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Wild Card RCS 2016: Il Giro corre a tutto Gaz(prom) - Sì per Bardiani, Nippo e Southeast. Androni shock: resta fuori | Cicloweb

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Wild Card RCS 2016: Il Giro corre a tutto Gaz(prom) - Sì per Bardiani, Nippo e Southeast. Androni shock: resta fuori

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La rosa della Gazprom-RusVelo, squadra che disputerà il Giro d'Italia 2016 © Colnago

Che le probabilità di rivedere tutte e quattro le formazioni italiane di categoria Professional al prossimo Giro d'Italia fossero scarse era assai prevedibile, stanti le parole ripetute in più occasioni dal direttore di RCS Sport Mauro Vegni. La realtà comunicata oggi dagli organizzatori della Corsa Rosa ha confermato le attese e le scelte, se vogliamo, sono ancor più sorprendenti rispetto a quanto preventivato.

 

Gazprom al Giro, i motivi (economici) di una scelta rivoluzionaria
Inutile girarci intorno: alla vigilia, le quotazioni della presenza della Gazprom-RusVelo come wildcard straniera al Giro d'Italia erano molto basse. Sicuramente inferiori a quelle della Roompot-Oranje Peloton, data la tre giorni iniziale che si svolgerà nel paese di provenienza del team. Alte erano pure le chanche di un bis, nonostante un 2015 insufficiente, della CCC Sprandi Polkowice in forza alla volontà di RCS di entrare in un mercato potenzialmente interessante e ancora piuttosto vergine come quello polacco. Tenui ma comunque presenti erano le carte in mano alla Bora-Argon 18 (che punta forte sul Tour de France) e alla Caja Rural-Seguros RGA (l'ingaggio di Rinaldo Nocentini avrebbe aiutato? Chissà).

La grande sorpresa si chiama per l'appunto Gazprom-RusVelo: per questa formazione creata nel 2012 si tratta della prima esperienza in un grande giro. Approfondendo il discorso, questo è il ruolino di marcia delle wildcard ottenute negli anni della sua esistenza: zero inviti nel 2012, zero inviti nel 2013, un invito nel 2014 (Giro di Polonia) e zero inviti nel 2015. La scelta appare dunque profondamente azzardata, considerato pure che la stessa RCS Sport non aveva mai invitato la squadra alle sue prove presenti nel massimo circuito: gli unici approcci hanno riguardato la Strade Bianche (nel 2015) e la Milano-Torino (nel 2013 e nel 2014). Un po' pochino.

Dal punto di vista agonistico la squadra del 2016 è formata da ventuno corridori, tutti russi come vuole la mission del team. I più competitivi (non tanto i più noti, dato che i loro nomi sono sconosciuti anche a molti "esperti" del settore), sono Sergey Firsanov, Sergey Nikolaev e Ivan Savitskiy. Tra i più giovani spiccano il ventiduenne scalatore Aleksey Rybalkin, il suo coetaneo sprinter Mamyr Stash e il ventenne polivalente Artem Nych. Provando ad ipotizzare la potenziale formazione scelta per la corsa rosa una compagine formata da Boev, Firsanov, Foliforov, Maikin, Nikolaev, Nych, Ovechkin, Savitskiy e Shalunov difficilmente troveremo tra loro chi potrà vincere una tappa e, tantomeno, attirare una maggior attenzione dai tifosi.

Ma quali sono dunque le motivazioni che hanno spinto Mauro Vegni e soci a compiere tale scelta? Una, ovviamente: i soldi garantiti da uno dei colossi mondiali dell'energia che avrà sicuramente contribuito, come fatto in passato da NetApp, Colombia e CCC, a convincere per tale scelta. Verosimilmente la cifra sborsata dal gigante russo sarà ben superiore a quanto sborsato nelle precedenti edizioni dalle allora pretendenti, con somma gioia di RCS Sport e dei suoi asfittici conti. Un particolare interessante lega Gazprom ai Paesi Bassi, da dove partirà il prossimo 6 maggio la novantanovesima edizione della Corsa Rosa: la sede (per motivi fiscali, of course) della holding che gestisce l'impero Gazprom è Amsterdam. Un ulteriore e pesante indizio riguarda il CEO di Gazprom, Aleksej Miller, che ha interessi personali in una città dei Paesi Bassi, ossia Apeldoorn. Solo una piacevole coincidenza?

Volendo essere più romantici si potrebbe pensare che a contribuire per tale la decisione sia stata l'identità del fornitore delle biciclette: la formazione russa corre sulle italianissime biciclette Colnago, unica squadra professionistica a farlo. Quasi tutti italiani anche il resto dei fornitori fra Campagnolo, Deda Elementi, Elite, Errea, Parentini e Selle Italia così come è italiana la base a cui fanno riferimento i corridori (sulla sponda bresciana del Lago di Garda).

 

E l'Androni-Sidermec rimane col cerino in mano
Come detto, tra le squadre Professional italiane una avrebbe dovuto giocoforza saltare un turno: la decisione è stata di dare il via libera a Bardiani CSF, Nippo-Vini Fantini e Southeast-Venezuela (vincitrice della Coppa Italia a squadre 2015). L'esclusa eccellente dal Giro 2016 è dunque l'Androni Giocattoli-Sidermec: la squadra di Gianni Savio è stata una presenza costante di questo secolo, con un'unica assenza nel 2007. In questo lasso di tempo sono state quattordici le frazioni conquistate cui si sommano tre maglie verdi dei gpm (due con Freddy González e una con José Rujano) più una maglia blu dell'Intergiro con Raffaele Illiano.

Quali possono essere state le motivazioni alla base di tale decisione? Un'eventuale argomentazione potrebbe essere quella relativa ai casi di doping della scorsa stagione riguardanti Davide Appollonio e Fabio Taborre, che hanno portato alla sospensione dall'attività per il mese di agosto. La dirigenza ha fatto causa presso la giustizia ordinaria nei confronti dei due, forte di una clausola del contratto che disciplinava tale malaugurata eventualità. Da questo punto di vista anche nella storia recente di Gazprom-RusVelo e Southeast-Venezuela si sono registrate situazioni di tal tipo, e ancor più frequenti; per cui difficilmente questo può essere stato il motivo dirimente.

Invece trova più fondamento la visione per cui la scelta dell'esclusione della formazione piemontese rispetto alle rivali tricolori sia stata causata dalla qualità della rosa e dei nomi che la compongono: se Nippo e Southeast possono presentare due grandi vecchi ancora popolari come Damiano Cunego e Filippo Pozzato, che comunque hanno un importante seguito mediatico e di fans, altrettanto non si può dire per Androni e Bardiani. Il team della famiglia Reverberi persegue tuttavia da diverse stagioni il tema della gioventù italiana come cardine della formazione: ai più noti Bongiorno, Colbrelli e Pirazzi si affiancano giovani promesse del pedale azzurro come, giusto per fare qualche esempio, Ciccone, Rota e Velasco.

L'Androni Giocattoli-Sidermec 2016 è una squadra più matura a cui però manca un leader indiscusso: sulla carta il ruolo appartiene a Franco Pellizotti ma il Delfino di Bibione (che, per uno scherzo del destino, non potrà disputare la tappa che si concluderà tra le strade di casa) è pur sempre un trentottenne il cui ultimo successo risale al 2012 (campionato italiano). Quest'anno sono arrivati quattro corridori già nel World Tour come Francesco Gavazzi, Daniele Ratto, Mirko Selvaggi e Davide Viganò che in una corsa a tappe di tre settimane non partono come favoriti per risultati di peso. Più adatto sarebbe stato il colombiano Rodolfo Torres, sorprendente protagonista nella scorsa stagione in maglia Colombia; in un'ipotetica lotta per la classifica dei gpm sarebbe certamente stato uno degli uomini da tenere d'occhio.

Altra pecca delle ultime annate del team è la scarsità di vittorie: nel 2015 la squadra ha vinto, campionati nazionali a parte, in sei occasioni, la più prestigiosa delle quali è stata la terza tappa della Settimana Coppi&Bartali con Francesco Chicchi. Cinque i successi nel 2014, uno solo dei quali in Europa (Manuel Belletti nella quarta tappa del Tour de Limousin). Le ultime affermazioni al Giro d'Italia risalgono al 2012 quando Miguel Ángel Rubiano vinse a Porto Sant'Elpidio e Roberto Ferrari a Montecatini Terme. Nel 2015 la squadra si era distinta per il consueto numero di fughe grazie soprattutto a Marco Bandiera e Marco Frapporti; il miglior piazzamento parziale è stato il terzo posto di Pellizotti nella tappa di Imola mentre in generale l'ex Liquigas si è classificato al ventiquattresimo posto. Quindi, in base ai risultati, l'assenza della simpatica formazione del "Principe" Gianni Savio non può essere valutata come una sorpresa tout court.

 

Caja Rural alla Tirreno, la Cofidis sprinta a Sanremo
A differenza della scorsa stagione manca ancora l'annuncio delle squadre che si sfideranno a fine stagione a Il Lombardia; giustamente è stato deciso di attendere il corso della stagione per valutare i risultati ottenuti dalle varie formazioni prima di assegnare gli agognati inviti per l'ultima monumento della stagione. Sono invece stati comunicati i cinque nomi delle formazioni che si allineeranno il 9 marzo a Lido di Camaiore per la Tirreno-Adriatico: accanto alla Bardiani CSF (l'unica formazione sempre presente come nel 2015, segno che RCS Sport veda di buon occhio il #GreenTeam) ci saranno l'Androni Giocattoli-Sidermec, la Bora-Argon 18, la Caja Rural-Seguros RGA e la CCC Sprandi Polkowice. La presenza della formazione tedesca e di quella polacca non è casuale: Bora e Sprandi sono infatti sponsor della Corsa dei Due Mari, per cui la loro presenza era praticamente certa. Più sorprendente invece quella della Caja Rural, formazione che potrebbe mettersi in luce con fughe da lontano.

Le sette prescelte per affrontare la Classicissima sono praticamente le medesime dell'anno passato: Androni Giocattoli-Sidermec, Bardiani CSF, Bora-Argon 18, CCC Sprandi Polkowice, Cofidis, Solutions Crédits e Team Novo Nordisk bissano l'invito del 2015. L'unica new entry è la Southeast-Venezuela, che potrà schierare il vincitore dell'edizione 2006 Filippo Pozzato. Anche in questo caso due team, nel caso specifico Cofidis e Novo Nordisk, vedono i propri main sponsor come patrocinatori secondari per la corsa RCS: se l'invito ai francesi di Nacer Bouhanni ha evidenti motivazioni agonistiche, diverse sono invece le ragioni che vedono il ritorno della squadra statunitense alla Milano-Sanremo. La compagine per cui milita fra gli altri Andrea Peron porta con sé un messaggio che va oltre al mero risultato agonistico: a comporre la rosa sono solo atleti affetti da diabete di tipo 1. Non li vedremo di certo sul podio e neppure tra i primi 10, ma in fuga quasi certamente sì.

Tra le formazioni a bocca asciutta spicca come nel 2015 la Wanty-Groupe Gobert: la formazione belga è una delle rappresentative Professional maggiormente competitive e presenta in rosa ben quattro corridori italiani, ossia Simone Antonini, Enrico Gasparotto, Marco Marcato e Danilo Napolitano: soprattutto l'ex Astana e l'ex Cannondale hanno dimostrato lungo il corso della carriera di saper ben figurare in prove così impegnative come le classiche monumento. Non può essere felice neppure la Roompot-Oranje Peloton, che magari un "contentino" chiamato Sanremo se lo sarebbe fatto andar bene lo stesso. Alla corsa in linea più lunga dell'anno ci puntavano pure la Direct Énergie del promettente Bryan Coquard e dell'esperto Sylvain Chavanel e la Nippo-Vini Fantini, squadra con una forte anima ligure. Per Francesco Pelosi e soci tutto passa in secondo piano, data la presenza nella corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo, come recita il refrain di RCS Sport: siamo sicuri che Gianni Savio vorrebbe immediatamente fare a cambio.

Alberto Vigonesi

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