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Europei Pista 2015: Cucinotta, argento scintillante d'orgoglio e grinta - Annalisa splendida seconda nell'Eliminazione. Madison, Viviani-Consonni giù dal podio per un solo punto

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Annalisa Cucinotta tra Katie Archibald e Irene Usabiaga nella finale dell'Eliminazione ©Bettiniphoto

Partiamo dalla fine, ovvero dal bilancio: un oro e due argenti sono il bottino che l'Italia si porta a casa da Grenchen, sede degli Europei su Pista che si sono conclusi stasera. Quantitativamente, 2 medaglie in meno rispetto alla scorsa edizione; qualitativamente, un argento in più (nel 2014 furono un oro, un argento e tre bronzi); nel complesso, un'idea di squadra forse più compiuta. Da un lato la crescita di Simone Consonni, che accanto a Elia Viviani sta dimostrando di avere bei numeri da spendere (se mai continuasse a fare attività doppia con la strada, come il suo compagno di Madison fa in maniera eccellente da anni). Il quartetto dell'Inseguimento maschile che continua a mostrare piccoli ma significativi miglioramenti; e una presenza che, nelle discipline endurance, può sempre produrre qualche buon risultato, se non nello Scratch nell'Eliminazione, se non nella Corsa a punti nella Madison.

Dall'altro lato, al di là delle endemiche carenze (il settore velocità resta esattamente al punto in cui era: quello di una rifondazione che prima o poi dovrà avvenire), in campo femminile ci aspettavamo un ulteriore passo avanti del quartetto, che forse ha raggiunto i suoi limiti e non ha più grossi margini di miglioramento; nell'altra disciplina olimpica per la quale possiamo qualificare un'atleta per le Olimpiadi, l'Omnium, la nostra rappresentante (ormai stabilmente la Frapporti) ha anche lei raggiunto uno standard al di sopra del quale sarà difficile vederla. Ciò non vuol dire che la brava e generosa Simona non possa fornire prestazioni di rilievo, ma nel corso delle 6 prove che compongono la disciplina restano (e resteranno) dei passaggi a vuoto che purtroppo continueranno a tenerla abbastanza lontana dal podio.

 

Eliminazione, Annalisa Cucinotta a un passo dal capolavoro
Partiamo ancora dalla fine, ma un passetto prima del bilancio. L'ultima prova del programma degli Europei era l'Eliminazione femminile. In gara per l'Italia, Annalisa Cucinotta; contro di lei, un parco avversarie comprendente diverse giovani alle prime esperienze internazionali, e qualche atleta un po' stanca dalle prove precedenti (in particolare pensiamo a Kirsten Wild, che un attimo prima era ancora impegnata nella Corsa a punti dell'Omnium, e subito dopo ha affrontato quest'altra finale): l'occasione per piazzarsi in alto, molto in alto, era presentita da Annalisa, e lei non si è fatta sfuggire l'opportunità.

Partita per fare corsa di testa, l'azzurra non ha corso rischi nella prima metà di gara, condotta con una certa autorità; nella seconda, allorquando la corsa s'è fatta più anarchica, la Cucinotta ha avuto il merito di restare concentrata e, pur dovendo spendere parecchio per non farsi beffare in un paio di occasioni, ha tenuto botta egregiamente; in particolare, al quint'ultimo sprint l'italiana ha dovuto dar luogo a uno spalla-a-spalla con la russa Tamara Balabolina, riuscendo a infilarsi in uno spiraglio nel mucchio, ed evitando così di essere eliminata.

Altro colpo da maestro, l'allungo con cui al terz'ultimo sprint Annalisa ha fatto fuori la Wild; a quel punto rimanevano in gara con lei la britannica Katie Archibald (reduce dall'oro nell'Inseguimento individuale, ottenuto appena 2 ore prima) e la spagnola Irene Usabiaga; quest'ultima non ha avuto la forza di reagire a una frustata della Archibald a 3 giri dal termine, ed è stata eliminata (bronzo per lei); Cucinotta ha invece preso la ruota british, ma l'avversaria ha piazzato due giri finali da togliere il fiato a qualunque contendente, ha preso 5 metri di margine e ha così bagnato le polveri dell'azzurra, che non è riuscita neanche a sprintare, di fatto. In ogni caso, l'argento con cui torna a casa le dà grande soddisfazione, essendo tra l'altro l'unica medaglia conquistata dalle donne azzurre in questi 4 giorni. Peccato solo che una disciplina così bella e appassionante come l'Eliminazione non faccia parte del programma olimpico (e nemmeno di quello iridato), ma qui andremmo a toccare tasti già sin troppo battuti, quindi decliniamo; ci sarà pur sempre una gara Mondiale da preparare, tra qualche mese (lo Scratch?): su quello sarà già mentalizzata Annalisa.

 

Gran finale di Simona Frapporti nell'Omnium dell'immensa Trott
Nel nostro tragitto a ritroso, incontriamo un'altra azzurra che stasera ha dato veramente tutto quello che aveva. Simona Frapporti era 12esima dopo le prime 3 gare dell'Omnium, orientativamente la top ten pareva l'obiettivo massimo cui potesse ambire. Oggi ha chiuso al settimo posto la prova a cronometro sui 500 metri, ed è stata solo 11esima nel Giro lanciato, presentandosi così alla Corsa a punti finale con 114 punti che le valevano il decimo posto (l'irraggiungibile, incommensurabile Laura Trott, prima, aveva 196 punti... sul podio provvisorio c'erano la danese Amalie Dideriksen a 162 e la francese Laurie Berthon a 158).

Nell'ultima prova Simona è stata però davvero brava. Consapevole di poter godere di un minimo di libertà in più rispetto ad atlete più marcate, si è subito messa in caccia del giro accodandosi ad altre outsider come la norvegese Stenberg e l'irlandese Boylan. Purtroppo questo suo primo tentativo non ha avuto fortuna, esaurendosi dopo una quarantina di tornate; l'azzurra ha però fatto in tempo a vincere due sprint e a piazzarsi in altri due, mettendo insieme 15 buoni punti che la avvicinavano alle posizioni pregiate. Nel frattempo, Trott si limitava a controllare.

Dopodiché era la lituana Ausrine Trebaite a scatenarsi, conquistando tutta sola un giro (ovvero 20 punti di bonus) e andando a insidiare il podio della Berthon; a poco meno di 30 giri dal termine la Dideriksen ha tentato di giocarsi il tutto per tutto andando a sua volta in caccia, ma la Trott ha esercitato una marcatura ferrea, e insieme le due hanno conquistato il giro. Subito dopo, dal gruppo si è mossa di nuovo la Trebaite, e stavolta la Frapporti è stata sveltissima ad accodarsi (insieme alla bielorussa Tatsiana Sharakova), e in un finale entusiasmante il terzetto ha conquistato il giro, ad appena due tornate dalla fine; sarebbe stato quinto posto per Simona, se all'ultimo sprint la polacca Malgorzata Wojtyra non avesse conquistato 3 punti coi quali ha nuovamente scavalcato l'azzurra.

Alla fine 231 punti per la Trott, 195 per la Dideriksen, 185 per la Trebaite; giù dal podio Berthon (158), Wojtyra (155) e, sesta, Frapporti a 154. Un piazzamento onorevole che non lascia troppi margini di rimpianto, visto che dopo la prima metà di Omnium pareva abbastanza arduo da centrare.

 

Madison, chiusura con rabbia (e quarto posto) per Viviani-Consonni
Oggi si disputava anche la Madison, con Elia Viviani e Simone Consonni vogliosi di bissare le rispettive medaglie già vinte. Impresa non facilissima, visto che ci si scontrava con avversari di livello, a partire dai Campioni del Mondo Coquard-Kneisky.

La gara è stata subito indirizzata da un tentativo di caccia della coppia russa Radionov-Sazanov, partiti alla chetichella dopo 25 dei 200 giri totali e riusciti nel loro obiettivo, prima di svanire letteralmente dalla scena: i due non hanno mai sprintato né hanno più tentato di guadagnare altri giri, consapevoli che quell'unica caccia riuscita potesse valere il podio. Avevano ragione loro, come vedremo.

La coppia italiana, tra le più marcate della serata, ha piazzato un paio di volate vincenti, altre due volte si è piazzata, e in un paio di occasioni ha accennato un tentativo di caccia, insieme ad altre coppie, ma senza riuscire nell'intento. Al contrario, a metà gara la Spagna, rilevando un precedente tentativo belga, si è involata andando a conquistare il sospirato giro che la poneva in testa alla classifica: con la Russia ferma a 0 punti, sono bastati pochi sprint (una vittoria, due secondi posti e un quarto) a Sebastián Mora e Albert Torres per isolarsi al comando della corsa.

Per l'Italia non restava che giocarsi il terzo gradino del podio con il Belgio e la Francia. Lo sprint decisivo è stato il penultimo: ci si arrivava con la Francia terza a 17 punti, il Belgio quarto a 16 e l'Italia quinta a 15; nell'occasione, Coquard è riuscito a mettere la sua ruota davanti a quella di Consonni (con De Kettele terzo), sicché la classifica si è allungata, con i francesi a 22 e gli azzurri appaiati a 18 col Belgio.

A quel punto per conquistare il bronzo bisognava vincere l'ultima volata sperando che i francesi non facessero meglio del quarto posto. Detto fatto, Viviani con un grande spunto è andato a prenderselo di forza, quell'ultimo sprint, risucchiando in dirittura d'arrivo il tedesco che era tardivamente uscito in caccia poco prima. Ma al terzo posto si è inserita la Francia, davanti al Belgio, e quindi per l'ennesima volta gli azzurri (come accaduto ai Mondiali, solo che lì ci si giocava l'oro) si trovano beffati (per un solo punto, 24 contro 23) dai cugini d'oltralpe. Oro Spagna, argento Russia, bronzo Francia, e per Viviani e Consonni un quarto posto che lascia un po' d'amaro in bocca, al termine di una manifestazione comunque molto positiva per entrambi.

 

Le altre gare dell'ultima giornata
Nell'ultima giornata di Europei si disputavano anche i tornei di Keirin e l'Inseguimento femminile. Di quest'ultimo abbiamo già accennato riguardo alla vittoria di Katie Archibald, che in finale ha nettamente battuto la francese Elise Delzenne, mentre l'altra britannica Ciara Horne ha vinto il bronzo sulla tedesca Mieke Kröger. Le azzurre in gara, Silvia Valsecchi e Beatrice Bartelloni, non hanno particolarmente brillato, riportando rispettivamente il 13esimo e il 15esimo posto.

Nel Keirin gli azzurri (Maila Andreotti tra le donne, Luca e Francesco Ceci tra gli uomini) sono stati tutti eliminati nei ripescaggi, dopo aver fallito la qualificazione al primo turno. Entusiasmante la vittoria dell'olandese Elis Ligtlee (una delle protagoniste della manifestazione), che con una volata lunghissima ha piegato la francese Virginie Cueff e la russa Ekaterina Gnidenko, con l'ex dominatrice Kristina Vogel che è malamente rimbalzata indietro dopo aver tentato di tener testa alla scatenata Ligtlee.

Tra gli uomini si è imposto a sorpresa il ceco Pavel Kelemen, anche lui con una lunga volata partita addirittura a due giri dalla fine; ai 150 metri l'iridato François Pervis ha tentato di rinvenire sul battistrada, ma era ormai tardi, e Kelemen ha avuto buon gioco nel difendere la traiettoria interna dall'attacco del francese, secondo alla fine; terzo si è piazzato il russo Denis Dmitriev.

Il medagliere si chiude con la vittoria della Gran Bretagna (6 ori e 3 bronzi) davanti all'Olanda (5 ori, 2 argenti e 2 bronzi); distanziate la Russia terza (2-3-3), la sorprendente Polonia (2-1-2), la Spagna (2-0-1), la Francia (1-5-2) e la Svizzera (1-2-1). L'Italia è ottava con 1 oro e 2 argenti e si lascia alle spalle la Repubblica Ceca (1 oro e 1 bronzo), la deludentissima Germania (rimasta inopinatamente senza vittorie: 4 argenti e 3 bronzi per i tedeschi), una Danimarca sottotono (2 argenti e 1 bronzo) e infine Bielorussia e Lituania con 1 bronzo a testa.

Marco Grassi

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