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Sorprese Continental 2015: Cavalli di ritorno e puledri da galoppo - Kump, Bille e Claeys al gran rilancio; Roglic e Oomen, futuro assicurato

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Gaëtan Bille premiato come vincitore del Giro del Friuli Venezia Giulia © Giro FriuliVeneziaGiulia

Il terzo livello delle formazioni élite è rappresentato dalle squadre Continental, compagini che, quando chiamate a correre nelle prove più prestigiose, cercano di mettersi in mostra nelle azioni da lontano. Diverse sono le tipologie di squadre a seconda del budget (ovviamente), della provenienza geografica e della mission che si sono dati. Diversi sono anche i corridori presenti in rosa: si va da quanti hanno fallito ai piani di sopra alle giovani promesse, passando per i "mestieranti" da una vita protagonisti in queste formazioni. Oggi il primo dei due appuntamenti in cui cerchiamo di presentare quanti sono stati maggiormente capaci di prestazioni inattese nella stagione 2015 e che saranno chiamati a ripetersi, molti dei quali altrove, anche nel 2016.

 

Kump, Bille e Claeys, chi si rivede!
La carriera di Marko Kump è come una ruota che gira, fra periodi con la casalinga Adria Mobil alternati alle esperienze in formazioni internazionali come Geox e Tinkoff. Proprio da quest'ultimo team lo sloveno aveva salutato il World Tour mestamente, con due stagioni passate senza successi. Ancora una volta la cura Adria Mobil è stata, ancora una volta, la panacea di tutti i mali: diciotto vittorie da marzo a settembre, tutte allo sprint ad eccezione della generale del Tour of Malopolska. Sicuramente il livello dei rivali non era eccelso come quello che tornerà a trovare per le prossime due stagioni: il ventisettenne è infatti stato ingaggiato dalla Lampre-Merida la quale si augura che possa fornire un prezioso contributo in termini di successi incamerati.

Un discorso simile è in parte valido per due portacolori della Verandas Willems: Gaëtan Bille vanta esperienze importanti nei due anni in Lotto Belisol, fra un Giro d'Italia e quattro classiche monumento a cui ha preso parte. Non confermato dalla compagine di Marc Sergeant, Bille è stato costretto a riciclarsi nella formazione Continental con cui ha disputato un 2015 molto solido. Sono tre i suoi successi, l'ultimo dei quali è la classifica generale del Giro del Friuli Venezia Giulia. Il ventisettenne è stato spesso artefice delle gioie del team assieme a Dimitri Claeys: in rosa nel 2010 e nel 2011 con la NetApp, nelle successive tre stagioni ha dovuto arrabattarsi in squadre dilettantistiche e vincendo corse nazionali. La Verandas Willems ha voluto dargli nel 2015 una seconda chance che il fiammingo non si è lasciato sfuggire: cinque affermazioni e molte ulteriori prestazioni di qualità come i secondi posti alla Ronde van Limburg, alla Rondom Leuven e alla Classic Impanis. Sia per Bille che per Claeys la prossima fermata si chiama Wanty-Groupe Gobert, che ha deciso di tenere assieme una coppia ben rodata.

 

Nuovi scalatori crescono: Mühlberger, Shalunov e la rivelazione Roglic
L'anno prossimo l'Austria conoscerà l'anno più ricco di corridori militanti in formazioni World Tour, dato che saranno ben sette (Brändle, Denifl, Eisel, Gogl, Haller, Preidler e Zoidl) i rappresentanti Rot-Weiß-Rot. Dalla lista manca però il corridore austriaco attualmente più promettente in quanto sotto contratto per le prossime due stagioni con la Bora-Argon 18: si tratta di Gregor Mühlberger, scalatore di valore del Team Felbermayr-Simplon Wels con sei successi all'attivo nel 2015. Il ventunenne si è imposto in due corse a tappe (la Corsa della Pace under 23 e l'Oberösterreichrundfahrt) dando dimostrazione di essere capace di destreggiarsi anche negli arrivi più duri. Anche la Russia torna a produrre un interessante arrampicatore: è il ventitreenne Evgeny Shalunov già giovanissimo stagista nel 2011 con la RadioShack. Il corridore della Lokosphinx ha vinto in tre occasioni e, a differenza di molti connazionali, correndo sempre in prove competitive: a maggio è arrivato il successo in solitaria nella prima tappa della Vuelta Comunidad de Madrid con l'annessa classifica generale mentre a luglio il suo assolo nel finale gli ha garantito l'iscrizione nell'albo d'oro del Trofeo Matteotti. Lo rivedremo nel 2016 con la RusVelo assieme ad un altro coetaneo e compagno di squadra, quell'Aleksey Rybalkin messosi in luce al Tour de l'Avenir.

Nel ciclismo sloveno la sorpresa dell'anno non è stata tanto il già citato Kump quanto il suo compagno di squadra Primoz Roglic. La sua è una storia molto particolare: come molti dei suoi connazionali Roglic si è dedicato in gioventù al salto con gli sci, diventando ottimo protagonista tanto da lottare ad armi pari con fenomeni della disciplina quali Severind Freund (vincitore dell'ultima Coppa del mondo) e Gregor Schlierenzauer (l'uomo più vincente nella storia del salto con cinquantatre vittorie in Cdm). Ebbene, Roglic decise nel 2011, dopo un paio di stagioni negative causate da un infortunio al ginocchio, di darsi al ciclismo prima come dilettante e poi, dal 2013, con l'Adria Mobil. Già nel 2014 si era fatto notare vincendo una tappa al Tour d'Azerbaigian; nel 2015 il ventiseienne di Kisovec ha fatto meglio conquistando tappa e maglia nella corsa caucasica, doppietta ripetuta nel più impegnativo Giro di Slovenia dove ha preceduto Mikel Nieve. La quinta e ultima vittoria dell'anno è arrivata al Tour of Qinghai Lake dove è stato scudiero del compagno di squadra Radoslav Rogina. Il suo futuro per le prossime due stagioni si chiama Team Lotto.Nl-Jumbo per provare a fare, è proprio il caso di dirlo, un bel salto di qualità.

 

Olanda, terra di talenti. I fratelli Ariesen vincono, Oomen è più che una promessa
A Rhenen, cittadina nei sobborghi di Utrecht, i coniugi Ariesen hanno dato alla luce a distanza di sei anni Johim e Tim. Il primo corre con la Metec-TKH, il secondo con il Cyclingteam Jo Piels. Johim è un ventisettenne velocista ormai navigato ma che non ha mai avuto opportunità in formazioni professionistiche nonostante un rendimento di qualità: nel 2015 sono dieci le sue vittorie, cifra doppia rispetto ai connazionali più vicini (a quota cinque si sono fermati Dumoulin, Oomen, Terpstra e Wippert). Purtroppo per lui la sua squadra disputa quasi esclusivamente corse di categoria .2 (una sola vittoria è di livello .1, la terza tappa del Tour of China I) per cui le occasioni per farsi notare sono assai ridotte. Va un po' meglio al ventunenne Tim, anche per il fatto di essere un corridore più completo rispetto al fratello: le sue due vittorie stagionali sono la classifica generale della Carpathian Couriers Race e l'arrivo in solitaria al GP des Marbriers mentre molti piazzamenti (come il quarto posto alla Schaal Sels) sono arrivati allo sprint. Nel 2016 Tim cambierà casacca, andando alla SEG Racing, squadra da cui escono talenti per il World Tour (ben tre in questo mercato), livello a cui mira ad approdare al più presto.

È ancor più giovane (è un classe '95) e lui il posto nel World Tour l'ha già trovato: il Team Giant-Alpecin ha deciso di legare a sé Sam Oomen per ben tre anni. Il corridore di Tilburg è il prototipo dello scalatore moderno, forte in salita (ha vinto la generale al Rhône-Alpes Isère Tour davanti al ben più esperto Fabrice Jeandesboz) e bravo a cronometro (sua la prova contro il tempo al Tour des Pays de Savoie). Al Tour de l'Avenir era tra gli uomini più attesi ma ha in parte deluso le aspettative, chiudendo comunque al quarto posto. La sua poliedricità si è vista anche alla Paris-Tours under 23, da lui vinta in uno sprint a cinque. Con gli anni si saprà se riuscirà a cogliere qualcosa in più dei connazionali Gesink e Mollema, eterne promesse mai sbocciate del tutto.

Alberto Vigonesi

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