Richmond, cade e si ritira Daniel Oss. Fuga ripresa, il Belgio si mostra attivo anche con Tom Boonen

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Si muove qualcosa attorno al termine del nono giro del mondiale di Richmond. Poco prima dell'ultima salita del tracciato vi è stata una caduta provocata da una transenna mal posizionata che ha coinvolto il lussemburghese Jempy Drucker e il nostro Daniel Oss; per il corridore trentino questo imprevisto, che gli ha causato un taglio al ginocchio destro, la corsa mondiale è finita, dato che l'alfiere del BMC Racing Team è stato costretto a ritirarsi nel box dopo il traguardo così come il lussemburghese (e compagno di squadra) Drucker. Da segnalare l'abbandono di due velocisti come il bielorusso Yauheni Hutarovich e lo sloveno Marko Kump.

In contemporanea a questo accidente il gruppo si è spezzato in più tronconi, con ventidue atleti nel primo di essi; per l'Italia vi era presente solo Vincenzo Nibali mentre altre nazionali come la Spagna e il Belgio potevano contare su tre elementi. Questa situazione è però immediatamente terminata con il ricongiungimento dei vari plotoncini e ha comportato il riassorbimento dei fuggitivi della prima ora ancora superstiti.

Quando mancano 85 km all'arrivo la situazione vede alcuni allunghi singoli, prima dello spagnolo Lluís Mas, poi del portoghese José Gonçalves e quindi del britannico Alex Dowsett. Il gruppo ora è tirato dal Belgio, con Nikolas Maes e Stijn Vandenbergh a fare un ritmo elevato. Nel muro centrale del decimo giro Tom Boonen inizia a farsi vedere, provando a smuovere le acque. L'Italia corre in maniera coperta, forse troppo; in particolar modo Fabio Felline e Giacomo Nizzolo sono nella seconda parte del plotone mentre Vincenzo Nibali e Matteo Trentin sembrano i più attenti fra i nostri portacolori.

A 82 km dall'arrivo attacca Robert Gesink ma l'olandese si rialza dopo poche centinaia di metri. La situazione al decimo passaggio vede la prima parte del gruppo tirata dal Belgio e dall'Olanda.