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Volta a Catalunya 2016: Uno-due Bouhanni, gli avversari vanno al tappeto - Il francese vince anche la seconda tappa. Il miglior italiano è Enrico Gasparotto, settimo

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Nacer Bouhanni si ripete e batte Gianni Meersman © Cofidis

Due successi di fila sono un ottimo toccasana per chiunque ma non compensano in modo pieno la delusione che Nacer Bouhanni ha provato lo scorso sabato al termine della Milano-Sanremo. Lui quarto a causa di un salto di catena e primo l'arcirivale Arnaud Démare; uno dal carattere duro e orgogliso come il nativo di Épinal voleva subito un'occasione di dimostrare a gli altri e a sé stesso di aver fatto tutto il possibile alla Classicissima. Ed ha preso il via, concordando la decisione con la squadra, alla Volta a Catalunya: nella prime due tappe sono arrivati altrettanti successi, entrambi senza appelli per gli avversari.

 

Fuga a quattro, ma prende poco spazio. Qualche problema per Bouhanni
Gli attentati che hanno insanguinato Bruxelles sono stati ricordati prima del via con un minuto di silenzio e diversi atleti belgi, fra cui i due del BMC Racing Team Philippe Gilbert e Ben Hermans, hanno deciso di gareggiare con il lutto al braccio. La Matarò-Olot di 178 km non ha visto al nastro di partenza Rohan Dennis: l'australiano del BMC Racing Team, ieri arrivato staccato dal gruppo, soffre di sintomi influenzali a cui si è aggiunto uno stato febbrile, con i medici del team statunitense che hanno consigliato l'ex recordman dell'ora di non gareggiare quest'oggi.

Subito dopo il km 0 iniziano i primi attacchi ma è al km 13 che parte l'azione che caratterizza la giornata: ad avvantaggiarsi sono i belgi Thomas De Gendt (Lotto Soudal) e Boris Dron (Wanty-Groupe Gobert), il francese Maxime Bouet (Etixx-Quick Step) e il polacco Kamil Gradek (VERVA ActiveJet). Al km 20 il gruppo già lascia fare ed il margine è di 1'50", per poi toccare i 3' al primo dei due gpm di giornta, l'Alt de Can Bordoi dove Dron precede Gradek, Bouet e De Gendt. In questa fase il leader Nacer Bouhanni si avvicina all'auto medica: il francese della Cofidis, Solutions Crédits deve far fronte a qualche problema di stomaco e si mantiene per diversi km nella coda del gruppo.

Dopo la prima ora percorsa ai 42.6 km/h di media i quattro in testa vedono ridurre drasticamente il loro margine: al km 52 è già sceso a solo 1'30". Con il passare dei km il gruppo rallenta e il gap torna ad aumentare: allo sprint intermedio di Llagostera (km 78), dove transitano nell'ordine De Gendt, Bouet, Dron e Gradek, il distacco è di poco superiore ai 2'. Il vantaggio aumenta ancora, arrivando a 2'40", all'inizio dell'Alt de Els Àngels, seconda ed ultima asperità di giornata, lunga 10 km ma dalla pendenza media agevole (3.8%). Anche in vetta rimane simile il gap, con Dron primo a valicare davanti a Bouet, De Gendt e Gradek. Con questo risultato il ventottenne della Wanty-Groupe Gobert si issa in vetta alla classifica degli scalatori.

 

De Gendt fa... il De Gendt! Ma anche per lui nulla da fare
Ai meno 50 km dal termine il vantaggio è tornato a veleggiare attorno al 1', soprattutto per merito del lavoro in gruppo degli uomini della Cofidis, Solutions Crédits. Conscio di andare a prendere i fuggitivi troppo presto il gruppo ha alzato il ritmo: allo sprint intermedio di Banyoles del km 140 (De Gendt, Bouet, Gradek l'ordine del passaggio) torna ad essere di 1'30" il distacco fra le due parti della corsa. Dron decide di rialzarsi e viene riassorbito ai meno 32 km; quando mancano 30 km è sceso a soli 47" il ritardo del plotone, con i battistrada che paiono rassegnati.

Tutti tranne uno, perché Thomas De Gendt decide di non darsi per vinto e, quando mancano 28 km, attacca provando a riproporre ancora una volta un'azione solitaria da lontano, come ci ha abituato nel corso degli anni: basti ricordare l'azione nella prima tappa della Parigi-Nizza 2012 o la cavalcata nel medesimo anno nella tappa del Giro d'Italia conclusa sullo Stelvio. Nella corsa catalana il ventinovenne ha già lasciato il proprio marchio in passato: nell'edizione 2013 conquistò l'ultima frazione sul Montjuic di Barcellona, precedendo in uno sprint a quattro David López, Robert Kiserlovski e Michele Scarponi.

Con la sua andatura De Gendt guadagna terreno: ai meno 23 km torna ad avere oltre 1' di vantaggio. Tuttavia, ai meno 20 km la Cofidis, Solutions Crédits ridimensiona subito l'allungo del belga, portandosi attorno ai 30". Anche il coraggioso fiammingo è costretto ad arrendersi all'incedere del gruppo quando mancano 15 km al termine, poco prima dell'inizio del secondo di tre tunnel stradali che portano la carovana (seguendo un percorso che tira leggermente all'insù) verso la cittadina d'arrivo, capitale della comarca della Garrotxa.

 

Bouhanni vince senza patemi, settimo Enrico Gasparotto
Tutto procede liscio fino agli ultimi km, quando iniziano le scaramucce per poter impostare autonomamente la volata finale: l'unico contrattempo riguarda Julián Arredondo (Trek-Segafredo), con il colombiano costretto a metter piede a terra dopo un contatto con un piloncino delimitante la carreggiata. Ai meno 3 km inizia a lavorare il Movistar Team ma non tanto per la volata quanto per tenere nelle primissime posizioni Nairo Quintana. Medesimo ragionamento compiuto dal Team Sky, che si affaccia in testa giusto per non far correre pericoli a Chris Froome.

Ad iniziare l'ultimo km in testa ci pensa la Cofidis, Solutions Crédits: la formazione francese viene però insidiata dalla Etixx-Quick Step che porta in ottima posizione di sparo Gianni Meersman. A giocare un ruolo molto importante è Geoffrey Soupe: il barbuto ultimo uomo di Nacer Bouhanni riesce a riportarsi in prima posizione, tirando fuori d'impiccio il capitano il quale può iniziare la volata con tutta la strada libera. Per questo Bouhanni è un gioco da ragazzi aumentare la velocità e andare a prendersi la seconda affermazione consecutiva, la quarta della stagione.

In seconda posizione termina il belga Gianni Meersman che precede il connazionale Philippe Gilbert: l'ex iridato di Valkenburg si prenderà a male parole dopo il traguardo con il quarto di giornata, il russo Alexey Tsatevich (Team Katusha). Completano la top 10 lo spagnolo Carlos Barbero (Caja Rural-Seguros RGA), lo statunitense Kiel Reijnen (Trek-Segafredo), il friulano Enrico Gasparotto (Wanty-Groupe Gobert), settimo e che festeggia le trentaquattro primavere, il belga Jonas Vangenechten (IAM Cycling), il polacco Pawel Franczak (VERVA ActiveJet) e il francese Kévin Réza (FDJ).

Grazie agli abbuoni Bouhanni aumenta il proprio margine, ora di 14" sul britannico Ben Swift (Team Sky) e su Thomas De Gendt: ma domani sarà l'ultimo giorno in vetta alla generale per il velocista-boxeur poiché la Girona-La Molina di 172 km prevede ben quattro salite, l'ultima dei quali porterà il gruppo fino ai 1725 metri slm della rinomata stazione sciistica pirenaica. Qui si sfideranno per la prima volta della stagione i quattro candidati al successo del Tour de France, vale a dire Fabio Aru, Alberto Contador, Christopher Froome e Nairo Quintana.

Alberto Vigonesi

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