedia, il solito gioco delle parti.
Chi ha il lume di buon senso di non ingoiarsi una puttanata come "i professionisti sono 500, quelli coinvolti ora solo 50, il doping non è generalizzato".
Chi sa che Riis non poteva essere un buon ds perché aveva una personale storia di doping lunga un chilometro.
Chi si chiede com'è possibile che la Discovery ne sia fuori.
Chi rimpiange di non aver aperto - ai tempi - un sito di una cosa per cui il doping non è un disvalore ma un valore aggiunto, tipo il rock anni '60-'70.
Chi però ama il ciclismo e si è buttato anima e corpo come un coglione a gestire un sito di ciclismo.

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Chi aveva capito che ormai il Tour di Basso era già finito, ché anche se partiva era partito il dopato, e se vinceva aveva vinto il dopato, e se perdeva aveva perso quello che non aveva più potuto doparsi.
Chi è davvero convinto che ora il Tour lo vincerà un corridore che va a pane e acqua.
Chi ormai ha raggiunto un compromesso cinico, e non si crea più idoli nello sport, ma guarda soltanto senza farsi domande.
Chi le lezioni morali le cerca in un libro di filosofia, e non in una corsa ciclistica.
Chi ha capito che la lotta al doping non sarà mai vinta.
Chi i soldi dell'antidoping li preferirebbe investiti nella ricerca contro il cancro, perché tutti hanno un parente che ci è morto, mentre del doping chissenefrega.
Chi fa il moralista ma non si rende conto che tutti siamo a nostro modo (e in qualche modo) autolesionisti.
Chi al loro posto farebbe una bella denuncia generalizzata.
Chi al loro posto si doperebbe lo stesso.
Chi il suo doping è solo il peperoncino piccante e poi va ai Mondiali di calcio.

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Chi ha investito milioni di euro nel ciclismo e andrà in perdita.
Chi non sponsorizzerà più, e spedirà al cimitero il ciclismo italiano.
Chi sponsorizzava il ciclismo e ora sponsorizza la nazionale di calcio, di sicuro più pulita, sì sì.
Chi ha investito nel ciclismo le poche migliaia di euro che aveva e ora non sa come venirne a capo.
Chi dà la colpa di tutto all'Uci e agli organizzatori del Tour.
Chi dà la colpa a Zapatero, ma poi si ricorda che Zapatero era anche uno dei 58 nomi in codice.
Chi scrive anche per un giornale che non dedica spazio al Giro di Svizzera, ma poi su queste vicende ci si tuffa a pesce.
Chi si consolerà guardando i Mondiali e Wimbledon.
Chi poi domenica 9 i Mondiali e Wimbledon finiscono e ci lasciano soli col Tour e la nostra malinconia.
Chi davvero è convinto che ai Mondiali e a Wimbledon il doping non sanno nemmeno cosa sia.

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Chi sa che prendere esempio dagli sportivi è come voler cavar sangue da una rapa.
Chi conviene che non è nemmeno bello cavar sangue da una rapa e scoprire poi che era trattato con Epo.
Chi sta con Lemond contro Armstrong.
Chi vorrebbe liberalizzare il doping.
Chi non si sente in colpa se non ha a cuore la salute di chi è tanto idiota da doparsi come un cavallo a 20 o 30 anni.
Chi vorrebbe parlare solo di ciclismo, e non gliene frega davvero niente di tutto il resto, ed è stufo di lottare contro i mulini a vento.
Chi si fa prendere comunque dal senso del dovere, perché ha un Microscopio da fare e pubblicare.
Chi vorrebbe che se c'è qualche ciclista pulito, gli scrivesse, venisse allo scoperto, ci mettesse la faccia.
Chi sa che ciò non avverrà mai.
Chi se ne fa una ragione, riserva gli ideali per cose più importanti, e va avanti con quello che c'è.

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Chi si è definitivamente reso conto che la lotta al doping interessa poco alle persone, e zero alle istituzioni.
Chi se lo sentiva che succedeva qualcosa, perché la rinascita primaverile del ciclismo era troppo bella per durare.
Chi non voleva arrendersi all'idea che il terreno stesse franando sotto i piedi.
Chi voleva scrivere un corsivo intitolato "Aridatece Vinokourov" e poi è stato travolto dalle ultime notizie.
Chi non voleva proprio affrontare l'argomento Operación Puerto e sperava che tutto si sgonfiasse.
Chi fino a ieri sognava che Basso vincesse un Tour combattuto fino all'ultimo giorno, e ora inizia a credere di portare un po' sfiga.
Chi non aveva nessuna voglia di scrivere il centesimo articolo uguale negli ultimi 10 anni.
Chi trova che allora sia una brillante exit strategy citare una vecchia canzone.
Chi almeno stasera si ubriaca, e - fanculo al mondo - a 'sto punto pure domani sera.
Chi ringrazia Rino Gaetano di essere esistito.

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Ma il cielo è sempre più blu Uuh... Uh Uuh... Uh Uuh... Uh Uuh