Bettini, urlo a Sanremo - Successo tremendamente voluto
- COPPA DEL MONDO 2003 [1]
- MILANO - SANREMO 2003 [2]
- Quick Step - Davitamon 2003 [3]
- Saeco Macchine per Caffè 2003 [4]
- Alexandre Vinokourov [5]
- Danilo Di Luca [6]
- Mirko Celestino [7]
- Paolo Bettini [8]
- Uomini [9]
Grazie Bettini, grazie per questa entusiasmante vittoria che rimette la Milano-Sanremo nelle mani di un finisseur dopo anni di volate. Grazie Bettini per averci creduto oltre ogni umana possibilità, anche dopo essere stato tradito dai compagni di fuga sulla Cipressa, ed essere stato risucchiato dal gruppo in vista del Poggio. Grazie Bettini per aver dimostrato che, se ci si crede fermamente e profondamente, nessun traguardo può essere precluso. Grazie Bettini per aver vinto la prima prova di Coppa del Mondo onorando la maglia di leader della challenge Uci che indossi dallo scorso anno.
E dopo i ringraziamenti, arrivano le riflessioni. A un certo punto nessuno credeva più che il livornese potesse agguantare questa sospirata Sanremo: sulla Cipressa Celestino aveva anticipato tutti, scattando sin dalle prime rampe. Bettini aveva rotto gli indugi e si era portato sul fuggitivo tirandosi dietro Rebellin, Freire e Vinokourov. Alla fine della discesa dalla Cipressa i cinque avevano 20" di vantaggio su un gruppo che ci metteva un po' a riorganizzarsi (a causa della confusione generata da qualche caduta - tra i coinvolti, pure uno dei favoriti, Pozzato).
Ed ecco che, a quel punto, si consumava il tradimento: Vinokourov non tirava per favorire il rientro del suo capitano Zabel, e stessa cosa faceva Celestino (che dietro aveva Di Luca). Fin qui, tutto legittimo: ma né Rebellin né Freire collaboravano troppo all'azione, che sarebbe potuta essere decisiva se almeno tre su cinque fuggitivi avessero messo l'anima nel tentativo. E il comportamento del veneto e dello spagnolo resta poco spiegabile: è vero che entrambi temevano (a ragione) Bettini, che li avrebbe potuti staccare sul Poggio; ma una cosa è lottare in 5, un'altra in 50.
Malgrado l'insistenza di Bettini, che allungava da solo prima del Poggio, la fuga rientrava e l'ultima asperità vedeva nuovamente compatto il gruppo dei migliori. Compatto e pronto al nuovo assalto della Saeco: Shefer tirava per Di Luca, che se ne andava solo soletto dopo 500 metri di salita, mentre tutti pensavano che Bettini non avesse più troppe energie da spendere. Una decina di secondi di vantaggio subito guadagnati sul gruppo, ma poi l'azione dell'abruzzese scemava, e riecco venir su ancora l'incredibile Bettini, insieme all'altrettanto incredibile Celestino, e con la fondamentale presenza di Paolini. Ripreso Di Luca, in cima al Poggio i secondi di vantaggio sul gruppo erano appena 6. In discesa Di Luca, del tutto appannato, perdeva le ruote degli altri tre, che aumentavano il margine sugli inseguitori fino a rivelarsi imprendibili in fondo al Poggio: più 11" sul gruppo, e poi più 14" ai 3 chilometri.
La volata, lanciata da Paolini per il compagno Bettini, non aveva storia: Celestino, comunque splendido secondo, non poteva uscire che sconfitto dalla tenaglia della Quick Step. Bettini allo striscione urlava incredulo tutta la sua gioia e la sua rabbia. Cipollini si doveva accontentare del quarto posto, davanti a tutto il gruppo ma giù dal podio.
(Immagini tratte dal sito ufficiale del Team Quick Step-Davitamon)