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UCI Asia Tour: La Cina è vicina, Italia pigliatutto - Daniele Colli, Mattia Gavazzi e Sacha Modolo fanno filotto in un mese di ottobre a forti tinte tricolori

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Sacha Modolo premiato sul podio del Tour of Hainan con la maglia gialla di leader © 7Cycling

Ottobre in Cina, festa italiana. Questo, in estrema sintesi, il bilancio delle tre corse a tappe che si sono tenute nel corso del decimo mese dell'anno. In totale, su ventuno tappe corse tra Tour of China I, Tour of China II e Tour of Hainan, ben dodici frazioni sono state conquistate da rappresentanti del ciclismo tricolore. Tre velocisti hanno poi portato a casa ciascuna delle tre classifiche finali, contribuendo ad incrementare la leadership italiana a livello di vittorie stagionali (Italia prima a 147 successi, Francia seconda a 108).

 

Un Colli super al Tour of China I
Venerdì 2 è iniziato da Tianjin il primo evento sul suolo cinese, il Tour of China I: sei tappe in otto giorni di gara, con lunghi e pesanti trasferimenti nei due giorni di "riposo". Sei giorni di gara, come detto, e sei vincitori diversi, per di più provenienti da altrettante nazioni. La frazione di apertura di Tianjin si è risolta allo sprint con il successo del lettone Armands Becis (Rietumu Delfin), alla prima affermazione in carriera. Sempre nella metropoli del nordest del paese si è svolta il giorno seguente una breve cronometro di 3.1 km che ha visto l'australiano Neil Van der Ploeg (Avanti Racing Team), ventottenne con un passato da sciatore di fondo. Buoni piazzamenti, rispettivamente quarto e quinto, per Paolo Lunardon (Amore&Vita) e Riccardo Stacchiotti (Nippo-Vini Fantini). Oltre 1000 km di trasferimento nella giornata di domenica 4 hanno portato la carovana fino a Hunangshi dove si è corsa la terza tappa, vinta dall'olandese Johim Ariesen con la maglia della selezione nazionale.

La giornata decisiva per le sorti della corsa è stata quella di martedì 6: nella frazione di Wuhan, quella con la distanza più breve (109 km) ma con il percorso più insidioso, un terzetto si è involato. A comporlo il bielorusso Stanislau Bazhkou (Minsk Cycling Club), l'ucraino Oleksandr Polivoda (Kolss BDC) e l'azzurro Daniele Colli (Nippo-Vini Fantini). Nello sprint ristretto il lombardo è riuscito a prevalere e, grazie agli abbuoni, ha indossato la maglia di leader della corsa. Dopo altri 1000 km di viaggio nella seconda giornata di pausa la corsa è ripartita da Bazhong per la tappa altimetricamente più complicata. A vincere è stato il cinese Meiyin Wang (Hengxiang Cycling Team), bravo ad anticipare la concorrenza nelle battute finali. Si arriva così all'ultima frazione, a Leshan: altro sprint, questa volta conquistato dal bielorusso Siarhei Papok (Minsk Cycling Club).

La classifica generale non ha visto cambiamenti rispetto a quella prodotta al termine della quarta tappa, per cui Colli ha potuto festeggiare, dando seguito all'ottimo Tour of Hokkaido disputato in Giappone nel mese di settembre (una tappa e il secondo posto finale alle spalle del compagno Stacchiotti). Per il trentatreenne brianzolo si tratta della prima affermazione in una corsa a tappe, il modo giusto per chiudere una stagione caratterizzata dall'ennesimo episodio sfortunato (questa volta è stato l'ormai noto sciagurato fotografo di Castiglione della Pescaia a compromettere la sua stagione). Nei primi 10 hanno chiuso anche Lunardon e Stacchiotti, rispettivamente settimo e nono.

 

Appassionante duello Gavazzi-Marini al Tour of China II
Schema identico alla corsa precedente per il Tour of China II: sei tappe in otto giorni di gara e con un profilo ancora più favorevole ai velocisti di razza. Più che degli sprinter in generale, questa gara a tappe è stata una sfida fra due sprinter italiani, ossia Mattia Gavazzi e Nicolas Marini. Simili per molti aspetti, come per le caratteristiche tecniche (velocisti puri), per l'idiosincrasia alle salite e anche per la provenienza (entrambi bresciani), i due si sono equamente divisi il bottino in palio, rendendo vano sin da subito per tutti i rivali qualsiasi sogno di gloria.

Si inizia con una doppietta italiana a Chongqing Banan: Gavazzi precede il già citato Stacchiotti, mentre il compagno di squadra di quest'ultimo Marini conclude decimo: l'abbuono conquistato dal trentaduenne sarà decisivo per la vittoria finale. Un giorno di corsa, un giorno di riposo: 800 km di trasferimento per approdare sino a Shaoyang, sede della seconda tappa. Questa volta è Marini che precede di poco Gavazzi. La terza tappa a Shaoshan va ancora a Marini, con Gavazzi che si deve accontentare del terzo posto. Posizioni invertite nella quarta frazione, da Chenzhou a Zixing, con il più esperto a vincere e il più giovane che chiude terzo, davanti a Stacchiotti.

Dopo il secondo e ultimo giorno di riposto (questa volta il trasferimento è stato soft, se così si può dire per un viaggio di circa 400 km), si torna a pedalare a Qingyuan: Gavazzi coglie il terzo successo precedendo tanto per cambiare Marini. A Zhuhai, sede dell'ultima frazione, Marini si prende la rivincita conquistando il terzo successo nella corsa, il quarto stagionale. Concludendo al quarto posto, Gavazzi può esultare per la vittoria nella classifica finale, conquistata con 5" di margine su Marini; come per Colli nella settimana precedente, anche per lui si tratta del primo successo finale in una corsa élite. Sono ben dieci le vittorie del capitano della formazione italo-ucraina in questa stagione, quota che lo pone al settimo posto nella graduatoria dei plurivittoriosi del 2015: davanti a lui i soli Kristoff, Kump, Greipel, Cavendish, Ewan e Bouhanni, mica dei tipi qualunque.

 

Un combattivo Modolo fa suo il Tour of Hainan
Spazio infine alla corsa più prestigiosa, l'unica di livello Hors Categorie. Il Tour of Hainan si disputa sull'omonima isola della Cina sudoccidentale; in questa zona pare di essere in una sorta di paradiso terrestre, non certo nella stessa nazione che fa di metropoli come Pechino, Shanghai o Guangzhou simboli dell'inquinamento globale. Hainan è infatti meta del turismo di lusso di cinesi e non, in un panorama fatto di natura lussureggiante, spiagge incontaminate e mare che poco ha da invidiare a quello delle Hawaii. Qui si è disputata da martedì 20 a mercoledì 28 la decima edizione della corsa, in un territorio che permette anche di approntare percorsi più impegnativi e maggiormente vicini agli standard europei rispetto a quelli canonici delle corse asiatiche.

Se lo scenario cambia rispetto al Tour of China II, i risultati no: nella prima tappa a Xinglong sprint vincente di Andrea Palini (SkyDive Dubai) su Roberto Ferrari (Lampre-Merida). Paganini non ripete, si dice; Palini sì, dato che il giorno seguente fa sua la Xinglong-Wenchang battendo un altro uomo blufucsia, stavolta Sacha Modolo. Altra doppietta italiana nella Wenchang-Haikou, con Modolo a precedere il giovane Jakub Mareczko (Southeast); la maglia gialla di leader rimane ancora sulle spalle di Palini, con un misero secondo di vantaggio su Modolo. Il trevigiano però non ci sta e si prende di forza la leadership nella Haikou-Chengmai da lui vinta, mentre Palini si deve accontentare del quarto posto di giornata.

Nella Chengmai-Qiongzhong si interrompe a quota dieci la striscia di successi consecutivi per i nostri portacolori: è infatti il francese Benjamin Giraud (Team Marseille 13 KTM) che conquista la vittoria davanti ai soliti Modolo e Palini. Neppure il tempo di preoccuparsi ed ecco che nella Qiongzhong-Sanya si assiste ad un podio monopolizzato dagli azzurri: vince Mareczko davanti a Palini e a Modolo. I tre si ripropongono nel medesimo ordine nella Sanya-Dongfang, con l'unica variabile dell'intromissione del tedesco Tino Thömel (RTS Santic) come vincitore di giornata.

L'ottava e penultima tappa è stata quella decisiva per le sorti della classifica generale: la Dongfang-Wuzhishan di 205 km prevedeva tre gpm di cui l'ultimo posto a soli 12 km dal traguardo, al termine di una salita di 8 km. A vincere è stato il kazako Andrey Zeits (Astana Pro Team), gregario preziosissimo per Fabio Aru al Giro e soprattutto alla Vuelta. Il ventottenne, alla prima vittoria in carriera, ha staccato due scalatori come il francese Julien El Fares (Team Marseille 13 KTM) e l'espertissimo spagnolo Francisco Mancebo (SkyDive Dubai). Modolo è stato bravissimo a resistere in una frazione certamente non adatta alle sue caratteristiche, pagando solamente 20" al vincitore e restando in testa alla classifica.

La frazione conclusiva, la Wuzhishan-Xinglong, ha permesso all'australiano Brenton Jones (Drapac Professional Cycling) di chiudere l'anno in bellezza; quinto di giornata Mareczko mentre Modolo, settimo, può festeggiare la vittoria della prima corsa a tappe da professionista. Sul podio con lui sono saliti Zeits (a 9") e El Fares (a 12"). Buon quarto Francesco Gavazzi (Southeast), ancora senza contratto per la prossima stagione mentre decimo e undicesimo hanno terminato rispettivamente lo stagista Leonardo Basso (Trek Factory Racing) e Valerio Conti (Lampre-Merida). Ora spazio a novembre con il poker di appuntamenti; esclusivamente nel primo caso, il Tour of Taihu Lake che si disputa da sabato 31 sino a domenica 8, si tratta di una prova di categoria 2.1 e che vede al via le sole Southeast e Team Novo Nordisk come formazioni professionali. Si prosegue poi con il Tour of Yancheng Costal Wetlands, quindi con il Tour of Fuzhou e infine con il Tour of Guangzhou Nansha.

Alberto Vigonesi

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