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Coppa Italia 2015: Colbrelli e Southeast, festa con lo scudettino - Sonny vince la classifica individuale in volata su Cunego; tra i team, wild card ai toscani per il Giro 2016

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Manuel Belletti e Sonny Colbrelli sul podio del GP Beghelli © Bettiniphoto

Le corse italiane per il 2015 si sono concluse ieri con il GP Beghelli, e da oggi si può già partire con bilanci e bilancini; e in tale sede ci corre l'obbligo di analizzare una manifestazione sconosciuta ai più e denominata Coppa Italia. Si svolge da febbraio a ottobre, e coinvolge tutte le gare professionistiche disputate sul suolo italiano, ma viene ricordata praticamente solo quando si parla di partecipazioni al Giro d'Italia, perché nella sua versione a squadre offre una wild card per la corsa rosa al team vincitore della challenge.

Ma esiste ovviamente anche la Coppa Italia individuale, e quest'anno l'ha vinta lo stesso corridore che già l'aveva conquistata nel 2014: Sonny Colbrelli.

È stata una conclusione in volata quella che ha premiato il 25enne della Bardiani, visto che a una gara dalla fine al comando della classifica c'era Damiano Cunego. Solo se avesse vinto il GP Beghelli, Colbrelli avrebbe potuto appaiare il veronese della Nippo a quota 194 punti, e prevalere per la miglior serie di piazzamenti (e tale prevalere si sarebbe sostanziato proprio grazie all'eventuale vittoria di ieri). Ebbene, com'è andata a finire lo sanno tutti i nostri lettori: Sonny ha vinto lo sprint ristretto ieri a Monteveglio, e con esso - assente Cunego - si è portato a casa la seconda Coppa Italia consecutiva. Molto più sofferta della precedente (vinta con amplissimo margine su Simone Ponzi e Mauro Finetto), ma probabilmente ancor più goduta: è vero che non si tratta di un trofeo inseguito dai corridori nell'arco di una stagione, ma quando ci si trova a giocarselo nel finale è chiaro che ci si prova, e se ci si riesce tanto meglio.

Se Colbrelli se la ride, Cunego d'altro canto non trova neanche questo parziale riscatto a un 2015 in cui non ha brillato come avrebbe voluto. Zero vittorie, un secondo posto di tappa alla Coppi e Bartali e un terzo al Giro del Trentino, un podio centrato all'Appennino e solo sfiorato sabato al Giro dell'Emilia (chiuso al quarto posto). Anche in questo caso possiamo dire: la vittoria della Coppa Italia non gli avrebbe salvato la stagione, ma quantomeno gli avrebbe regalato una piccola soddisfazione, negatagli dall'exploit di Colbrelli ieri.

Anche il terzo piazzato della challenge italiana (esattamente come i due che l'hanno preceduto) non viene da un'annata particolarmente ricca: si tratta di Simone Ponzi (192 il suo punteggio, a sole due lunghezze dalla vittoria), anche per lui tanti piazzamenti - tra cui spicca il secondo posto del GP di Plouay - ma nessuna vittoria; a seguire, nella graduatoria, troviamo a 181 punti Vincenzo Nibali (lanciatissimo dai risultati ottenuti in questo ultimo mese), a 143 Giacomo Nizzolo e a 130 Davide Rebellin.

 

E la Southeast stacca il pass per il Giro 2016
Se per assegnare la Coppa Italia individuale c'è voluto il fotofinish, il discorso tra le squadre è stato molto più lineare: a imporsi è stata la Southeast, la quale ha potuto sommare nel corso della stagione la buona regolarità di Ponzi, di Finetto, di Manuel Belletti e pure di Francesco Gavazzi e Andrea Fedi (quest'ultimo emerso alla distanza). Il regolamento della Coppa prevede che si sommino in ogni gara i piazzamenti dei primi tre per squadra, sicché avere più di un buon corridore da top ten (o top 20) può non permettere di ottenere troppe vittorie, ma è manna per una classifica a squadre.

La Southeast, anch'essa confermata rispetto al 2014 (vinse quando si chiamava Neri Sottoli), ha totalizzato 565 punti, tenendo a 74 lunghezze la formazione classificatasi seconda, ovvero la MTN Qhubeka (491 punti); a podio l'Androni con 474 punti, poi a seguire troviamo Bardiani (437), Nippo (326), Colombia (298) e Lampre (252).

La formazione di Citracca può dire quindi di aver chiuso il 2015 con un'affermazione d'importanza capitale in prospettiva: avere la certezza (in base agli accordi vigenti tra Lega Ciclismo e RCS Sport) di poter disputare il Giro d'Italia 2016 permetterà al sodalizio toscano di programmare per bene la prossima stagione e di lavorare con tranquillità nei mesi invernali.

 

Il futuro della Coppa Italia
Non pretendiamo che la misconosciuta challenge italiana giunga agli onori delle cronache come la "collega" d'oltralpe, la Coupe de France (che ha una sua apposita sezione nell'area dedicata al ciclismo sull'Équipe, tanto per dire), ma due parole sul senso di tale manifestazione e sui suoi possibili sviluppi futuri andrebbero spese.

Diciamo che la direzione verso cui la Coppa Italia si è mossa (con l'associazione a RCS Sport e la wild card in palio per il Giro) è positiva, ma dopo alcuni anni dobbiamo dire che la challenge in sé non è mai decollata, non ha mai riscontrato troppo interesse presso media e pubblico. Da un lato c'è forse qualche carenza comunicativa (vedi: le classifiche non aggiornate tempestivamente sul sito della Lega), dall'altro bisogna riconoscere che la sfida tra le squadre a chi piazza bene più uomini sfugge all'immediata interpretabilità del gioco da parte degli appassionati.

Ipotizzando qualche modifica, ci viene l'idea che forse "personalizzare" il premio aggiungerebbe più pepe alla competizione: da che mondo e mondo, il ciclismo resta pur sempre uno sport individuale, per cui la sfida per conquistare una wild card per il Giro risulterebbe probabilmente più accesa se riguardasse i vari corridori di punta del nostro movimento Professional, piuttosto che i team nel loro complesso. Per dire, Cunego non avrebbe mai saltato il Beghelli, domenica, se si fosse giocato la certezza di portare in dote un posto per la sua squadra alla prossima corsa rosa.

E ne avrebbe beneficiato anche a livello personale, perché magari il suo ingaggio si sarebbe rivalutato, e lui avrebbe ricevuto un'offerta da qualche altra formazione vogliosa di fare il Giro nel 2016. Le squadre, dal canto loro, potrebbero essere premiate con wild card per le altre gare RCS (comunque molto ambite) come Tirreno, Sanremo o Lombardia, da riservare alle prime classificate della graduatoria per team.

Vedremo insomma se la Lega Pro' s'inventerà qualcosa per la sua Coppa Italia; altrimenti, appuntamento qui tra un anno per commentare una nuova edizione della challenge a cui tutti partecipano senza forse neanche sapere di parteciparvi...

Marco Grassi

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