Bentornato, lo sapevamo - Cipollini, ora il Mondiale!
- Acqua & Sapone - Cantina Tollo 2002 [1]
- Mario Cipollini [2]
- Uomini [3]
Ci credeva, non è stata mero calcolo quella sua uscita del 9 luglio, quando annunciò al mondo il suo ritiro dal ciclismo. Nonostante i grandi successi di questo avvio di stagione, nonostante una popolarità inattaccabile, Cipollini si sentiva nauseato e voleva mollare: la delusione del mancato invito al Tour era stata l'ultima goccia. Il ritiro non fu indolore, visto che gli sponsor (Acqua & Sapone, Cantina Tollo) mostrarono un certo risentimento per essere stati indicati, con la loro presunta irriconoscenza, tra i motivi della scelta di Mario.
Ora, come leggerete a parte, nella lettera che, dal suo sito, annuncia il ripensamento del campione, è in moto la diplomazia, per ricucire rapporti un po' lisi ("Non pensi di fare come gli pare, andrà alla Vuelta se noi lo vorremo", frase venuta pochi giorni fa dall'entourage della squadra). Lui per primo dice di non avercela mai avuta con gli sponsor. A lui interessa correre, a partire proprio dalla corsa spagnola. Correre per vincere, in vista del Mondiale.
Proprio la prossimità di un appuntamento tanto importante, con un circuito straordinariamente adatto alle caratteristiche di Cipollini, ci aveva fatto dubitare sin dall'inizio sull'effettività del ritiro: non che il 9 luglio Mario non ne fosse convinto; ma sapevamo che, strada facendo, l'idea di avere un'occasione d'oro per vestire l'iride si sarebbe fatta strada nella mente di Re Leone, convincendolo alla fine a tornare. E poi, come anche lui stesso ha ammesso, non è secondaria la voglia di battere quel benedetto record di successi di tappa al Giro (lui è a 40, Binda a 41): il che vuol dire che anche l'anno prossimo Cipollini ci farà divertire (o disperare, a seconda dei casi). E vuol dire che il ciclismo non ha perso un personaggio fondamentale, discusso quanto si voglia ma amatissimo.
Ora toccherà a Ballerini mettere in campo una nazionale che tenga conto della inarrestabile voglia di SuperMario, ma anche delle legittime aspettative dei vari Bettini e Di Luca, che almeno un po' avevano fatto la bocca all'assenza di Cipollini, capitano in pectore a Zolder, e speravano di poter così giocarsi meglio le proprie carte iridate. Ora tutto ricambia, e Bettini e Di Luca dovranno eventualmente sacrificarsi per la causa: a Ballerini il compito di non far pesare loro questa situazione. Noi siamo fiduciosi: dieci anni fa vincevamo l'ultimo Mondiale (Bugno a Benidorm), e ci pare francamente troppo un decennio a bocca asciutta.