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Le Samyn 2016: Terpstra, prove generali di Settimana Santa - Il vincitore della Roubaix 2014 in forma super: vince da solo, Thwaites secondo. Tra le donne sorride la Blaak | Cicloweb

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Le Samyn 2016: Terpstra, prove generali di Settimana Santa - Il vincitore della Roubaix 2014 in forma super: vince da solo, Thwaites secondo. Tra le donne sorride la Blaak

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Niki Terpstra taglia da vincitore il traguardo del Gp Le Samyn © Belga

Non sarà una gara blasonata, il Gp Le Samyn, giunto quasi alla soglia delle cinquanta edizioni, ma a livello di spettacolo quanto visto quest'oggi ha poco da invidiare a prove più note al grande pubblico. A vincere è stato un big del ciclismo internazionale come Niki Terpstra, al primo successo stagionale dopo un avvio così così; non altrettanto si può dire per la sua Etixx-Quick Step, giunta già a quota sedici affermazioni, addirittura in lieve miglioramento rispetto al rendimento del 2015, quando lo squadrone belga chiuse l'annata con la cifra monstre di cinquantaquattro vittorie.

Pochi big al via ma tanti talenti che si sono messi in mostra: che dire di Nils Politt, Florian Sénéchal e Loïc Vliegen, sessantacinque anni in tre, che hanno animato la giornata con scatti e controscatti, chiudendo rispettivamente quinto, terzo e quarto? Per non parlare del britannico Scott Thwaites, oscuro (ma fino ad un certo punto) ventiseienne britannico spesso protagonista su queste strade? Già in mostra nel weekend con il decimo posto alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne e il sedicesimo alla Omloop Het Nieuwsblad, il ragazzo dello Yorkshire è andato vicino a conquistare la prima affermazione della carriera, fermato solo da un Terpstra ingiocabile.

 

Vento, cadute, forature: è un inizio caotico
La quarantottesima edizione del Gp Le Samyn (così intitolato in onore del francese José Samyn, primo vincitore della corsa - nota allora come GP de Fayt-le-Franc - e deceduto l'anno seguente) ha preso il via da Quaregnon sotto un bel cielo sereno spezzato però dal forte vento, che ha caratterizzato l'intera giornata. Sedici i tratti di pavé da affrontare, l'ultimo dei quali a soli 2 km dal termine.

Nella prima parte di gara a farla da padrona sono state le cadute e le forature che, in collaborazione con Eolo, hanno permesso la creazione di diversi ventagli e di altrettanti spacchettamenti in più gruppetti. Ci prova prima un tentativo di sette, quindi uno di quindici fusosi poi con una trentina di inseguitori. In quest'ultima azione presenti anche nomi nobili quali, ad esempio, Marco Marcato e Niki Terpstra: anche per l'eccessiva mole, questo gruppo viene rapidamente ripreso dal plotone.

 

Tanti ritiri, c'è anche Gilbert. Si susseguono gli attacchi
Quando mancano circa 65 km al traguardo inizia a piovere. Già cominciata invece la conta dei ritiri: hanno messo piede a terra fra gli altri Thomas De Gendt, Kenny Dehaes, Roy Jans e soprattutto Julien Alaphilippe e Philippe Gilbert, che hanno preferito, complice anche il maltempo, non rischiare in vista dei prossimi importanti appuntamenti.

Poco prima della seconda delle quattro ascese alla Côte de la Roquette attacca Gediminas Bagdonas: il lituano dell'AG2R La Mondiale viene inseguito alle sue spalle da un gruppetto di una ventina abbondante di atleti. A comporlo sono Maxime Daniel (AG2R La Mondiale), Tony Hurel (Direct Énergie), Marco Marcato (Wanty-Groupe Gobert), Daniel McLay (Fortuneo-Vital Concept), Florian Sénéchal (Cofidis, Solutions Crédits), Loïc Vliegen (BMC Racing Team), due della Bora-Argon 18 (Ralf Matzka e Scott Thwaites), della Lotto Soudal (Sean De Bie e Tosh Van der Sande), del Team Katusha (Sven Erik Bystrøm e Nils Politt), tre del Team LottoNL-Jumbo (Dylan Groenewegen, Twan Castelijns e Maarten Wynants) e ben quattro uomini a testa per Etixx-Quick Step (Laurens De Plus, Davide Martinelli, Niki Terpstra e Guillaume Van Keirsbulck) e Topsport Vlaanderen-Baloise (Tim Declercq, Floris De Tier, Sander Helven e Stijn Steels).

Presto ripreso, Bagdonas si accomoda in gruppo dal quale continuano scatti e controscatti: il plotone principale pedala a circa 2' dagli attaccanti e, data la presenza di tutte le formazioni principali, appare subito poco interessato al ricongiungimento. Al passaggio sotto l'arrivo, ai meno 50 km, si forma un quartetto in testa con Daniel, Hurel, McLay e Sénéchal, a cui poi si ricongiunge Terpstra: gli altri fuggitivi transitano con una quindicina di secondi mentre il gruppo ha alzato definitivamente il piede, distante oltre 4'.

 

Prima Vliegen, poi Politt ci provano, ma è un nulla di fatto
Nuovo rimescolamento attorno ai meno 45 km: parte in solitaria Vliegen mentre alle sue spalle c'è un gruppetto di tredici unità che via. Tempo 10 km e Vliegen viene ripreso; ora il turno di attaccare è di Nils Politt. Lo insegue un plotoncino di undici elementi, che ai meno 30 km dista 20" mentre gli altri navigano a quasi 1'. Ai meno 25 km, quando inizia l'ultimo giro, Politt transita con 12" sul primo gruppo inseguitore mentre è di 1'15" il ritardo del secondo plotone, di cui fan parte anche gli azzurri Marcato e Martinelli. La fatica di una giornata disputata a tutta e sotto un simile meteo si fa sentire: tra chi paga c'è Tosh Van der Sande che, pur facendo parte del primo gruppo inseguitore, decide di fermarsi e di salire al calduccio del bus.

Chi ha ancora birra in corpo è Sénéchal, che tutto solo si riporta su Politt. Nei 1400 metri di pavé di Rue du Vert Pignon (ai meno 20 km) inizia a sgasare Niki Terpstra che riesce a rientrare sui due di testa: bravi a tenere la ruota del vincitore della Roubaix 2014 rimangono solo Dylan Groenewegen e Scott Thwaites. Complice la presenza del leader della Etixx, gli altri quattro diminuiscono l'andatura, permettendo la formazione di un gruppo di dodici unità ai meno 16 km.

 

Terpstra decide di salutare tutti e si invola
In un tratto in pianura Niki Terpstra libera i cavalli del suo motore e sbriciola il gruppo: l'unico che rimane con lui è Scott Thwaites, corridore britannico poco pubblicizzato ma di sicuro rendimento. Il ventiseienne può resistere fino ad un certo punto: quando, ai meno 15 km, Terpstra riaccelera, il corridore della Bora-Argon 18 deve suo malgrado alzare bandiera bianca. Chi continua a tutta è Terpstra, il cui vantaggio su Thwaites ai meno 10 km è di 15" mentre gli altri coraggiosi di giornata sono già lontani 35".

Il sempre stoico Thwaites, con il suo rapporto lunghissimo, non perde nulla dall'indemoniato campione olandese. La lotta per il terzo posto si anima nell'ultimo passaggio a Rue de Belle Vue grazie all'azione di Sénéchal che porta via con sé i soli Politt e Vliegen. I pochi km rimanenti sono una formalita: Terpstra taglia il traguardo con la lingua di fuori, la mantellina aperta e le braccia alzate. Alle spalle dell'olandese della Etixx-Quick Step arriva a 19" un eccellente Scott Thwaites. La volatina per il terzo posto vede prevalere Florian Sénéchal, che molto bene potrà fare alla Roubaix, su Loïc Vliegen e Nils Politt, tutti a 37". Sesto a 44" termina Dylan Groenewegen davanti a Sven Erik Bystrøm, Tim Declercq (a 46"), Maarten Wynants (a 48") e Tony Hurel (a 1').

 

Tra le donne spunta Chantal Blaak, battuta Johansson
Si è gareggiato anche tra le donne, con la quinta edizione de Le Samyn des Dames, indicata di categoria 1.2. A vincere, così come un anno fa, è stata Chantal Blaak: l'olandese della Boels-Dolmans è partita fortissimo in questa stagione, come dimostra il secondo posto alla Omloop Hew Nieuwsblad di sabato. Come per la gara maschile, il forte vento laterale ha spezzato il gruppo in più tronconi, con solo otto atlete capaci di giocarsi la vittoria.

Ai meno 6 km attaccano Chantal Blaak e Emma Johansson, rispettivamente vincitrici della corsa nel 2015 e nel 2014. Subito le due prendono un bel margine e vanno a giocarsi la gara allo sprint: a primeggiare è la Blaak, che non vinceva dallo scorso giugno (quarta tappa dell'Emakumeen Bira), mentre per la Johansson è il quarto podio di fila nella corsa vallone. Oltre al secondo posto, anche la terza piazza va alla Wiggle High5 grazie all'olandese Amy Pieters, che giunge a 14" assieme alle connazionali Floortje Mackaij (Team Liv-Plantur), Demi De Jong (Boels-Dolmans) e la britannica Nikki Harris (Boels-Dolmans). La squadra olandese ne piazza quattro tra le prime sette grazie al contributo della lussemburghese Christine Majerus. Completano la top 10 la belga Kelly Druyts (Topsport Vlaanderen) a 41", l'australiana Lauren Kitchen (Hitec Products) e Roxane Fournier (Poitou-Charente). La migliore italiana, Valentina Scandolara (Cylance Pro Cycling), è giunta tredicesima, a 48" nel gruppo Kitchen.

Alberto Vigonesi

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