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Dubai Tour 2016: Marcel marciò più veloce del vento - Netta vittoria di Kittel su Cavendish e Nizzolo in una frazione dalla media notevole. Tanta Italia in top ten

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Marcel Kittel esulta per la vittoria della prima tappa del Dubai Tou © ANSA - Peri/Dal Zennaro

Si suol dire «chi ben comincia, è a metà dell'opera»: Marcel Kittel spera di poter dar seguito a questo proverbio. Il tedesco ha infatti dominato la prima volata del Dubai Tour, dando una dimostrazione di potenza come avveniva a ripetizione nel 2014, anno magico in cui il tedesco vinse tredici corse comprese quattro tappe al Tour e due al Giro. Nel corso del ritiro prestagionale si era messo in luce come uno dei più pronti dello squadrone belga, con i tecnici stessi piacevolmente compiaciuti dal suo rendimento: qualcuno di loro aveva anche azzardato un «è già in formissima, sta volando». Dopo quanto visto oggi si può tranquillamente affermare che no, non era una boutade.

 

Fuga a sei, presenti i due team del luogo
La Dubai-Fujairah di 179 km è sin da subito un buon antipasto per saggiare la condizione: alle consuete, piatte e interminabili autostrade che caratterizzano le corse emiratine si affianca un tratto più impervio fra il 130 km e il 150 km di gara, con la strada in costante ascesa. Ci mette un po' a prendere piede l'azione di giornata: parte infatti oltre il km 30 il tentativo buono di cui si rendono protagonisti il marocchino Soufiane Haddi (SkyDive Dubai), il danese Martin Mortensen (ONE Pro Cycling), lo spagnolo Marc Soler (Movistar Team) e il belga Loïc Vliegen (BMC Racing Team).

Dopo il traguardo volante del km 39 (passa in testa Haddi) riescono a compiere il ricongiungimento sulla testa della corsa il francese Charly Planet (Team Novo Nordisk) e lo spagnolo Jesús Alberto Rubio (Al Nasr-Dubai). Il vantaggio del sestetto al comando si attesta dopo la prima ora di gara a 3'20". Il margine massimo è stato toccato al km 60, quando il gap fra testa della corsa e plotone principale è stato di 4'20". Interessante notare la presenza tra i battistrada sia di un rappresentante della SkyDive Dubai, formazione diretta da Alberto Volpi alla terza stagione tra le Continental, che di un corridore dell'Al Nasr-Dubai, team di nuova creazione e diretto dall'ex professionista portoghese Vitor Carvalho.

 

Il vantaggio cala rapidamente, le squadre dei velocisti si danno battaglia
Dopo una prima ora affrontata senza pause (48.4 i km percorsi), nei successivi 60' l'andatura è scesa, portando la media complessiva a 45.9 km/h. Nessun cambiamento nella composizione della fuga e nessuna novità neppure dietro: le squadre dei velocisti collaborano per tenere a tiro gli attaccanti, ricucendo poco a poco il distacco. Ai meno 30 km dall'arrivo il margine è comunque ancora interessante, essendo nell'ordine dei 3': è in questa fase che il gruppo, tirato dagli uomini Astana, Dimension Data, Etixx-Quick Step e Sky, recupera pesantemente portandosi al cartello dei meno 20 km a solo 1'38" dai battistrada.

Quando il vantaggio è attorno al minuto i sei iniziano le scaramucce, con un primo allungo ai meno 14 km da parte di Haddi e Mortensen, subito raggiunti dai restanti quattro. Quel che a loro più interessava era l'imminente secondo traguardo volante di giornata, posto ai meno 12 km dal termine della gara: Haddi riesce a passare in testa poco prima che il gruppo riuscisse a rinvenire su di loro (accadrà meno di 1 km più tardi, con Rubio ultimo ad arrendersi).

A posizionarsi al comando del gruppo nei due giri da 6 km del circuito finale ci pensa il Team Wiggins con il baronetto a fare il lavoro sporco in prima persona. In tema di nobiltà ciclistica si propone anche Philippe Gilbert: il vallone della BMC Racing Team accenna uno scatto ai meno 4 km, che dura lo spazio di qualche centinaia di metri. Ai meno 3 km prende in mano la situazione la Trek-Segafredo con Fabian Cancellara autore di una menata delle sue con il gruppo in fila indiana.

 

Kittel di prepotenza, cinque italiani nei 10
Sotto l'arco dell'ultimo km è la Etixx-Quick Step a farsi largo per portare Marcel Kittel in posizione di lancio: gran merito nell'ordine a Matteo Trentin, Nikolas Maes e Fabio Sabatini che riescono a prendere la testa della corsa. Alla ruota dello sprinter tedesco si posizionano i due veronesi Viviani e Guardini mentre Cavendish segue la ruota del fido Mark Renshaw, che a sua volta segue Nizzolo. Kittel parte lungo ma riesce a mantenere costante la propria andatura, impedendo a chicchessia di provare a mettere il naso fuori dalla sua scia.

Per il nativo di Arnstadt si tratta del sessantunesimo successo in carriera, il primo come detto con la maglia della Etixx-Quick Step con cui era oggi al debutto. In seconda posizione si è classificato Mark Cavendish (Dimension Data) che nulla ha potuto contro il più giovane rivale: il britannico ha comunque la scusante di una condizione meno rifinita, considerato il tempo dedicato alla pista in chiave qualificazione per l'Omnium olimpico di Rio de Janeiro. Al terzo posto si è classificato Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo), sempre protagonista di qualità lungo tutta la stagione.

Nutrita la presenza di corridori italiani tra i primi 10 in una tappa dalla media finale altissima (per la precisione, 48.2 km/h): dal quarto al sesto posto si sono piazzati in sequenza Sacha Modolo (Lampre-Merida), Andrea Palini (SkyDive Dubai) e Andrea Guardini (Astana Pro Team), mentre Elia Viviani (Team Sky) ha terminato ottavo. Gli intrusi sono il britannico Christopher Opie (ONE Pro Cycling) settimo, lo slovacco Michael Kolar (Tinkoff) nono e il lituano Tomas Vaitkus (Al Nasr-Dubai) decimo: l'esperto baltico merita una menzione speciale, visto cha ha corso e ha sprintato con una clavicola slogata, omaggio di una caduta di ieri.

Domani è la volta della Dubai-Palm Jumeirah di 183, frazione piatta come un fuso: occasione dunque da non perdere per Kittel che può puntare a bissare l'affermazione odierna e a incrementare il proprio margine in classifica generale, in cui comanda con 4" su Cavendish, 6" su Nizzolo e 10" sul resto della compagnia. Per il ventisettenne lo scoglio per la conquista della classifica finale sarà la frazione di venerdì, con l'arrivo di Hatta Dam posto al termine di un ripido strappetto dove l'anno scorso vinse il connazionale ed ex compagno di squadra John Degenkolb. L'allora leader Cavendish seppe limitare i danni per poi conquistare la vittoria nella frazione conclusiva: ci sarà un remake simile anche quest'anno?

Alberto Vigonesi

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