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GP Costa degli Etruschi 2016: Bole fa pelo e contropelo a Gavazzi e Ulissi - Era dal 2004 che uno straniero non vinceva a Donoratico. Ottima prova del giovane Alessandro Tonelli

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Grega Bole precede Francesco Gavazzi e Diego Ulissi al traguardo di Donoratico © Bettiniphoto

È un bel cagnaccio, Grega Bole. È veloce, è resistente, è esperto, e dimostra sempre più di avere anche quell'intelligenza tattica che gli permette di piegare a suo favore anche situazioni in cui parte apparentemente svantaggiato. Prendiamo ad esempio il GP Costa degli Etruschi di oggi: nel finale di gara, dopo aver superato le poche ma significative asperità del percorso, si trovava in un gruppetto con avversari che potevano contare sulla superiorità numerica e fare affidamento sui compagni, mentre lui era da solo. Eppure ha vinto, nettamente e con merito.

La sua affermazione è la prima di un corridore straniero in questa corsa dal lontano 2004 (quando s'impose Jury Metlushenko), la prima del 2016 per la Nippo-Vini Fantini, la prima da quando è tornato nella squadra in cui aveva già militato due anni fa, prima di andare a passare una stagione in maglia CCC. E l'ha ottenuta lasciandosi alle spalle validissimi avversari come Francesco Gavazzi e Diego Ulissi: il quadro per definire quella di oggi come una giornata da ricordare per lo sloveno c'è tutto.

 

Alessandro Tonelli, che bella scoperta
Abbiamo parlato di Grega Bole, ma altrettante parole andrebbero spese per Alessandro Tonelli. 23enne, passato professionista lo scorso anno con la Bardiani-CSF, bisogna onestamente riconoscere che nel 2015 non ha fatto nulla di memorabile. In questa stagione ha però subito stampato una prestazione di tutto rispetto, promuovendo la fuga che ha caratterizzato quasi per intero il GP Costa degli Etruschi, e ritagliandosi un ruolo importante anche nel finale di gara.

Tonelli è partito al km 26 insieme al russo Igor Boev della Gazprom-Rusvelo e al giapponese Genki Yamamoto della Nippo-Fantini. Il terzetto ha messo insieme oltre 11' di vantaggio sul gruppo (stando ai rilevamenti tra il km 60 e il 75 dei 191 totali), poi inevitabilmente ha perso terreno, visto che da un lato le condizioni ambientali non permettevano la classica passeggiata di salute (vento fortissimo, pioggia, strada scivolosa), dall'altro lato squadre come Southeast e Lampre avevano iniziato a lavorare per riavvicinare i battistrada.

Su uno strappetto a 55 km dall'arrivo, Yamamoto ha perso contatto dai compagni d'avventura, i quali si sono presentati ai piedi della salita di Torre Segalari (per la prima delle due scalate che caratterizzavano il finale di gara) con ancora più di tre di minuti di vantaggio, e hanno poi perso solo un minutino tra salita e discesa, conservandone ancora due all'inizio della seconda scalata. C'erano insomma tutti i presupposti per provare a difendere strenuamente quel margine.

 

Salta il tappo della corsa, finisce la fuga
Al secondo passaggio lungo i tre chilometri scarsi che portavano in località Torre Segalari, Tonelli si è reso conto che il ritmo di Boev non era sufficiente per respingere il rientro del drappello dei migliori (già assottigliatosi sotto i colpi di Androni e Lampre), sicché ha deciso di procedere per conto proprio, staccando il russo e impegnandosi per farsi riprendere il più tardi possibile da Ulissi e gli altri, il cui sopraggiungere era ormai questione di minuti se non secondi. Diego aveva attaccato una prima volta, chiamando la reazione dei soli Francesco Gavazzi e Grega Bole, e con loro due (oltre che coi due Southeast Matteo Busato e Enrique Sanz, rientrati in un secondo momento) aveva ripreso e superato Boev, e proprio in cima si è portato sul solitario Tonelli.

La successiva discesa ha visto diversi rientri, dapprima quelli di Giulio Ciccone e Edoardo Zardini (altri due Bardiani), poi quella di Andrea Fedi (altro Southeast) con l'austriaco Stefan Rabitsch del Team Felbermayr, il tedesco Stefan Schumacher della Christina Jewelry e ancora il fuggitivo del mattino Boev, quindi anche di Davide Viganò, importante rinforzo in quota Androni per Gavazzi.

Tra tutti, sul tratto precedente la volata, nessuno è però riuscito a mettere in piedi un tentativo di anticipo degno di questo nome: ci ha provato giusto Fedi, ma Tonelli (ovazione) ha chiuso, dopodiché Viganò si è messo in testa a tenere un'andatura che scoraggiasse altre evasioni. Si è così giunti al rettilineo conclusivo, pronti alla volata a 12 che avrebbe assegnato il GP Costa degli Etruschi.

 

Volata prepotente di Bole, Gavazzi e Ulissi a podio
Uscito di scena dopo tanto trenare Viganò, le altre squadre non sono riuscite a imbastire neanche un abbozzo di trenino: per la Bardiani Tonelli era ormai sfiancato (non a caso ha chiuso all'undicesimo posto, ultimo del drappello), ma Zardini e Ciccone non sono riusciti a coordinarsi. La Southeast aveva perso Sanz per foratura a 5 km dalla fine, ma Fedi e Busato non hanno a loro volta trovato il modo di collaborare, andando allo sprint in ordine sparso. Gavazzi e Ulissi, senza compagni, dovevano far da sé, così come Bole.

Lo sloveno ha allora fatto valere tutta la sua forza, reagendo a un tentativo di forzare i tempi operato da Fedi, e partendo lungo ma ben conscio di avere gambe a sufficienza per tenere fino alla linea d'arrivo. La volata di testa ha condotto Bole a una vittoria netta, con Gavazzi che ha tentato in tutti i modi di rinvenire ma che si è dovuto accontentare del secondo posto. In terza posizione ha chiuso Ulissi, comunque soddisfatto per aver centrato un podio alle spalle di corridori notoriamente più veloci di lui. Fedi si è piazzato al quarto posto, davanti a Ciccone e al tenacissimo Boev, quindi la top ten è stata completata nell'ordine da Busato, Zardini, Schumacher e Rabitsch.

In definitiva, un discreto spettacolo quello visto nella corsa (ormai classica) di Donoratico: decisamente vinta la scommessa - presentata dagli organizzatori del GS Emilia già l'anno scorso - di raddoppiare le scalate a Torre Segalari. Ora l'appuntamento per il calendario italiano è per domenica prossima con il Trofeo Laigueglia. In mezzo, una settimana di gare tra Qatar, Francia (torna un rinnovato Giro del Mediterraneo) e Spagna (con Murcia e Almería nel week-end).

Marco Grassi

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