Fiandre, le speranze italiane si infrangono su Boonen. Terza Ronde per Tom su due ottimi Pozzato e Ballan

Versione stampabile

Tris di Tom Boonen al Giro delle Fiandre, al termine di un'azione a tre con gli italiani Pozzato e Ballan, relegati ai gradini più bassi del podio allo sprint ristretto.

Comincia dopo pochi circa 25 chilometri la fuga "buona", con 15 atleti: Lund (Saxo Bank), Gert Dockx (Lotto), Belletti (AG2R), Bilbao (Euskaltel), Boucher (FDJ), Isaichev (Katusha), Graziato (Lampre), Lastras (Movistar), Tjallingii (Rabobank), Farrar (Garmin), Vandousselaere (Topsport), Planckaert (Landbouwkrediet), Veelers (Argos-Shimano), Schillinger e Schorn (NetApp). Il loro vantaggio massimo è di poco inferiore ai sei minuti su un gruppo condotto prevalentemente dalla Omega Pharma-Quick Step e successivamente dall'Astana.
Un sestetto composto da Boom, Kuschynski, Vaitkus, Boeckmans, Pichot e Hayman prova il contrattacco intorno al chilometro 130, quando la corsa sta transitando sul Molenberg, ma è pronta la reazione del plotone che non lascia più di poche decine di secondi, ricucendo nell'arco di qualche chilometro.
Qualche foratura o guaio meccanico caratterizza la fase centrale della corsa, a farne le spese, tra gli altri Fabian Cancellara (in un paio di occasioni) e Peter Sagan, rientrati senza troppi problemi.
All'imbocco dell'Oude Kwaremont (primo passaggio, transita per primo un ottimo Farrar) il vantaggio dei 15 è inferiore ai due minuti, tutti i migliori sono già nell'avanguardia del gruppo e in cima all'immediatamente successivo Paterberg (-72 km) è già dimezzato.
Fino al Koppenberg (-65) è la BMC a guidare - in realtà senza troppa lena - il plotone che perde qualche decina di secondi e sul muro sono ancora i big a transitare nelle prime posizioni, ad eccezione di Pozzato che è ancora a centro gruppo.
Ancora sfortuna per Cancellara ai - 63, nel tratto di rifornimento. Uno sbandamento in seno al plotone gli fa perdere l'equilibrio, lo svizzero cade e sono inutili gli interventi dei compagni: è costretto al ritiro.
Il distacco tra i 10 fuggitivi (hanno perso contatto i due NetApp, Graziato, Vandousselaere e Veelers) e il gruppo aumenta nei tratti intermedi, mentre si riduce in prossimità e durante il passaggio sui muri. Rispondendo ad un tentativo di Bazayev e Geslin, si vede Philippe Gilbert, che sul Kruisberg mette in fila il gruppo, riuscendo a portar via un plotoncino di una decina di unità (Voeckler, Popovich, Leukemans, Larsson, Gatto, Knees gli altri) che nel volgere di un paio di chilometri si riporta sui battistrada (-46 km), anche se il gruppo chiude il gap in breve tempo.
Purtroppo un'altra caduta, stavolta dovuta ad una mossa incauta di uno spettatore mette fuori gioco Sebastian Langeveld. Pozzato era immediatamente alla sua ruota e riesce miracolosamente ad evitare l'olandese con una manovra da funambolo.
Vanmarcke lancia la sfida sul secondo passaggio sull'Oude Kwaremont (-40), molto pimpanti anche Ballan, Sagan, Chavanel e Pozzato, mentre in contropiede si mette in mostra Paolini, con Flecha e Jérôme . Ancora una caduta all'imbocco del Paterberg, a farne le spese questa volta sono Vansummeren e Degenkolb.
La caduta permette ad una quindicina di avvantaggiarsi, tra di loro tanti primi attori, Pozzato, Boonen, Terpstra, Ballan, Chavanel, Iglinskiy, Vanmarcke, Sagan che, con Paolini, Flecha e Jérôme, prendono il largo, mentre Gatto e Boasson Hagen perdono il treno per poche decine di metri. Il francese della Europcar gioca la sua carta ad una trentina dall'arrivo, mentre nel gruppetto dietro di lui sono i compagni di Boonen, Terpstra e Chavanel, i più attivi.
Il gruppo, forte ancora di una quarantina di atleti, però non si dà per vinto, e sotto la spinta della Sky, si riporta su Boonen e soci, mentre Terpstra riesce ad agganciare Jérôme in testa alla corsa (-20).
La coppia franco-belga non dura più di un paio di chilometri e sono ripresi all'inizio dell'Oude Kwaremont. Ballan è il migliore in questa fase, salta Terpstra e scollina in solitaria con una quindicina di secondi su Sagan, Boonen, Paolini e tutto quel che resta del gruppo il lunghissima fila indiana.
Il primo a riportarsi sul corregionale è Pippo Pozzato, con Boonen a ruota, mentre un altro italiano, Paolini, cerca invano tutto solo di rientrare sul trio (-16).
Sull'ultimo muro, il Paterberg (-14), Pozzato scandisce il passo, mentre Boonen sembra accusare il passo dei due italiani, riuscendo tuttavia a salvarsi. Sagan esce solitario all'inseguimento del trio di testa, riprende e supera Paolini, ma anche il suo tentativo sembra tardivo, ai meno 13 il suo ritardo è di 20" e non accenna a calare.
Davanti c'è accordo tra i tre, il vantaggio sul gruppo (oltre a Sagan ci sono Voeckler, Breschel, Rast, Leukemans, Chavanel, Terpstra, Roulston, Van Avermaet, Boasson Hagen e Jérôme) ai meno otto è di 40" e si avviano a giocarsi la corsa sul nuovo traguardo di Oudenaarde.
Ai meno due il ritardo è superiore al minuto e i tre cominciano a studiarsi.
Ballan tiene alto il ritmo nell'ultimo chilometro e lancia lo sprint, ma Boonen è il più veloce e lo supera, lasciando a Pozzato la seconda piazza.
Lo sprint per la quarta posizione è vinto da Van Avermaet.