Volta Valenciana 2016: Poels decide di non fare prigionieri - Resiste all'assalto di Rosa e Aru, poi dà loro una lezione: tappa e leadership inattaccabile per lui

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Teorema delle gare a tappe: se un corridore si dimostra forte a cronometro, ha una squadra super e tiene bene in salita, è abbastanza probabile che quel corridore riesca a vincere la corsa. Postulato delle gare a tappe: se quel corridore si rivela poi non solo in grado di tenere in salita, ma di mazzolare pure su quel terreno gli avversari, il suo nome può entrare per direttissima nell'albo d'oro. In termini vagamente matematici, abbiamo provato a descrivere la Volta a la Comunidad Valenciana di Wouter Poels, olandese del Team Sky che guida la gara sin dal primo giorno, e che oggi ha sparpagliato per benino i contendenti, i quali pensavano - poveri illusi! - di poter ribaltare la classifica a Xorret del Catí.

La questione riguarda da vicino i tifosi italiani, visto che i contendenti di cui parliamo rispondono ai nomi di Diego Rosa e Fabio Aru. I due alfieri dell'Astana hanno effettivamente provato a mettere a ferro e fuoco la corsa sulla scalata di Xorret, culminante a poco più di 2 km dall'arrivo; ma Poels ha frustrato i loro intendimenti, dapprima resistendo arcigno come non mai alle loro frustate, quindi lasciandoli sul posto e andando a vincere la tappa. Un dominio irrefrenabile, il suo.

 

Fuga sudata per Bertazzo e Pasqualon
Tappa breve (solo 141 km oggi) spesso coincide con battaglia sin dalle prime battute; oggi non s'è fatta eccezione, e per segnalarlo basta un dato: la fuga del giorno è riuscita a partire solo dopo 50 km. Ad animarla due italiani, Liam Bertazzo della Southeast e Andrea Pasqualon della Roth-Skoda; il belga Yves Lampaert della Etixx; l'olandese Sjoerd Van Ginneken della Roompot; il norvegese Vegard Stake Laengen della IAM; il danese Matti Breschel della Cannondale; e uno spagnolo, Aitor González (solo omonimo del corridore di una quindicina d'anni fa) della Euskadi.

Il vantaggio massimo dei sette è stato toccato subito, al km 60, nella misura di 3'40", dopodiché il lavoro della Sky (ma pure della Katusha, speranzosa in Joaquim Rodríguez, il quale però ha perso le ruote dei migliori sulla salita di Xorret) ha cominciato a limare il gap del gruppo.

 

Forcing fallito per l'Astana
Si vola direttamente alla salita finale, con la cronaca: la fuga è stata ripresa a 9 km dal traguardo, e appena la strada s'è messa all'insù l'Astana ha forzato i tempi con Paolo Tiralongo: preludio all'attacco dell'uomo di classifica, ovvero Diego Rosa? Certo che sì. La conferma è giunta quando Fabio Aru si è messo in testa alzando ulteriormente l'andatura, a 5 km dalla fine (e 3 dalla vetta). Il lavoro del sardo ha dato bei frutti, visto che il gruppo (già abbastanza assottigliato) si è frantumato. Alla ruota di Fabio, come da programmi, Rosa; ma coi due riusciva a resistere, baldanzoso, Wouter Poels.

A 4 km dalla conclusione, l'affondo di Rosa mirava a far fuori il leader della classifica: ma a fare le spese dell'attacco del piemontese è stato Aru (che ha perso metri), non certo l'olandese. Il ritmo di Diego è un po' scemato dopo la sfuriata iniziale, tanto che Aru è riuscito a rientrare sulla coppia di testa, e dopo aver respirato un attimo si è rimesso a fare l'andatura, mostrando di stare addirittura meglio di Rosa, al quale invece si stava spegnendo la luce.

Ai 3.5 km abbiamo visto il rientro di Dani Navarro, ai -3 è toccato a Ion Izagirre rifarsi sotto: segno che anche il ritmo di Aru non era poi straordinario. E allora, ai 3 km, Poels ha deciso che era giunto il momento di chiudere la manfrina e di mettere la parola fine alla Volta Valenciana 2016.

 

L'affondo di Poels e l'arrivo in solitaria
L'olandese è partito secco e nessuno è riuscito a tenerlo. Rosa è quasi naufragato, Aru ha cercato di salvare il salvabile ma non aveva la brillantezza che si spera di vedergli più avanti nel corso della stagione. Su quel che rimaneva della salita, Navarro ha staccato il sardo, che poi proprio in cima è stato nuovamente raggiunto da Izagirre e dal sopraggiungente Beñat Intxausti (intanto Rosa perdeva ancora terreno).

In discesa Navarro è stato raggiunto da quelli che aveva dietro, e a quel punto non rimaneva che prendere i distacchi affibbiati dal vincitore di giornata (e di settimana, diremmo). Poels ha chiuso con 23" su Intxausti e Izagirre, 25" su Aru e Navarro, 31" su Luis León Sánchez, ben rinvenuto nel finale, 38" su Davide Formolo, che ha anticipato un drappello con Sergey Firsanov, Tom Jelte Slagter e Javier Moreno. Rosa è giunto con un gruppetto a 1'05".

In classifica quindi Poels allunga, ha 46" su Sánchez, 56" su Intxausti, 1'01" su Izagirre e 1'10" su Moreno; quindi al sesto e al settimo posto gli italiani dell'Astana, Aru a 1'26" e Rosa a 1'27"; la top ten è chiusa da Jesús Herrada a 1'31", Dani Navarro a 1'34" e Leopold König a 1'50": tre Sky, tre Astana e tre Movistar nei primi dieci.

Domani si chiude a Valencia, 120 km con partenza e arrivo nel capoluogo regionale, e presumibile conclusione in volata (anche se a metà percorso c'è una lunga salita). Per Poels tutti i presupposti per portare a casa la corsa, per i "nostri" un comunque interessante punto della situazione dal punto di vista della preparazione.