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Nuove Professional 2016: Al gran ballo danzano cinque debuttanti - Delko e Roth le più competitive, ONE con Goss, Funvic e VERVA per provare a sorprendere

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La maglia della VERVA ActiveJet, una delle nuove Professional 2016 © VERVA ActiveJet

L'inizio del calendario professionistico è alle porte, anche se si è già disputato il Giro d'Egitto a cavallo fra il vecchio e il nuovo anno. Le formazioni hanno tutte svelato le nuove maglie e annunciato le proprie rose, pronte a debuttare fra Sud America, Oceania ed Europa. Saranno cinque le nuova squadre Professional nel 2016 e tutte, pur avendo avuto un percorso passato differente, faranno in questa stagione in loro debutto ai più importanti eventi del mondo delle due ruote.

 

Delko Marseille e un sogno chiamato Tour
Scatta dall'Argentina la stagione della Delko Marseille Provence KTM, formazione transalpina dalla storia pluridecennale. Creato nel lontano 1974 da Serge Bolley, ex gregario di Jacques Anquetil e Luis Ocaña, come semplice club riservato a ciclisti della domenica, il sodalizio inizia a dedicarsi al ciclismo giovanile a metà degli anni '80 e fino alla fine del secolo; nel 2000 la squadra, dal nome Vélo-Club La Pomme-Marseille, entra a far parte del calendario dilettantistico francese come club di Division Nationale 3, gradino più basso del panorama amatoriale transalpino. Nel 2003 è già tempo di salire nella Division Nationale 1 mentre il 2005 regala, grazie a Rémi Pauriol (poi prof fra le altre di Cofidis e FDJ), la maglia tricolore dei dilettanti.

Tra le sue fila militano anche giovani corridori stranieri come Daryl Impey, Daniel Martin, Ramunas Navardauskas, Nicolas Roche e Fabio Duarte che nel 2008, al termine di una stagione con il team, corona la sua carriera giovanile con la vittoria del campionato mondiale under 23 di Varese. Nel 2011 viene deciso di fare un nuovo passo in avanti: la squadra viene iscritta per la prima volta nel circuito UCI con una licenza Continental. Nelle successive quattro stagioni arrivano vittorie a ripetizione con le ciliegine nel 2015 della Paris-Camembert e della classifica alla Quatre Jours de Dunkerque davanti a corridori come Coquard e Fédrigo.

Dicevamo dell'Argentina, dove partirà la stagione: la scelta della corsa più importante del Sud America come debutto non è casuale, dato che in rosa è presente un atleta di tal paese. Si tratta di Daniel Díaz, già visto con il team francese nel 2011 e poi vincitore del Tour de San Luis nel 2013 e nel 2015. A ventisei anni questa è l'ultima occasione per lui di ben figurare in Europa dopo le buone promesse non mantenute nel passato. Ben più esperto è l'altro corridore non europeo del team, ossia il colombiano Leonardo Duque, uomo squadra a tutto tondo che ha scelto la Francia come seconda casa (verosimilmente correrà con licenza transalpina). Gli spagnoli Mikel Aristi e Delio Fernández garantiscono tante fughe e solidità mentre il danese Asbjørn Kragh Andersen e il norvegese Fredrik Galta sono due ventitreenni di talento.

Come da tradizione del team è presente una rappresentanza baltica: il lettone Martin Laas e il lituano Evaldas Siskevicius sono delle discrete ruote veloci e potrebbero togliersi delle belle soddisfazioni. La pattuglia francese è composta da otto elementi: ai velocisti Benjamin Giroud e Yannick Martinez si affiancano lo scalatore Rémy Di Grégorio e gregari più o meno scafati come Romain Combaud, Julien El Fares, Thierry Hupond, Christophe Laborie e Quéntin Pacher. L'aspirazione massima, e neppure tanto nascosta, della squadra è quella di vedersi attribuire da ASO una wildcard per il Tour de France: molto probabilmente la scelta degli organizzatori della Grande Boucle sarà a favore di altre formazioni più esperte (a meno di sorprese toccherà ancora a Bora, Cofidis, Direct Énergie e Fortuneo), tuttavia l'opportunità di correre la Paris-Roubaix piuttosto che la casalinga Paris-Nice è assai elevata. Provando a migliorarsi ancora nel corso nel 2016, per conquistarsi il premio nella stagione 2017 nella quale, almeno al momento attuale, il Tour non sarà più nel World Tour, permettendo quindi una maggior presenza di rappresentative Professional.

 

Roth, un'avventura italo-elvetica. ONE gioca la carta Goss
Dopo una stagione torna ad esserci una formazione svizzera nel ventaglio delle squadre Professional: è il Team Roth che raccoglie virtualmente l'eredità lasciata, causa balzo nel World Tour, dell'IAM Cycling. La compagine diretta da Roberto Marchetti era approdata nel panorama UCI nel 2014 come Marchiol-Emisfero, dopo una lunga e felice parentesi tra i dilettanti italiani. Il legame con l'esperienza trevigiana continua grazie alla presenza come ds di Mirco Lorenzetto (a cui quest'anno si affianca Alessandro Spezialetti) e alcuni corridori già protagonisti con quella maglia come Alberto Cecchin e Andrea Vaccher. Dei ventiquattro corridori in rosa ben un terzo è italiano: oltre ai già citati gareggeranno Marco D'Urbano, Nicola Toffali, Giacomo Tomio, Rino Zampilli, Andrea Zordan e Andrea Pasqualon. Quest'ultimo, già faro della formazione nel 2015, è chiamato ad essere il leader del team mentre l'ex Androni Zordan è chiamato ad un riscatto dopo il biennio non soddisfacente all'Androni.

Con dieci atleti la nazione che fa la parte del leone è, comprensibilmente, la Svizzera: l'esperto ex BMC Martin Kohler è contornato dai giovani Valentin Baillifard, Nico Brüngger, Dimitri Bussard, Lukas Jaun, Tristan Marguet, Dylan Page, Frank Pasche, Colin Stüssi e Roland Thalmann. In una squadra composta da molti debuttanti il contributo d'esperienza arriva dallo spagnolo David Belda e dal portoghese Bruno Pires, due scalatori che mai hanno avuto spazio di mettersi in proprio a questi livelli. Completano poi il team il francese Nicolas Baldo, l'interessante velocista argentino Lucas Gaday (vincitore del Liberazione 2015), il tedesco Grischa Janorschke e l'austriaco ex Liqugias Matthias Krizek, anch'egli con un passato da dilettante nel team per cui ora torna a militare.

È durato solo un anno l'apprendistato nella categoria Continental della ONE Pro Cycling, formazione britannica creata su iniziativa di Matt Prior, ex campione di cricket e beniamino della disciplina tra i sudditi di Sua Maestà. Nell'idea di Prior il suo team sarebbe dovuto divenire la seconda squadra professionistica del Regno Unito dopo il Team Sky anche se, un anno fa, i tempi parevano essere maggiormente dilatati. La scelta di richiedere ora una licenza Professional ben si sposa con il desiderio di Prior di debuttare, entro un tempo ragionevolmente breve, al Tour de France. Tra i venti corridori in rosa spicca il nome di un nobile decaduto: dopo un 2011 caratterizzato dalla sorprendente vittoria alla Milano-Sanremo e chiuso dall'argento iridato di Copenhagen, Matthew Goss ha progressivamente calato il proprio rendimento fino ad arrivare alle ultime due stagioni dove non ha colto alcun successo. L'australiano cerca il rilancio in un team di cui è indiscusso capitano.

Cerca nuova visibilità anche l'altro aussie Steele Von Hoff, velocista troppo presto scaricato dall'allora Garmin. L'Oceania vede poi un quartetto provenire dalla Nuova Zelanda: si tratta di Hayden McCormick, James Oram, il pistard Glenn O'Shea e il promettente scalatore Dion Smith. Tre invece sono i corridori danesi, vale a dire la meteora John Ebsen, l'ex promessa della BMC Sebastian Lander e l'esperto Martin Mortensen. Due invece i polacchi: l'ex Caja Rural Karol Domagalski è un corridore nella media mentre ben più interessante è lo statuario (è alto 197 cm) Marcin Bialoblocki, grande sorpresa quest'anno prima al Tour de Pologne, dove ha corso e vinto la cronometro con la selezione nazionale, e poi nella prova contro il tempo di Richmond dove è giunto nono. I nove corridori britannici sono Yanto Barker, Tom Baylis, Richard Handley, George Harper, Kristian House, Joshua Hunt, Christopher Opie, Peter Williams e Samuel Williams ma non accendono l'entusiasmo delle folle, per usare un eufemismo.

 

VERVA e Funvic, due formazioni che vedremo poco nelle grandi corse
In questi ultimi anni la Polonia sta tornando ad essere una nazione interessante nel ciclismo su strada: tra le donne la giovane Katarzyna Niewiadoma ha appena iniziato una carriera che si preannuncia importante, tra gli uomini Michal Kwiatkowski è già sulla ribalta da alcune stagioni. Fino ad ora era presente una sola formazione professionistica, per altro ambiziosa come la CCC Sprandi Polkowice: da questa stagione fa la sua comparsa anche la VERVA ActiveJet, squadra già Continental nel 2015. Per questa compagine militeranno sedici corridori, dodici dei quali polacchi: i più interessanti sono Pawel Bernas, Pawel Cieslik, Pawel Franczak e Kamil Gradek, gli altri sono invece Stanislaw Aniolkowski, Adrian Banaszek, Norbert Banaszek, Lukasz Bodnar, Pawel Charucki, Michal Podlaski, Adam Stachowiak e Daniel Staniszewski. I due corridori cechi Karel Hnik e Jiri Polnicky, il tedesco Jonas Koch e lo spagnolo Jordi Simón, corridore di talento ma bersagliato dalla sfortuna, completano una squadra che poco gareggerà nelle corse World Tour, ad eccezione del Tour de Pologne.

Più esotica è la provenienza della Funvic Soul Cycles-Carrefour; il team brasiliano nacque nel 2007 come Team Vale e si limitò a disputare le prove del calendario nazionale per poi, a partire dal 2010, diventare Continental e assumere l'attuale main sponsor. Anche per loro sono sedici i corridori in rosa: tredici brasiliani, con Alex Diniz e Kleber Ramos come vedette, affiancati poi da Murilo Affonso, Otavo Bulgarelli, Flavio Cardoso, André de Souza, Pedro Dourado, João Gaspar, Nathan Mahler, Carlos Manarelli, Roberto Pinheiro, Magno Prado e Rodrigo Quirino. Un corridore argentino, ossia Francisco Chamorro, e due spagnoli chiudono la rosa: in questo caso si tratta degli esperto Antonio Piedra e Pablo Urtasun, il primo dei quali era addirittura inattivo nel 2015. Con la forzata chiusura della Colombia il Sud America rimaneva senza proprie rappresentanti nel ciclismo professionistico: questa mancanza viene dunque riempita dai verdeoro, ma il loro contributo e la loro partecipazione sarà, a meno di sorprese, meno corposa rispetto al team colombiano.

Alberto Vigonesi

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