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Ciclomercato Professional: Dimension Data verso il WT, ONE new entry - Le francesi diventano quattro, grossi cambiamenti per la Wanty | Cicloweb

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Ciclomercato Professional: Dimension Data verso il WT, ONE new entry - Le francesi diventano quattro, grossi cambiamenti per la Wanty

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Con Mark Cavendish il Team Dimension Data punta al grande salto nel World Tour © Bettiniphoto

È da quasi tre mesi che è formalmente aperto il mercato in vista della stagione 2016. Dove va Landa, che squadra ingaggia Kwiatkowski, Kittel rimane o cambia sono le domande che maggiormente si sono susseguite in questo periodo e ciascuna ha già trovato una sua risposta. Ma non esiste solamente il mercato degli squadroni del World Tour; brilla di luce propria anche quello delle formazioni Professional con acquisti che, in certi casi, poco hanno da invidiare alle rivali del piano di sopra.

 

Colpo Cav per la Dimension Data: chiede il salto nel WT?
Inutile girarci intorno: il colpo dell'anno lo ha messo a segno la MTN-Qhubeka che, dal 1 gennaio prossimo, sarà nota come Dimension Data. Forte dell'arrivo del nuovo title sponsor e di un'altra multinazionale come Deloitte come sponsor secondario, la squadra sudafricana può utilizzare un budget di primo livello per la categoria (nonché maggiore di IAM e Lampre). Con queste premesse era preventivabile che il team diretto da Douglas Ryder si muovesse per portare a casa qualcosa di grosso.

L'obiettivo da subito è stato uno ed uno soltanto, il suo nome è Mark Cavendish. La scelta del velocista britannico è stata chiara ed è potuta diventare realtà grazie all'approdo dei munifici sponsor: un nome globale, noto non solo tra gli appassionati del ciclismo e, ovviamente, vincente come pochi nel ciclismo attuale. Con lui il nativo dell'Isola di Man ha preteso l'arrivo di due fidatissimi gregari, vale a dire l'apripista di fiducia Mark Renshaw, anch'egli proveniente dalla Etixx, e il sempre affidabile Bernhard Eisel che torna a far parte del gruppo Cav dopo un biennio di assenza.

A ben testimoniare quali siano le ambizioni della Dimension Data è sufficiente dare un'occhiata ai restanti nuovi acquisti: oltre al trio già menzionato arriva un solido scalatore d'esperienza come Konstantin Siutsou, un valido uomo per le prove vallonate come Nathan Haas, un talentuoso passista che sinora ha deluso come Cameron Meyer e una delle rivelazioni dell'ultima Vuelta, ossia Omar Fraile. A parte quest'ultimo proveniente dalla Caja Rural, gli altri sei ingaggi arrivano tutti da squadre del World Tour.

Questa linea è però a ben vedere assai distante da quella che portò nel 2008 alla creazione di questa formazione, ossia la promozione del ciclismo africano dando la possibilità ai corridori di Sudafrica piuttosto che Algeria, Eritrea, Etiopia, Namibia, Rwanda e Zambia di correre costantemente in Europa ad alto livello. Ebbene, con un campione come Cavendish (e il già presente Boasson Hagen) in rosa che, giocoforza, ha bisogno di una squadra dedicata a sé in diverse situazioni, c'è spazio per lo sviluppo dei talenti africani?

Sulla carta molto poco: sui venticinque atleti sotto contratto per il 2016 solo dieci sono africani e, non ce ne vogliano gli altri, solo il ventunenne Merhawi Kudus è un elemento molto interessante per il futuro. L'altro talento "continentale" a loro rosa nel 2015 era Louis Meintjes ma il sudafricano per le prossime due stagioni correrà con la maglia della Lampre. E all'orizzonte dovrebbe esserci un solo nuovo acquisto ma, sfumato il ventiquattrenne eritreo Mekseb Debesay, la situazione è ancora in divenire.

In uscita dal team oltre al già citato Meintjes cambiano aria anche l'australiano Matthew Goss, il rwandese Adrien Niyonshuti, il tedesco Andreas Stauff e soprattutto Gerald Ciolek; colui che ha scritto la storia della formazione vincendo clamorosamente la Milano-Sanremo 2013 non è stato confermato dopo due stagioni ampiamente sotto ai suoi standard ed è ancora alla ricerca di una sistemazione. Nulla sinora è trapelato sul suo futuro, sicuramente sarebbe un peccato perdere un talento che da giovanissimo prometteva tantissimo (diciottenni capaci di battere Erik Zabel in volata non se ne sono mai visti, a parte lui) e che, nonostante una monumento in saccoccia, non ha ottenuto in dieci anni di carriera quanto avrebbe potuto. Le ultime novità di radiomercato danno per salvo con una non meglio specificata formazione, la cui identità verrà svelata nei prossimi giorni.

 

Tanti movimenti in Francia, c'è anche la Delko Marseille
Nel 2016 anche la Francia avrà, come l'Italia, quattro formazioni nella categoria. Di queste, solo una non affronta cambiamenti di sponsorizzazione nel corso dell'inverno: si tratta della Cofidis, Solutions Crédits il cui sponsor festeggia la ventunesima stagione come patrocinatore. La formazione mantiene praticamente immutata la sua struttura con Nacer Bouhanni, vincitore dell'Europe Tour, come faro del team; lo sprinter di Épinal sarà raggiunto dal fratellino Rayane, reduce da una stagione così così alla AWT-Greenway. Il diciannovenne è stato stagista nel corso dell'estate come Hugo Hofstetter, campione francese under 23 e anch'egli promosso in rosa a pieno titolo. Gli altri tre neoarrivi sono ben più esperti: si tratta del passista-scalatore Jérôme Cousin, dello scalatore in cerca di rilancio Arnold Jeannesson e del sempre solido sloveno Borut Bozic. Non confermato e ancora alla ricerca di una sistemazione il canadese Dominique Rollin mentre il talentuoso ma incostante Louis Verhelst è approdato alla Rouabix Lille Métropole.

Sembrava a rischio chiusura il Team Europcar, con l'addio della sponsorizzazione da parte dell'azienda di noleggio veicoli. E invece, quando tutto sembrava perduto, ecco che Jean-Réné Bernaudeau è riuscito a salvare la propria squadra grazie all'approdo di Direct Énergie, impresa attiva nella fornitura di elettricità e gas. La formazione ha comunque dovuto affrontare in sede di mercato un'importante cura dimagrante: via il capitano Pierre Rolland, emigrato negli Stati Uniti alla Cannondale, e via il jolly Cyril Gautier approdato all'AG2R La Mondiale, il team passa da 26 a 21 atleti in rosa (salutano anche il già citato Cousin, lo sprinter Martinez, i ritirati Bernaudeau e Engoulvent, il giapponese Arashiro e i non confermati Craven, Jérôme, Lamoisson e Méderel). Sei quindi gli innesti: quattro sono giovani provenienti dal vivaio della Vendée U, ossia Romain Cardis, Jérémy Cornu, Lilian Calmejane e Fabien Grellier. I restanti due sono Adrien Petit, che sarà l'apripista di Bryan Coquard, e soprattutto Sylvain Chavanel che ha voluto tornare alle dipendenze di Bernaudeau prima di chiudere la carriera.

Cambia sponsor anche la Bretagne-Séché Environnement la cui struttura è stata abile a convincere due nuove aziende ad entrare nel mondo del ciclismo; dal prossimo gennaio spazio quindi alla Fortuneo-Vital Concept. Ventidue gli atleti in rosa di cui sei nuovi arrivi: fra di loro il sorprendente campione francese Steven Tronet, l'esperto ciclocrossista Francis Mourey, il redivivo Julien Loubet (un passato all'AG2R) e il neoprofessionista Franck Bonnamour. La formazione di Emmanuel Hubert aumenta anche la proria internazionalità con il giovane belga Boris Vallée, richiesto dal main sponsor che ha forti interessi in Belgio, e soprattutto il danese Chris Anker Sørensen chiamato a riscattarsi dopo alcune stagioni in chiaroscuro.

La new entry transalpina è la Delko-Marseille Provence KTM, sino ad ora formazione Continental che ha saputo togliersi diverse soddisfazioni; l'anno prossimo punterà al bersaglio grosso del Tour de France, anche se la concorrenza interna e non pare meglio attrezzata. Al momento la rosa è ancora in alto mare (sono undici gli atleti sotto contratto); gli arrivi già ufficializzati riguardano lo scalatore argentino Daniel Díaz (vincitore del Tour de San Luis nel 2013 e nel 2015 e visto in Europa proprio con la squadra marsigliese nel 2011), l'interessante estone Martin Laas, il giovane norvegese Fredrik Galta, l'esperto Thierry Hupond, il velocista Yannick Martinez e due faticatori come Romain Combaud e Quentin Pacher. Nei prossimi giorni è prevista qualche novità dal mercato francese; tutto questo basterà per essere al via della Grande Boucle?

 

La Topsport perde i leader, Wanty si rinnova. Roompot si consolida
Come d'abitudine per ogni sessione di mercato, la Topsport Vlaanderen-Baloise si trova costretta a lasciar partire i propri leader in direzione di munifiche squadre World Tour: l'anno scorso fu la volta di De Buyst, Lampaert e Van Asbroeck, questa volta tocca invece a Victor Campenaerts, Oliver Naesen, Edward Theuns e Jelle Wallays, diretti rispettivamente alla Lotto NL-Jumbo, all'IAM Cycling, alla Trek e alla Lotto Soudal. Per compensare le loro partenze (a cui si sommano i non confermati Jacobs e Vanoverberghe) sono state ingaggiate cinque promesse del ciclismo fiammingo: si tratta di Aimé De Gendt, Maxime Farazijn (figlio dell'ex pro' Peter), Ruben Pols, Dries Van Gestel e Kenneth Van Rooy. Sicuramente il team belga continuerà a sfornare giovani che spiccheranno il grande salto, come fatto in passato con i vari Bakelants, Boeckmans, De Gendt, Hermans e Vanmarcke.

Porte girevoli invece per la Wanty-Groupe Gobert: ad oggi sono ben otto gli arrivi in un mercato ancora lungi dall'essere definito. Dopo un anno all'IAM torna Thomas Degand, passista-scalatore di buon livello; l'altro arrivato che proviene dal World Tour è Kenny Dehaes che punta a trovare occasioni allo sprint. La coppia Gaëtan Bille e Dimitri Claeys giunge dalla Verandas Willems nella quale hanno fatto faville (rispettivamente settimo e terzo nell'Europe Tour). Dal rango Continental arrivano anche i coriacei Antoine Demoitié e Robin Stenuit, quest'ultimo stagista nei mesi estivi. Dalla Francia proviene l'interessante scalatore Guillaume Martin, già in orbita FDJ; dalla Germania sbarca il figlio d'arte Björn Thurau. Ancora molti posti liberi, dicevamo: ad oggi sono senza contratto, tra gli altri, i nostri Enrico Gasparotto e Danilo Napolitano così come il protagonista del pavé Björn Leukemans il quale, pur non essendo giovanissimo, continua a ben figurare nelle corse più amate.

Dopo un primo anno in cui si è preso confidenza con la categoria, la Roompot Orange punta a migliorare le prestazioni comunque oltre la sufficienza di questo 2015. L'obiettivo neppure tanto nascosto per il 2016 è la partecipazione al Giro d'Italia che partirà proprio dai Paesi Bassi: l'eventuale carta da giocare per contribuire a convincere RCS Sport è quella di Pieter Weening, già vincitore di due frazioni della Corsa rosa e futuro uomo immagine del team. Ruolo di vedette che virtualmente riceve dal partente Dylan Groenewegen, volato alla Lotto NL; dal team del World Tour fanno il percorso inverso Barry Markus e Nick Van der Lijke che irrobustiscono una solida base di sprinter. Mercato per loro chiuso con lo scalatore Antwan Tolhoek, proveniente dalla Rabobank. In uscita saluta il solo Mike Terpstra, che probabilmente troverà sistemazione in una squadra Continental.

 

Bora si ringiovanisce, la Cult si fonde. New entry la ONE
Pochi movimenti, ma buoni, per la Bora-Argon 18: sono infatti solamente quattro i nuovi volti del 2016 con il più vecchio, l'ex Katusha Rüdiger Selig, che ancora deve compiere ventisette anni. Molto interessanti sono gli altri tre giovincelli messi sotto contratto: il primo della lista in ordine alfabetico è Silvio Herkoltz che, seppur ventunenne, è già da tre anni tenuto d'occhio come potenziale uomo per i grandi giri. I restanti due sono gli austriaci Gregor Mühlberger e Lukas Pöstlberger, corridori giovani ma capaci di ben figurare nelle poche prove disputate a massimo livello. Squadra già chiusa a ventuno unità, con il meritatissimo rinnovo in extremis per Cesare Benedetti; non sono stati confermati l'austriaco Daniel Schorn, alla ricerca di una sistemazione in patria, e Cristiano Salerno: per il ligure un futuro nella MTB in cui provare a togliersi delle soddisfazioni.

Sembrava potesse scomparire per mancanza di fondi ma, fortunatamente, continuerà ad esistere anche nelle prossime stagioni: si tratta della Cult Energy che per sopravvivere si fonderà con la Continental tedesca Stölting. La Cult Energy-Stölting Group, questa la denominazione del 2016, potrà contare su quattro giovani virgulti teutonici arrivati in rosa grazie all'anima tedesca: si tratta del campioncino delle cronometro Lennard Kamna e dei meno noti Thomas Koep, Sven Reutter e Jonas Tenbrock. In tema di talenti, prestigioso l'arrivo di Lasse Norman Hansen dalla Cannondale, che potrà dedicarsi grazie alla nuova formazione anche all'attività su pista. Ultimo ingaggio, per ora, è quello di Alexander Kamp, ventunenne danese messosi in luce quest'anno.

Una nuova Professional è la ONE Pro Cycling, formazione creata giusto un anno fa per iniziativa di Matt Prior, ex stella di cricket. Quest'anno il salto nella seconda categoria del ciclismo ha comportato un ovvio aumento negli atleti in rosa: il nome più noto è indubbiamente quello di Matthew Goss, vincitore della Sanremo 2011 ma alle prese con una crisi che pare irreversibile. Australiano come lui è Steele Von Hoff, sprinter già nel World Tour con la Garmin. Folta la colonia neozelandese: Hayden McCormick, James Oram, Dion Smith sono un trio di giovani promesse mentre Glenn O'Shea è un volto abituale dei velodromi. Solo due gli ingaggi made in UK, nelle persone del passista-scalatore Richard Handley e dell'esperto Kristian House. L'ex Caja Rural Karol Domagalski può garantire esperienza e solidità mentre cercano un riscatto i danesi Sebastian Lander, un passato della BMC, Martin Mortensen, arrivato nelle ultime ore, e John Ebsen, scalatore deludente nel suo anno in Androni. Anche la squadra piemontese si è rinforzata, così come le altre formazioni italiane e non: ma con loro l'appuntamento è alla prossima settimana.

Alberto Vigonesi

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