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GP de Denain 2016: Dan McLay, uno sprint che ricorda McEwen - In Francia il britannico sguscia nel finale, battuti Boudat e Dehaes

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Daniel McLay ha la meglio nella volata del GP de Denain @ Twitter - Extras Du Cyclisme

Pur disputandosi in due nazioni confinanti, Freccia del Brabante e GP de Denain formano un'interessante accoppiata di corse di buon livello, seppur con una netta prevalenza qualitativa in favore della prova belga. Oggi nel Nord della Francia a sfidarsi erano i velocisti, grazie ad un percorso a loro totalmente confacente; a vincere è stato uno dei più interessanti nomi del panorama delle formazioni Professional, quel Daniel McLay giunto al secondo successo da professionista grazie ad uno sprint di primissima qualità nel quale ha sverniciato rivali. Certo, non aveva contro i migliori al mondo della specialità, ma il ragazzo nato in Nuova Zelanda ha lasciato tutti a bocca aperta.

 

Fatica a formarsi la fuga; se ne vanno in tre, tra loro Geniez
Nonostante tanti attacchi già dalle prime battute dei 200 km in programma, la cinquantasettesima edizione del Gp de Denain-Porte du Hainaut ha dovuto attendere per vedere formarsi la prima azione seria di giornata. Dopo 30 km si è formato un terzetto, composto dall'estone Gert Jõeäär (Cofidis, Solutions Crédits) e dai francesi Alexandre Geniez (FDJ) e Tony Hurel (Direct Énergie). Al loro inseguimento prova a lanciarsi Lorenzo Rota (Bardiani CSF) ma il giovane bergamasco ha dovuto abbandonare i propositi di ricongiungimento, lasciandosi riassorbire dal gruppo.

Il vantaggio della testa della corsa aumenta costantemente, arrivando dopo 50 km a 3'15" e toccando il massimo di 4'10" a metà corsa; ad occuparsi del lavoro nel plotone si incaricano gli uomini dell'AG2R La Mondiale, della ONE Pro Cycling e della Roubaix Lille Métropole. A loro si aggiungono anche le altre due formazioni Professional francesi, la Delko Marseille Provence KTM e la Fortuneo-Vital Concept. La collaborazione tra un così elevato numero di gregari comporta un iniziale stabilizzamento ed un successivo riavvicinamento nei confronti dei fuggitivi.

 

Fuga ripresa, ci provano Fournier e Quéméneur
Il distacco inizia a scendere in maniera importante: ai meno 65 km il vantaggio del trio è di 3'05", ai meno 60 km è di 2'25", ai meno 55 km è di 1'20". L'AG2R La Mondiale prova a creare un ventaglio: per un breve tratto l'azione della squadra savoiarda ha buon esito, con sei elementi del team e due altri componenti del gruppo che riescono ad avvantaggiarsi. Il gruppo reagisce immediatamente, riprendendo loro e, poco dopo, anche i fuggitivi della prima ora. Jõeäär prova stoicamente, con il belga Maxime Farazijn (Topsport Vlaanderen-Baloise), ma non guadagnano spazio.

A questo punto fanno seguito 10 km caotici, con attacchi e contrattacchi in serie favoriti dal forte vento; in ogni occasione il gruppo non lascia spazio. Riescono ad evadere dal plotone, quando mancano 40 km al termine, Marc Fournier (FDJ) e Perrig Quéméneur (Direct Énergie) che riescono a guadagnare anche una trentina di secondi di vantaggio; dietro si tentenna, con la sola ONE Pro Cycling che prova a controllare la situazione, non riuscendo però a far diminuire il gap al cartello dei meno 30 km alla conclusione.

 

Anche loro raggiunti, Colbrelli si mette a disposizione
Il duo transalpino riesce anche ad incrementare di una manciata di secondi fintantoché iniziano a riaccelerare in testa al gruppo ci pensano Team Roth, Wallonie Bruxelles e soprattutto Bardiani CSF: la formazione italiana è quella che compie i maggiori sforzi, portando al ricongiungimento ai meno 19 km. Tra chi gira in testa al gruppo tra gli uomini in verde c'è anche Sonny Colbrelli, ieri buon sesto alla Freccia del Brabante e oggi messosi a disposizione totale per Nicola Ruffoni.

Anche se manca quasi un decimo di gara tutto quel che manca sarà solo una lunga preparazione in vista della volata finale, con le squadre a darsi battaglia per portare nella miglior posizione il rispettivo velocista. Tutto scorre via liscio senza impedimenti, anche l'ultima vera curva di giornata ai meno 3 km: la imbocca in prima posizione Angélo Tulik (Direct Énergie), che alla sua ruota ha già il suo velocista Thomas Boudat. L'eccessiva distanza dal traguardo fa rilassare il gruppo, con altre formazioni, segnatamente FDJ e Wanty-Groupe Gobert, a sfidarsi per entrare nell'ultimo km davanti.

 

McLay impressiona, sverniciati Boudat e Dehaes
Vi riesce la formazione belga, che oggi punta tutto su Kenny Dehaes; nel frattempo, ai meno 1.8 km, si registra una caduta dovuta ad uno spartitraffico che lascia una sessantina di corridori a giocarsi la vittoria. Tra chi invece resta coinvolto nel capitombolo ci sono Nicola Ruffoni (Bardiani CSF) e Bert Van Lerberghe (Topsport Vlaanderen-Baloise), entrambi capitani di giornata per le rispettive squadre.

Ai meno 250 metri Robin Stenuit (Wanty-Groupe Gobert) termina il proprio lavoro di apripista ma Dehaes si è perso, trovandosi proprio dall'altra parte della carreggiata. Parte per primo Pawel Franczak, alla cui destra rimonda Thomas Boudat mentre a sinistra risale Baptiste Planckaert. Ma nessuno di loro può opporsi a quanto riesce a fare Daniel McLay: il giovane britannico, rimasto intruppato, con uno splendido zigzag supera ad alta velocità una decina di rivali, riuscendo ad infilarsi tra i pertugi giusti come fosse Robbie McEwen.

Il ventiquattrenne mette il muso davanti solo ai meno 10 metri, ma tanto bastava per conquistare il primo successo dell'anno, terzo per la sua Fortuneo-Vital Concept. Sul podio salgono il francese Thomas Boudat (Direct Énergie) e il belga Kenny Deheas (Wanty-Groupe Gobert). Completano la top 10 l'altro belga Baptiste Planckaert (Wallonie Bruxelles), i giovani francesi Lorrenzo Manzin (FDJ) e Clément Venturini (Cofidis, Solutions Crédits), il polacco Pawels Franczak (VERVA ActiveJet), il britannico Chris Opie (ONE Pro Cycling) e i francesi Bryan Alaphilippe (Armée de Terre) e Loïc Chetout (Cofidis, Solutions Crédits). Migliore italiano è il padovano Liam Bertazzo (Southeast-Venezuela), sedicesimo.

Alberto Vigonesi

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