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Dubai Tour 2016: Lobato telefona, Nizzolo si connette - Vittoria dello spagnolo sullo strappetto di Hatta Dam; Giacomo secondo e nuovo leader della generale

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Juan José Lobato esulta dopo aver tagliato il traguardo nella terza tappa del Dubai Tour © ANSA - Peri/Dal Zennaro

L'anno scorso, sul medesimo traguardo, arrivò terzo alle spalle di John Degenkolb e Alejandro Valverde. Con i due assenti, era normale pensare a Juan José Lobato come uno dei principali favoriti per la terza frazione del Dubai Tour. Tuttavia rispetto all'anno scorso lo spagnolo del Movistar Team si è presentato per sua stessa ammissione ai nastri di partenza con una condizione inferiore rispetto a quella del 2015; non sarà ancora nella forma che vorrebbe ma un successo simile, con un'azione senza alcuna possibilità di risposta altrui, è un bel biglietto da visita per il prosieguo della stagione.

 

Ancora Mancebo in fuga, ma il tentativo non prende piede
La Dubai-Hatta Dam di 172 km vede un partente in meno rispetto a quelli previsti: non è salito in sella Michael Rogers (Tinkoff) a causa degli eccessivi battiti fatti segnare durante la frazione di ieri. L'australiano, già frenato negli ultimi mesi da questo problema, dovrà verosimilmente fermarsi ai box fintanto che la situazione non torni completamente sotto controllo.

Parte sin da subito la fuga che caratterizzerà l'intera giornata: al primo km attaccano sei volenterosi, capeggiati dal solito Francisco Mancebo (SkyDive Dubai) già protagonista ieri. Con lui si mettono in mostra il marocchino Essaïd Abelouache (Al Nasr-Dubai), il taiwanese Chun Kai Feng (Lampre-Merida), lo spagnolo David Lozano (Team Novo Nordisk), il neozelandese Hayden McCormick (ONE Pro Cycling) e il britannico Andrew Tennant (Team Wiggins). Nella prima ora di corsa, disputata ad un'andatura più leggera rispetto alle precedenti giornate (42.860 km/h), il margine ha toccato i 2'15".

Questo è stato anche il massimo vantaggio dell'azione dei sei che sono poi andati di comune accordo nel corso della tappa. Dietro, come logico, è il Team Sky a tenere sotto controllo questo tentativo, senza comunque alcun patema. Degni di menzione sono solamente i due traguardi volanti posti il primo al km 87 e il secondo al km 109: in ambedue i casi il primo a transitare è stato Abelouache, andando ad appaiarsi con il connazionale Soufiane Haddi alle spalle di Marcin Bialoblocki nella classifica degli sprint intermedi.

 

Ripresi ai meno 12 km, l'Astana le prova tutte
La corsa prosegue, stancamente, per tutto il corso della giornata con il solito copione: i sei davanti a tenere botta e dietro gli Sky, con un Gianni Moscon a lungo in testa al plotone, a mantenere un distacco attorno al 1'30". Ai meno 20 km dal traguardo il gap fra le due parti era di 1' tondo mentre ai meno 15 km era sceso a 50", con Mancebo a tirare a testa bassa; nel frattempo, ai meno 18 km, alza bandiera bianca il pistard Tennant mentre ai meno 15 km è la volta di salutare per il campione taiwanese Feng.

Dietro molte squadre si mettono in testa: fra CCC, Lampre, Sky, Trek e l'ormai consueto Team Wiggins il distacco scende sempre più. Lo stoico Abelouache si stacca ai meno 12.5 km, proprio in contemporanea all'attacco di Dmitriy Gruzdev (Astana Pro Team) che fuoriesce dal gruppo. Davanti Mancebo incrementa l'andatura costringendo alla resa Lozano e McCormick, incapaci di tenergli testa nelle prime rampe dello strappetto di Huwayiat.

L'azione del kazako dell'Astana dà fuoco alle polveri nel gruppo con ripetuti tentativi di allungo: fra i più attivi si segnalano l'eritreo Natnael Berhane (Dimension Data), il bielorusso Branislau Samoilau (CCC Sprandi Polkowice) e l'azzurro Luca Wackermann (Al Nasr-Dubai). Mancebo viene raggiunto da Gruzdev ai meno 11.8 km mentre nella pancia del gruppo deve abbandonare ogni velleità Mark Cavendish: il britannico fora e, nonostante un iniziale tentativo di riportarsi sotto, rimane inesorabilmente staccato, dicendo addio ad ogni velleità di bissare il titolo.

La formazione decisamente più in palla è l'Astana che manda all'assalto altri due suoi rappresentanti, ovvero sia il belga Laurens De Vreese e l'olandese Lieuwe Westra i quali in breve tempo superano e distanziano il loro compagno Gruzdev. Ai due uomini in celeste si affianca il britannico Ben Swift (Team Sky), messo lì dalla propria ammiraglia per controllare il pericoloso tentativo dei rivali di sempre. L'azione prende qualche secondo di margine ma il lavoro della Trek-Segafredo con Jasper Stuyven fa sì che il ricongiungimento avvenga ai meno 5.5 km dal termine.

 

Gilbert prova il colpo, ma Lobato è imbattibile. Ottimi Nizzolo e Kittel
BMC, Etixx, Movistar e Trek sono le formazioni più attive in questa fase, tutte desiderose di portare i propri capitani nella posizione migliore all'imbocco del muro finale. Da segnalare il lavorone di Tony Martin che, con una trenata delle sue, riesce ad allungare il gruppo, così come è meritevole il sacrificio di Samuel Sánchez, che pure avrebbe potuto giocarsi le sue carte, per il capitano Philippe Gilbert.

È proprio l'ex campione del mondo che prende per primo l'ascesa; sin da subito il belga viene superato da Juan José Lobato che mette in mostra una pedalata irresistibile per tutti gli altri. L'andaluso crea subito del margine sui rivali, con il solo Giacomo Nizzolo capace di tenerlo per pochissimi metri: ai 50 metri il suo vantaggio è già ampiamente acquisito, permettendogli di esultare con il caratteristico gesto del telefono, per la gioia del main sponsor.

Alle spalle del velocista della Movistar si piazza un ottimo Nizzolo: il corridore della Trek tiene il secondo posto a 2" dal vincitore, dimostrando di attraversare un eccellente stato di forma e di essere competitivo anche in questo tipo di arrivi. Il terzo posto va allo svizzero Silvan Dillier (BMC Racing Team), bravo a rimontare terreno negli ultimi 200 metri. Con lui a 4" di ritardo si classificano il connazionale Fabian Cancellara (Trek-Segafredo), qui in versione gregario di lusso, il non eccezionale Philippe Gilbert (BMC Racing Team) e il sorprendente Marcel Kittel (Etixx-Quick Step).

A 7" hanno terminato lo spagnolo Gorka Izagirre (Movistar Team) e gli esperti azzurri Daniele Bennati (Tinkoff) e Davide Rebellin (CCC Sprandi Polkowice) mentre chiude la top 10 Matteo Trentin (Etixx-Quick Step), staccato di 11". Buona la prova dei corridori dei due team locali: l'Al Nasr-Dubai riesce a piazzare Luca Wackermann 11° e lo spagnolo Jesús Alberto Rubio 13° mentre la SkyDive Dubai può contare sul marocchino Soufiane Haddi 12° e su Andrea Palini 16°.

Si fa apertissima la lotta per la classifica: Nizzolo guida con 2" su Juan José Lobato e 6" su Marcel Kittel. Lo sprint di domani assegna 10" di abbuono al vincitore, 6" al secondo e 4" al terzo: in caso di vittoria dello sprinter tedesco a Nizzolo basterebbe il terzo posto in quanto, a pari tempo, contano i piazzamenti che premiano la regolarità del ventisettenne lombardo che potrebbe tornare a trionfare in una corsa a tappe dopo il Tour de Wallonie 2012, vinto con 1" di margine su Gianni Meersman. Questa volta il vantaggio potrebbe essere pure più esiguo.

Alberto Vigonesi

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