Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Ciclomercato: Chi prende tutto e chi quel che resta - Enormi disparità tra le squadre del World Tour: il sistema è migliorabile

Versione stampabile

Chris Froome e Dave Brailsford, capitano e team manager del Team Sky © Bettiniphoto

Il sistema del Pro Tour entrò in vigore nel 2005 quando l'UCI promosse la creazione di un circuito con venti grandi formazioni a sfidarsi lungo la stagione in un calendario comprendente le grandi corse del panorama internazionale. Sin da subito si notò la differenza tra le squadre più potenti economicamente (CSC, Discovery Channel, Quick Step, T-Mobile) e le altre, con le prime capaci di costruire rose con una qualità media più elevata rispetto alle restante contendenti. Questo proseguì anche negli anni successivi e si ripetè anche con il World Tour.

 

Chi sono le regine del mercato
Anche in questa sessione di mercato si è riproposto lo stesso leitmotiv, con un ristretto numero di formazione ad accaparrarsi i migliori talenti a disposizione. Andando ad analizzare in maniera completa i movimenti del mercato è possibile dividere le squadre in tre gruppi: quelle che fanno solamente qualche piccolo ritocco, quelle che acquistano soprattutto giovani talenti e potenziali promesse e infine quelle che mettono sotto contratto i nomi più gettonati. In questa sessione di mercato sono sostanzialmente due le formazioni a far parte dell'ultimo sottoinsieme: Movistar e Sky. Diversa ad esempio la posizione della Etixx che ha sì preso campioni come Kittel e Daniel Martin (e uno potenziale come Gaviria), ma i belgi hanno comunque salutato tre big come Cavendish, Kwiatkowski e Urán.

La formazione spagnola ha chiuso la stagione 2015 con la vittoria nella classifica a squadre del World Tour mentre in quella individuale occupa il primo (con Alejandro Valverde) e il terzo posto (con Nairo Quintana). Una squadra già forte, dunque, dalla quale partirà solamente un atleta di alto livello in questa fine stagione, ovvero sia Beñat Intxausti. In compenso integreranno la rosa 2016 altri due corridori dal talento cristallino come Carlos Betancur e Daniel Moreno: se il primo è un diamante grezzo, potenzialmente fortissimo ma reduce da un periodo molto travagliato, il secondo è sulla breccia dell'onda da molti anni come uno fra i più costanti specialisti delle classiche vallonate.

La palma di regina del mercato va indubbiamente al Team Sky: la formazione britannica è riuscita nell'intento di far uscire corridori, tranne Richie Porte, certamente non essenziali nei piani di successo (Nathan Earle, Bernhard Eisel, Danny Pate, Kanstantin Siutsou e Chris Sutton i loro nomi) mentre la campagna acquisti è stata ben più importante. Integrano la compagine britannica talenti come l'ex campione del mondo Michal Kwiatkowski (a cui si accompagna il fido gregario Michal Golas), il terzo dell'ultimo Giro d'Italia Mikel Landa, il velocista promettente Danny Van Poppel, il già citato Intxausti e due fra gli under 23 più promettenti d'Europa, ossia Gianni Moscon e Alex Peters. D'altro canto, con un budget di oltre 30 milioni €, qualche sfizio ce lo si può togliere: Dave Brailsford ha però abbondato, quest'anno.

 

Ma è accettabile un sistema simile?
Ecco, qui torniamo al punto iniziale: la nascita del Pro Tour (poi World Tour) fu decisa anche per ridurre il numero di formazioni di alto livello e per meglio distribuire i corridori di maggior talento. In base all'esperienza di questo decennio di esistenza di tale sistema possiamo dire che, anche da questo punto di vista, il Pro Tour/World Tour è stato un fiasco. Concentrandoci solo su quelle che saranno le rose del 2016 è lampante notare che il divario tra le squadre al vertice (Movistar, Sky, ma anche BMC, Etixx, Katusha) rispetto alle meno ricche (IAM, Lampre, Lotto Jumbo) sia aumentato, creando quindi un circuito a due velocità.

Certo, è impensabile avere diciassette (diciotto, se come pare la Dimension Data chiederà la licenza World Tour) team del medesimo livello e con budget simile; ma è altrettanto illogico vedere confrontarsi in una lega semichiusa come il World Tour squadre che vantano come capitani Froome e Kwiatkowski, Landa e Thomas oppure Quintana e Valverde, Dani Moreno e Betancur contro compagini che al massimo corridori di buon livello ma sicuramente non campioni, non ce ne vogliano i protagonisti, come Fränk, Elmiger e Pelucchi.

Quali sono i rimedi che l'UCI può mettere in campo? Innanzitutto la riduzione del budget potrebbe andare nella giusta direzione: nel 2014 la cifra a disposizione del Team Sky è stata di 31.1 milioni €, in aumento del 16% rispetto alla stagione 2013. Di soli stipendi per corridori e staff la corazzata britannica ha speso 23.1 milioni €, anche qui con un aumento consistente (17%) rispetto ai dodici mesi precedenti. Questo argomento vale anche per le altre big del panorama internazionale; basti pensare che quanto Oleg Tinkov versa in un anno, tasse comprese, sui conti dei soli Alberto Contador e Peter Sagan è superiore al budget totale di una squadra come Cannondale, IAM o Lampre.

Questo è un discorso comunque meramente ipotetico, sfortunatamente, dato che chi ha le redini del ciclismo ha in mente una visione radicalmente diversa: l'UCI con il suo progetto di riforma del ciclismo professionistico, la cui entrata in vigore è stata posticipata varie volte ma che, stando al programma attuale, dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2017, tenderà ancor più a favorire la proliferazione degli squilibri economici fra le squadre.

Quello che squadroni come Etixx, Movistar e (soprattutto) Sky possono permettersi è di mettere sotto contratto corridori che, dal ruolo di capitani nei team di provenienza, passano a quello di gregari, con stipendi sempre superiori a quelli precedenti e, talvolta, a cifre fuori mercato per la stragrande maggioranza delle formazioni. Snaturando così la competizione, e restringendo sempre più la battaglia per i grandi successi alle solite quattro-cinque squadre che imperversano senza sosta da gennaio ad ottobre.

Alberto Vigonesi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano