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Tre Valli Varesine 2015: Jet lag? Ma quando mai: jet legs! - Altro che fuso orario: gamba supersonica per Nibali. Firsanov-Nizzolo a podio

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Per Vincenzo Nibali vittoria netta alla Tre Valli Varesine © Bettiniphoto

Dal finale del Campionato del Mondo di Richmond sono passate meno di 72 ore e solo ieri è rientrato in Italia assieme a tutti gli altri azzurri dopo una rassegna iridata che non è andata come si sperava: Vincenzo Nibali è riuscito a trovare subito un pronto riscatto oggi alla Tre Valli Varesine vincendo la corsa grazie ad uno spettacolare assolo negli ultimi tre chilometri. Il campione italiano dell'Astana ha ripreso il proprio ritmo come se la trasferta americana non fosse mai esistita: la stanchezza per il lungo viaggio si sarà certamente fatta sentire, la superiorità in corsa è stata netta come lo era stata nella settimana prima di Richmond con la vittoria alla Coppa Bernocchi, il 2° posto alla Coppa Agostoni, il 3° al Memorial Pantani ed il 5° al GP di Prato.

 

 

Pinot attivo nelle calde battute iniziali
Il percorso di questa 95esima edizione della Tre Valli Varesine, terza ad ultima prova del Trittico Lombardo nonostante il "distacco" da Agostoni e Bernocchi, prevedeva la partenza da Busto Arsizio e l'arrivo a Varese dopo 198.5 chilometri: ad un primo tratto in linea di circa 83 chilometri, faceva seguito un circuito di 12.8 chilometri da ripetere nove volte con la salita di Via Montello e lo strappo di Bobbiate a fare selezione.

L'avvio è stato subito scoppiettante: la prima ora di corsa è volata via a quasi 52 km/h di media con un pericoloso tentativo di 17 corridori, tra cui Dario Cataldo per l'Astana e Thibaut Pinot per la FDJ, che ha tenuto in tensione il gruppo. Squadre non rappresentate in testa alla corsa come Southeast e RusVelo hanno tenuto il gap nell'ordine del minuto e solo attorno al chilometro 100 di gara, con il primo giro del circuito varesino già concluso, è avvenuto il ricongiungimento. Nonostante l'inseguimento riuscito, in corsa lo scenario non è cambiato più di tanto: l'andatura ha continuato ad essere forsennata e solo dopo l'annullamento di un contrattacco di 20 corridori (tra cui anche Fabio Aru) è finalmente partita una fuga che non poteva destare grande preoccupazione.

 

 

La lotta esplode al penultimo giro
Nel corso del terzo giro ad avvantaggiarsi è stato il francese Arnold Jeannesson che poco più avanti è stato raggiungo dal laziale Stefano Pirazzi: i due sono riusciti a toccare un vantaggio massimo di poco inferiore ai tre minuti. In questa fase Astana e CCC Sprandi hanno fatto buona guardia riducendo gradualmente il distacco con la coppia al comando fino a portarlo da un minuto all'inizio del settimo e terzultimo giro attorno a Varese. Qui Jeannesson è riuscito a staccare Pirazzi ma non è rimasto a lungo da solo visto il rientro da dietro di Benedetti, Bisolti, Scartezzini e Tonelli.

Con tutta la corsa ormai racchiusa in meno di 30", è stato il penultimo passaggio in Via Montello a far esplodere la lotta tra i grandi favoriti. A fare la prima mossa è stata l'Astana con Diego Rosa: il piemontese è partito forte, rientrando facilmente sui battistrada e dando qualche grattacapo anche ad un grande scalatore come Thibaut Pinot che lo scorso weekend aveva vinto il Tour du Gévaudan in Francia. In risposta all'allungo di Rosa è arrivata quindi anche la mossa di Davide Rebellin seguito come un'ombra da Vincenzo Nibali: a meno di 20 chilometri dall'arrivo la testa della corsa era formata da un gruppo di una sessantina di unità al massimo.

 

 

Aru al servizio per fermare Fedi
Tutto è stato quindi rimandato all'ultimo giro, ma dopo il forcing dell'Astana con Rosa e Tiralongo non è stato Nibali ad attaccare bensì Andrea Fedi, 24enne portacolori della Southeast: Fedi, secondo l'anno scorso al GP de Plouay, è riuscito a guadagnare da solo una decina di secondi ma al fianco dello Squalo dello Stretto era rimasto un ottimo Fabio Aru che s'è messo al servizio del compagno di squadra e che è riuscito a riportare il gruppetto inseguitori su Fedi a circa 5 chilometri dall'arrivo. Da notare che quella di oggi è stata la prima gara di un giorno di Fabio Aru in questo 2015 e allo stesso tempo è stata anche la prima stagionale in cui Aru e Nibali hanno corso fianco a fianco con la maglia dell'Astana.

 

 

Affondo di Nibali a Bobbiate, bravo Nizzolo
È stato proprio Fabio Aru a spianare la strada a Vincenzo Nibali per lo scatto decisivo sullo strappo di Bobbiate: ad un primo tentativo ai 3400 metri dal traguardo è stato Giacomo Nizzolo, anch'egli in cerca di riscatto, l'unico a tenere le ruote del siciliano, ma 400 metri dopo anche il corridore della Trek ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte allo strapotere. Per Nizzolo comunque una bella risposta dopo il Mondiale, un'azione fatta per provare a vincere la corsa avendo intuito che sarebbe stato impossibile andare a chiudere sul campione italiano.

E così è stato. Nibali ha tagliato il traguardo a braccia alzate centrando la sua quarta vittoria stagionale mentre alle sue spalle il russo Sergey Firsanov ha approfittato di un po' di disorganizzazione per gruppo per anticipare tutti e andare a prendersi la seconda posizione. Terzo posto per Giacomo Nizzolo che nella volata ha dimostrato ancora una gran condizione riuscendo ad avere la meglio su Simone Ponzi, Fabio Felline e Kristian Sbaragli.

 

 

Verso un Lombardia da favorito
Per Nibali adesso rotta sul Giro di Lombardia senza passare per Milano-Torino e Giro del Piemonte dove gli effetti del jet lag si farebbero sentire sicuramente più di oggi: certo, nessuno può paragonare il livello qualitativo odierno con quello del Campionato del Mondo o quello che troverà appunto domenica prossima, però va anche notato come sia bastata la presenza nel percorso di salitelle più lunghe di 300 metri per ritrovare un Nibali nuovamente nel vivo della corsa; di sicuro nella lista dei favoriti per il Lombardia c'è anche lui.

Sebastiano Cipriani

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