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Milano-Torino 2015: All'ombra di Superga tutto il Rosa della MiTo - Diego si sblocca nella corsa di casa. Rafal Majka è secondo, Fabio Aru terzo completa il podio | Cicloweb

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Milano-Torino 2015: All'ombra di Superga tutto il Rosa della MiTo - Diego si sblocca nella corsa di casa. Rafal Majka è secondo, Fabio Aru terzo completa il podio

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L'arrivo solitario di Diego Rosa alla Milano-Torino © Bettiniphoto

Chi non sogna di poter festeggiare la prima vittoria tra i professionisti sulle strade di casa, con la gente che urla il tuo nome e tu che, pedalata dopo pedalata, vedi quel traguardo finalmente sempre più vicino, con gli altri ormai distanziati e incapaci di raggiungerti? Ha preso esattamente queste tinte il gran giorno di Diego Rosa, che proprio sulle strade del suo Piemonte ha rotto il ghiaccio nella massima categoria, stroncando brillantemente la resistenze dei suoi rivali alla Milano-Torino sulla salita che conduceva al tradizionale traguardo di Superga, lì dove la storia del Grande Torino ha avuto fine e ne è cominciata l'immortale leggenda.

Proprio come un vero "cuore Toro" Rosa ha tirato fuori un'ascesa finale da autentico quarto d'ora granata e si è andato a prendere la sua meritatissima gloria, prolungando così il magic moment dell'Astana, che proprio lì aveva visto Nibali conquistare il suo secondo tricolore in giugno e con la formazione kazaka reduce dalla splendida stoccata di Vincenzo di ieri a Varese. Nel momento in cui è divenuta cosa nota la dipartita di Mikel Landa (con destinazione Sky) qualcuno avrebbe senza dubbio pensato che per Vinokourov e compagnia la perdita sarebbe stata di quelle fondamentali, oggi però ci sentiamo di dire questo: siamo così sicuri che con un Diego Rosa così brillante, come aveva dato peraltro dimostrazione in altre circostanze quest'anno (strepitosa la sua Strade Bianche, conclusa al quinto posto), l'Astana non possieda già tra le sue file l'ideale sostituto del basco come ultimo uomo in grado di lanciare degnamente Nibali o Aru? Di certo l'ex biker (non ci stancheremo mai di ribadire quanto aiuti l'attività fuoristrada o su pista) di Corneliano d'Alba in certe giornate dà prova di essere molto di più di un semplice gregario, dal momento che il suo scatto può fare molto male a qualunque avversario. Sul fondo beh, già da Under 23 quando fu capace di vincere una tappa dopo 150 chilometri di fuga al Giro del Friuli (con annessa conquista della classifica generale) avevamo avuto ottime indicazioni in merito.

 

In 5 in fuga, l'Astana controlla, Movistar e Tinkoff chiudono
186 i chilometri da percorrere da San Giuliano Milanese fino a Torino che vedono al via 156 atleti. Ne trascorrono otto dal via e parte subito la prima azione significativa di giornata: al comando si ritrovano Luca Chirico della Bardiani, il francese Nicolas Lefrançois del Team Novo Nordisk (con un passato da boxeur al pari dell'ormai famoso Bouhanni), Samuele Conti della Southeast e Alessandro Malaguti della Nippo Fantini, a cui poco dopo si aggiunge anche l'eritreo Daniel Teklehaymanot della MTN, ormai vero habituè delle azioni a lunga gittata.

L'azione raggiunge il massimo vantaggio al trentesimo chilometro (ne mancano 156 alla conclusione) con 5'20", con l'Astana vigile in testa al gruppo a non far lievitare il gap. Una situazione che persiste fino agli ultimi 50 chilometri, quando la Movistar prima e la Tinkoff poi fanno in modo che il vantaggio diminuisca bruscamente e si giunga al ricongiungimento al chilometro 160 (-26 dal termine), con Malaguti che tenta stoicamente di prolungare ancora per un po' l'avventura.

 

La Sky ci prova al primo passaggio, un grande Tiralongo prepara il gran finale
Si giunge così alla prima ascesa verso Superga, dove è il Team Sky a misurare la febbre ai contendenti: il neoiridato a cronometro Kiryienka conduce il gruppo in salita, prima dello scatto di Leopold Konig (-22.3 al traguardo) che provoca la veemente reazione di Paolo Tiralongo, che chiude prontamente. Il siciliano, come al solito, si sobbarca una mole di lavoro notevole in un gruppo ormai ridotto a non più di quaranta unità, mantenendo il comando del plotone fino ai 5 chilometri dall'arrivo, quando in testa fanno capolino le maglie della FDJ per lanciare al meglio Thibaut Pinot.

 

Dopo le prime schermaglie, Rosa fa il vuoto e va a vincere
Non è più quindi il tempo di nascondersi e così, non appena la strada inizia ad inerpicarsi, iniziano gli scatti in gruppo: il primo lo porta Montaguti (mancano 4.6 chilometri), avvicendato poi dalla prima stilettata di Majka (-4.3) e dal bell'allungo di Villella (-4.1), su cui sono Rosa, Vuillermoz e Dani Moreno a farsi sotto. Appare invece in posizione più defilata Fabio Aru, deciso a tentare il tutto per tutto più avanti e lasciando così che sia il compagno a fare il grosso del lavoro davanti.

Vuillermoz (che di Rosa è stato avversario anche nella MTB) prova ad evadere dopo i tre chilometri e mezzo ma il cuneese fa buona guardia e, giunto ai 2.7 chilometri dall'arrivo, si produce in una rasoiata che fa malissimo a tutti. Diego è da solo, continua a spingere come un dannato e a nulla valgono i tentativi di Majka e Poels da dietro di rinvenire su di lui. La sua azione è un piacere per gli occhi dell'appassionato e lo rende irraggiungibile, fino a quando, superato l'ultimo chilometro, si rende conto che la vittoria non gli potrà sfuggire. Arriva sul traguardo a braccia alzate, Diego Rosa, godendosi ogni istante di questo giorno speciale e indimenticabile.

 

Majka secondo, Aru sul podio con un bel finale

Alle sue spalle trascorrono 16" prima di veder comparire Rafal Majka, uno dei primi a scatenare la bagarre ma incapace di resistere allo scatenato Rosa di quest'oggi. Buon secondo posto comunque del polacco in vista del Lombardia di domenica, dove purtroppo non ci sarà Fabio Aru, destinato a volare in Kazakistan per prendere parte al Tour of Almaty: il campioncino sardo avrebbe potuto rappresentare una pedina interessante da muovere nello scacchiere finale verso Como e il terzo posto in rimonta (18" il suo ritardo) testimonia una condizione ancora molto buona dopo il trionfo alla Vuelta.

Particolare attenzione anche a Thibaut Pinot, quarto a 20", che sulla giornata di domenica sembra aver fatto un bel circoletto rosso. Quinto posto per Poels a 23" mentre al sesto posto un pimpante Damiano Cunego lascia trasparire fiducia per una buona prestazione nel suo amato Lombardia, da cui manca la top ten dal 2008 (anno del suo terzo ed ultimo trionfo), seguito poco più indietro da Pozzovivo e Visconti. Dani Moreno (nono a 36" e sempre a suo agio in questa gara) e un bravissimo Villella (decimo a 39") hanno chiuso la top ten, in attesa che il proprio capitano Daniel Martin (oggi 14esimo a 51") scaldi il motore per domenica.

 

Domani torna il Gran Piemonte in attesa del Lombardia

Il trittico lombardo-piemontese si chiude domani col Gran Piemonte che torna a disputarsi dopo 3 anni d'assenza (l'ultima edizione risale al 2012 con vittoria di Rigoberto Uran): saranno 185 i chilometri che da San Francesco al Campo condurranno il gruppo a Ciriè, con un finale che dovrebbe sorridere alle ruote veloci più resistenti (occhio quindi ai vari Nizzolo, Colbrelli, Bennati) ma facendo sempre attenzione ai possibili colpi di mano. Poi non resterà che attendere domenica per un Lombardia che promette emozioni e grandissimo spettacolo.

Vivian Ghianni

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