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Paris - Nice 2016: Bouhanni-Matthews, il duello è anche fisico - La giuria declassa Nacer, tappa alla maglia gialla: buon secondo posto per Niccolò Bonifazio

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Il contatto in volata tra Bouhanni e Matthews: la giuria ha punito il francese © Bettiniphoto

Quando la tappa si risolve con un arrivo a gruppo compatto, sappiamo bene che Nacer Bouhanni è sempre un osso durissimo per tutti perché tra gli sprinter attuali è uno dei pochi che ad un'ottima punta di velocità combina anche una grande aggressività in corsa. Oggi però il francese della Cofidis è andato decisamente oltre ai limiti del regolamento e così la giuria della Parigi-Nizza si è vista costretta a cambiare il risultato sancito dalla linea del traguardo: sfuma quindi per un declassamento la seconda vittoria stagionale di Nacer Bouhanni, mentre sul gradino più alto del podio ci va l'australiano Michael Matthews che già si era imposto nel prologo a cronometro e che nel 2016 si trova con due vittorie in appena tre giornate di gara.

Una fuga a quattro guadagna fino a 10'
La tappa di ieri tra freddo, neve, vento e sterrati si è fatta sentire abbastanza in gruppo e in questa seconda tappa, lunga 213.5 chilometri ma quasi interamente in pianura, non c'è stata grande voglia di darsi battaglia fin dall'inizio. Da Contres non ha preso il via il francese Jérôme Coppel, malato, ed al primo attacco dopo solo un chilometro di corsa il gruppo ha subito deciso di lasciare fare: dopo appena 5000 metri Tsgabu Grmay (Lampre), Matthias Brändle (IAM), Anthony Delaplace (Fortuneo) ed Evaldas Siskevicius (Delko Marseille) si sono ritrovati già con 3'15" di vantaggio, un margine che ha continuato a crescere rapidamente fino al 25° chilometro quando ha toccato un massimo di 10'15". Da segnalare anche il ritiro del velocista spagnolo Juan José Lobato, quarto alla Sanremo due anni fa e che adesso potrebbe avere qualche difficoltà a trovare la miglior condizioni in vista della Classicissima.

Il peso dell'inseguimento è ricaduto sulle spalle della Orica GreenEDGE del leader Michael Matthews e sulla Etixx-Quick Step di Marcel Kittel: il distacco del gruppo dai quattro fuggitivi ha quindi iniziato a calare costantemente scendendo fino a 3'25" al cartello dei 100 chilometri al traguardo. Arrivata a lavorare anche la Katusha, dopo un'altra decina di chilometri i battistrada Grmay, Delaplace, Siskevicius e Brändle si sono ritrovati con appena due minuti e mezzo da gestire, ma a questo punto è stato il plotone ad alzare un po' il piede sull'acceleratore permettendo agli uomini di testa di riguadagnare qualche secondo.

Il destino della fuga comunque era segnato, ma l'austriaco Brändle ed il lituano Siskevicius sono comunque riusciti a tagliare il traguardo dei 200 chilometri di fuga venendo ripresi solo ai meno 12: il primo ad alzare bandiera bianca era stato l'etiope Gmay a 28 chilometri dal traguardo con il gruppo ormai a meno di un minuto, Delaplace invece ha tenuto duro fino a 16 chilometri dalla conclusione, poco dopo il passaggio sotto il traguardo. Nell'avvicinamento allo sprint, ai meno 7, c'è stato purtroppo spazio per una brutta caduta che ha visto coinvolto il francese Pierre-Luc Perichon: il portacolori della Fortuneo è uscito di strada centrando uno spettatore e finendo poi in ospedale con una clavicola fratturata.

Il treno della Cofidis lancia Bouhanni
Nel finale il tedesco Marcel Kittel, uno dei possibili favoriti, è letteralmente sparito dalle prime posizioni del gruppo e tra una curva e l'altro si è formato un maxi treno tutto rosso con uomini di Katusha e Cofidis e con in mezzo la maglia gialla del capoclassifica Michael Matthews. La tortuosità del tracciato e l'alta velocità hanno creato dei piccoli buchi in gruppo restringendo così la lotta per il successo a quei velocisti che avevano approcciato l'ultimo chilometri nelle primissime posizioni: Nacer Bouhanni è uscito dall'ultima curva a centro strada e ha quindi iniziato a stringere verso sinistra per chiudere la porta al tentativo di rimonta di Michael Matthews che stava risalendo lungo le transenne.

Contatto ai 50 metri, vittoria a Matthews con Bonifazio 2°
Matthews non si è fatto intimorire dalla mossa di Bouhanni e ha proseguito, in rimonta, sulla sua linea: nelle ultime decine di metri invece il francese della Cofidis ha dato un'ulteriore piccola scodata verso sinistra, ed i due sono venuti in contatto restando miracolosamente in piedi. Non è chiaro se quest'ultima sbandata di Bouhanni sia stato il risultato di un gesto volontario o di una leggera perdita di controllo, fatto sta che ha portato ad un contatto senza il quale Matthews avrebbe probabilmente completato l'operazione di sorpasso: inevitabile quindi la decisione della giuria che ha assegnato la vittoria all'australiano.

In seconda posizione è quindi risalito il talento ligure Niccolò Bonifazio, unico capace di inserirsi in scia a primi due e che per poco non è riuscito addirittura a beffare Matthews approfittando proprio di quando accaduto pochi centimetri davanti a lui: il neoacquisto della Trek-Segafredo, già sesto alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, ha nella Sanremo il suo grande sogno e per ora la strada imboccata per l'avvicinamento sembra essere quella giusta. Alla fine Nacer Bouhanni è stato classificato in terza posizione visto che in volata si era formato un buco di 1" dietro ai primi tre: come da regolamento quindi Bouhanni è stato quindi retrocesso all'ultimo posto del suo gruppo, che però in questo caso è risultato essere il terzo.

Alberto Contador perde 4" da Dumoulin e Thomas
In classifica generale Michael Matthews ha allungato in testa grazie agli abbuoni, ma qualche piccolo movimento c'è stato anche tra i favoriti per la vittoria finale proprio per colpa dei qualche frazionamento del gruppo: Dumoulin, Thomas, Izagirre e Majka hanno guadagnato 4" su Alberto Contador, Tony Gallopin, Wilco Keldermann, Romain Bardet e Sergio Henao, 11" invece è stato il vantaggio nei confronti di Ilnur Zakarin e Pierre Rolland. Dopo due arrivi per velocisti, però, domani ci sarà finalmente spazio per gli uomini di classifica: il traguardo di Mont Brouilly prevede una scalata di tre chilometri al 7.7% di pendenza media, un finale ideale per gente esplosiva ma già avremo una buona indicazione su quali sono gli uomini più in forma di questa Parigi-Nizza.

Sebastiano Cipriani

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