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Tour La Provence 2016: Questo Gaviria ha parecchio da dire - Netta vittoria del colombiano a Marsiglia; Gavazzi appena giù dal podio di giornata, corsa a Voeckler

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Fernando Gaviria premiato a Marsiglia © Etixx-Quick Step

Quanto sia bravo Fernando Gaviria ce lo diciamo da almeno un anno e mezzo, da quando esplose in maniera straordinaria in pista, esibendo nell'Omnium di Coppa del Mondo un talento multiforme e doti che evidenziavano potenzialità enormi. Poi apparve su strada, al Tour de San Luis del 2015, e brutalizzò in volata gente come Cavendish, Modolo e altri velocisti di tutto rispetto: aveva 20 anni.

La Etixx-Quick Step, invaghitasi della sua capacità di vincere con apparente facilità sprint molto difficili, e di tenere bene anche in salita, lo mise sotto contratto, ed eccoci qui a un 2016 in cui il colombiano, pur senza avere troppe referenze nelle gare su strada (anche se da stagista la scorsa estate ha vinto un altro paio di corse), era annunciato e atteso come un corridore che avrebbe fatto molto parlare di sé; ancora una vittoria di tappa al San Luis, poi una caduta (quella di cui è stato vittima Adriano Malori) con frattura del radio, il recupero lampo, e rieccolo in gara in Francia, prima al Tour du Haut Var e quindi qui al Tour La Provence.

Il dettaglio finale sullo spessore non solo atletico di Gaviria l'abbiamo avuto ieri, quando il ragazzo, ritrovatosi a competere per il successo col suo compagno di squadra Davide Martinelli, ha rinunciato a sprintare in faccia all'italiano: e questi sono atteggiamenti che dicono tanto su un corridore, molto più di una vittoria in più o in meno.

 

La vittoria di Gaviria
Quel che ha lasciato ieri a La Ciotat, in ogni caso, Fernando Gaviria se l'è ripreso oggi a Marsiglia. La terza e ultima tappa del Tour La Provence, lunga 171 km, prevedeva - come già ieri - un avvio abbastanza denso di salite e strappetti e un finale molto più abbordabile. Sono arrivati a giocarsela in una cinquantina, la vittoria nella città portuale, e il colombiano della Etixx li ha messi tutti in fila, senza incontrare soverchie resistenze dato che quasi tutti gli uomini veloci del gruppo si erano staccati: e così l'ordine d'arrivo dice che al secondo posto si è piazzato Danilo Wyss (BMC), al terzo Romain Feillu (HP BTP), al quarto Francesco Gavazzi (Androni), pluripiazzato di questo inizio stagione. Poi a seguire troviamo Anthony Roux (FDJ), Timothy Dupont (Verandas), Sergey Chernetskiy (Katusha), Jan Bakelants (AG2R), Pieter Serry (Etixx) e Nicolas Edet (Cofidis).

La classifica si chiude con Thomas Voeckler al primo posto. Il corridore della Direct Énergie precede di 7" Petr Vakoc (Etixx), di 9" Lilian Calmejane (Direct Énergie), Serry e Chris Anker Sørensen (Fortuneo), di 12" Alessandro De Marchi (BMC), di 14" Chernetskiy, Bakelants, Gavazzi e Roux.

 

Lo svolgimento della tappa
Molto combattuta, in ogni caso, anche la terza tappa di questa corsa che potrà diventare abbastanza interessante, se confermata e migliorata in futuro. La prima fuga del giorno è partita al km 13 con Pierre-Henri Lecusinier (FDJ), Ángel Vicioso (Katusha), Flavien Dassonville (HP BTP), Egan Bernal (Androni) e Loïc Chetout (Cofidis); sui 5 sono rientrati - sulla discesa del Col de l'Espigoulier, prima Andrew Talansky (Cannondale) e Christophe Riblon (AG2R), poi anche Nicolas Edet (Cofidis) e Julien El Fares (Delko); grave problema per la fuga, questo rientro di El Fares, troppo vicino in classifica (12esimo a 14" da Voeckler) per non scatenare la caccia all'uomo da parte della Direct Énergie di Voeckler.

Al punto che lo stesso El Fares, intorno al km 90, si è rialzato per vedere se gli altri attaccanti potevano avere maggiore spazio in sua assenza; ma ugualmente il gruppo non ha fatto sconti e ha annullato l'azione al km 100.

Chetout a quel punto non si è dato per vinto e ha insistito, e su di lui si sono portati Frédéric Brun (Fortuneo) e Théo Vimpere (HP BTP); il nuovo terzetto ha avuto un minutino abbondante di margine, tra i -60 e i -30 dalla fine, ma anche per questa seconda fuga non c'è stato scampo: annullata a 25 km dal traguardo.

Il finale è stato un susseguirsi di altri attacchi, sulle rampette intorno a Marsiglia, con Bakelants particolarmente impegnato, ma col gruppo dei migliori (formato dapprima da 25 uomini, e poi rimpolpato da altri rientri) che a 10 km dalla conclusione ha riannodato tutte le fila in vista della volata che sarebbe stata dominata da Gaviria.

Marco Grassi

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