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Volta ao Algarve 2016: Contador ne spara un'altra delle sue - Il madrileno vince in solitaria sull'Alto de Malhão. Fabio Aru secondo, corsa a Geraint Thomas

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Il vittorioso arrivo di Alberto Contador all'Alto de Malhão © Bettiniphoto

Era fermo da sette mesi, dal Tour de France concluso al quinto posto dopo aver tentato l'accoppiata col Giro d'Italia: niente più gare dopo i Campi Elisi, e anche quest'anno ha aspettato qualche settimana in più rispetto agli avversari per fare il suo debutto stagionale. Nel frattempo si affastellavano voci di corridoio sul suo futuro e sulla possibilità che metta in piedi un team in cui correre un'ultima stagione da professionista; anche perché il suo attuale datore di lavoro, Oleg Tinkov, a fine 2016 smetterà col ciclismo, se sarà fedele a quanto promesso qualche tempo fa.

Però la versione migliore di Alberto Contador sin qui conosciuta è quella che si vede in bici, sulla strada, e oggi il campione di Pinto ha ricordato a tutti che lui pedala ancora benissimo, e che semmai di pensione dorata si potrà parlare in altri momenti, non certo al principio di un'annata in cui andrà forse per l'ultima volta all'assalto del Tour de France.

 

Contador, una risposta alle vittorie dei rivali
Contador aveva già vinto sull'Alto del Malhão, salita simbolo della Volta ao Algarve: ci era riuscito nel 2010 e nel 2014. Oggi, visto il suo rendimento un po' al di sotto della sua fama nella tappa di giovedì all'Alto da Fóia, non godeva di tutti i favori del pronostico. Ma lui per primo aveva assicurato ai suoi tifosi che ci avrebbe tenuto a fare bella figura, anche per rispondere ai segnali che i suoi avversari diretti stanno lanciando di continuo da un mese in qua: Chris Froome ha vinto l'Herald Sun Tour, Vincenzo Nibali il Tour of Oman, Nairo Quintana si è ben disimpegnato al Tour de San Luis, e proprio oggi Alejandro Valverde, un paio d'ore prima dell'arrivo della tappa portoghese, stava facendo una bella impresa a non troppi chilometri di distanza, nella Vuelta a Andalucía.

Oltre a questi, Contador aveva proprio davanti agli occhi alcuni di quelli con cui si scontrerà alla Grande Boucle, in particolare Fabio Aru e Thibaut Pinot. E se li è messi entrambi alle spalle, salutando la compagnia a circa 3 km dalla vetta e chiudendo la tappa con 20" sui due giovani inseguitori.

 

Tony Martin naufraga e lascia campo libero a Thomas
La tappa conclusiva della corsa portoghese aveva visto una lunga fuga di 9 uomini, composta da Simon Pellaud (IAM), Anton Vorobyev (Katusha), Dylan Groenewegen (LottoNL), Yaroslav Popovych (Trek), Jan Barta (Bora), Lluís Mas (Caja Rural), Alexandr Kolobnev (Gazprom), Filipe Cardoso (Efapel) e Carlos Jiménez (Rádio Popular). Quest'ultimo poi non avrebbe nemmeno portato a termine la frazione...

I fuggitivi del giorno hanno avuto un vantaggio massimo di 5'37", cronometrato al km 52 dei 169 totali; poi Tinkoff e Movistar hanno tirato a lungo per ridurre quel margine, e già sul primo dei due passaggi sull'Alto de Malhão il plotoncino, già frantumatosi, è stato quasi completamente riassorbito: solo Kolobnev e Mas restavano con pochi secondi di vantaggio, ma prima lo spagnolo e poi il russo sono stati ripresi entro i -30 km dalla conclusione.

Ancora più importante era però il destino di Tony Martin, partito da Almodôvar (sede d'avvio della frazione) con la maglia gialla di leader, e staccatosi alla prima scalata del Malhão: se sperava di difendere il suo primato in classifica, il corridore della Etixx aveva proprio sbagliato giornata. Solo Niki Terpstra è rimasto a dargli una mano in salita, quindi non proprio il migliore dei grimpeur. Il risultato è stato alla fine un disastro: il tedesco non è più rientrato sul gruppo dei migliori, anche perché dal primo passaggio sul Malhão alla fine non c'era più un metro di pianura. Oltre 18' il ritardo di Tony alla fine.

 

Alberto fa il vuoto sull'Alto de Malhão, Aru è secondo
La FDJ ha tirato sull'Alto de Vermelhos, penultima salita di giornata, a poco più di 20 km dalla fine: segno che Thibaut Pinot aveva in mente qualcosa. Ma il francesino non ha poi attaccato sulla salita finale, sulla quale i migliori hanno proceduto tutti insieme fino alla stoccata di Contador, giunta a circa 3 km dalla vetta.

Alberto ha fatto un primo scatto a cui ha risposto Aru, allora è ripartito e stavolta ha fatto il vuoto e messo quei 20" tra sé e gli altri, andando al traguardo, mentre i suoi avversari si giocavano sul filo dei secondi i piazzamenti successivi; e mentre Geraint Thomas, leader in pectore dopo il naufragio di Martin, badava a non perdere troppo terreno dagli scalatori che gli erano vicini in classifica.

Alla fine l'ordine d'arrivo recita di 20" tondi tra Contador e Aru e Pinot, secondo e terzo; coi due è arrivato anche il 25enne di casa Manuel Antunes Amaro (LA-Antarte), quarto; poi, alla spicciolata: Geraint Thomas (Sky), Primoz Roglic (LottoNL) e Rigoberto Urán (Cannondale) a 28"; Dries Devenyns (IAM), Julián Arredondo (Trek), Jarlinson Pantano (IAM), Ilnur Zakarin (Katusha) e Ion Izagirre (Movistar) a 30"; Pawel Cieslik (Verva), Robert Gesink (LottoNL) e Tony Gallopin (Lotto Soudal) a 40". Molto indietro Diego Rosa (Astana), 62esimo a 4'11".

La classifica finale vede quindi Thomas vincere con 19" su Izagirre, 26" su Contador, 32" su Pinot, 49" su Roglic, 50" su Gallopin, 1'03" su Zakarin, 1'04" su Pantano, 1'25" su Aru (nono) e 1'27" su Antunes.

Contador punterà alla Parigi-Nizza come prossimo obiettivo; il Pistolero vuol concentrarsi sul ciclismo pedalato per qualche mese ancora: «Creare una nuova squadra è una possibilità reale, però manca ancora molto». "Per ora, penso a gareggiare e vincere", vuol dire Alberto tra le righe.

Paolo Di Taglio

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