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Mondiali 2015: Villumsen, come ti mancava quella maglia! - Primo oro per Linda. Lotta sul filo dei secondi con Van der Breggen e Brennauer. Valsecchi lontana

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Linda Villumsen, sul podio con Anna Van der Breggen e Lisa Brennauer, si aggiudica il Mondiale a cronometro di Richmond © Bettiniphoto

Ha dovuto raggiungere la trentina e lasciar trascorrere tre mesi, quelli estivi, senza gare per trovare quello che va cercando praticamente da quando è passata Élite. Linda Villumsen si prende l'oro nella cronometro iridata: strano ma vero. La danese naturalizzata neozelandese era e resterà l'emblema di chi ci ha sempre provato, trovando sempre una più forte. A Copenhagen, nel 2011, fu Judith Arndt a negarle la gioia più grande e lo stesso accadde due anni dopo a Firenze, con Ellen Van Dijk che si sbloccava. Linda lì, sempre ad una ventina di secondi dall'oro. E che dire dei tre bronzi conquistati nel 2009 a Mendrisio, nel 2010 a Geelong e nel 2012 a Valkenburg. Uno più amaro dell'altro, perché facevano capire a Linda che sì, poteva vincere tutto quel che voleva durante l'anno, ma al dunque esultava sempre un'altra.

Le Olimpiadi del 2012, con il bronzo (allora sì avrebbe fatto piacere!) perduto per due miseri secondi, l'avrebbe condotta sulla via di una pausa. Pausa che durava fino al marzo successivo: Wiggle-Honda chiama, Linda risponde presente. I risultati arrivano, i Mondiali neanche per sbaglio. Come detto, non gareggiava dal 21 giugno, dall'Aviva Women's Tour: ha preparato a modino questa crono, o tutto o niente. Una roulette dove ha vinto il tutto. Linda non solo s'è presa la prima maglia iridata della carriera, ma l'ha fatto con una vendetta cattivissima.

Pochi secondi a separarla dalle dirette rivali, come per una legge del contrappasso tutta targata Villumsen, il cognome che da stasera compare nell'albo d'oro di una cronometro Mondiale. Van der Breggen a 2", Brennauer a 5", Garfoot a 9" (spodestata dal podio per 4"), a 20" Kristin Armstrong, astro rinascente del ciclismo femminile: classe '73, un paio di ritiri alle spalle (nel 2009 e nel 2012), due maglie iridate nelle crono (Salisburgo 2006 e Mendrisio 2009), bicampiompionessa olimpica, padrona di casa. È stata a lungo in testa, chiude con un'ottima quinta piazza (migliore del Team Usa).

 

Armstrong subito al comando, Whitten e Worrack l'assaltano
La prova, due giri del circuito di Richmond, consisteva in 29.9 km. Tracciato per specialiste delle lancette, la sopra citata Kristin Armstrong rientra in questa categoria. La statunitense parte quando in Italia erano le 19:31, un minuto dopo la tedesca Corinna Lechner. Raggiunta e superata in breve tempo la collega, la Armstrong ha fatto segnare il migliore intertempo dopo 7 km: è transitata dopo 9'03", spingendo un rapportone. La statunitense ha dominato anche al secondo intertempo, posto dopo 15 km (20'25" il suo tempo) ed al terzo, dopo 21.9 km (29'31" il parziale). Sul traguardo faceva segnare un bel 40'50", primissima. Nella batteria iniziale la polacca Katarzyna Pawlowska è ben lontana dalla Armstrong: chiude in 42'53", a 2'02" dalla padrona di casa.

La seconda batteria vede nomi decisamente più interessanti in rampa di lancio: le esperte Trixi Worrack e Tara Whitten oltre ad un'altra statunitense, Carmen Small, ed all'olandese Ellen Van Dijk, oro nella crono fiorentina del 2013. Al primo intermedio la Worrack passa dopo 9'06" ed è a soli 3" dalla Armstrong, ma la canadese Tara Whitten stacca un 9'00" che la proietta in prima posizione. Nel prosieguo la tedesca di Cottbus si manterrà costante, chiudendo al secondo posto momentaneo con un buon 41'49", a 58" dalla Armstrong; Tara Whitten, invece, più passano i chilometri, più si scioglie. La canadese nata nel 1980 paga 14" alla Armstrong al secondo intermedio, 37" all'ultimo parziale; giunge sul traguardo mulinando un rapporto agilissimo e chiude in 41'56", a 1'05" dalla vetta. In strada c'è però Carmen Small, altra classe '80: si tiene a 12" dalla Armstrong, poi a 23" al secondo intermedio, a 37" al terzo, con un finale in 41'57", a 1'07" dalla leader incontrastata. Finora.

 

Van Dijk seconda, Valsecchi lontana, Villumsen lanciata
Ellen Van Dijk parte in prima serata, alle 20:30 italiane, e cerca il secondo oro iridato pur non venendo da una grande stagione (nel 2015 non ha vinto una crono che sia una). L'olandese parte male e dopo 7 km paga alla Armstrong ben 17". Il secondo intermedio non è più incoraggiante, visto che la statunitense è sempre avanti di 23"; il finale della Van Dijk è in crescendo, con 27" al km 21.9 ed un 41'23" sul traguardo che vale la seconda piazza momentanea. L'anno scorso Ellen aveva mancato, oltre alla vittoria, pure il podio, in quel di Ponferrada: quest'anno, seconda a 33" dalla Armstrong, si tiene una porticina aperta. Chi lo sa... Terzo blocco e splende l'azzurro della nostra Silvia Valsecchi. Prima della classe '82, però, la lussemburghese Christine Majerus denota un buon avvio, con soli 13" pagati alla Armstrong dopo 7 km; il prosieguo è in calando ed il finale la vede solamente settima a 2'05" di distacco.

Male sin da subito, invece, Silvia Valsecchi, che dopo 7 km paga ben 26" alla Armstrong. Deludente anche la giovane tedesca Mieke Kröger, due titoli europei contro il tempo negli ultimi due anni, un futuro sicuramente radioso avanti, una giornata storta: grandi aspettative alla vigilia, alla fine si ritrova solo sesta, con un ceffone di 2' preso dalla capoclassifica. E non sono partite tutte le migliori. Silvia Valsecchi chiude ancor più indietro, per il momento sedicesima a 3'13" dalla Armstrong. Bene invece Martina Sablikova: la pattinatrice di successo prestata alle due ruote è autrice di una prestazione costante, che culmina con il quarto posto a 1'01". Durerà?

Nella quarta ed ultima batteria tutte le favoritissime della vigilia, a partire da quella Linda Villumsen abituata a correre benissimo le cronometro iridate, meno a vincerle. Al primo intermedio stacca il tempo migliore, 8'57". Non male neppure l'australiana Katrin Garfoot, che nessuno considera mai troppo, a torto: 9'02" dopo 7 km. Indietrissimo invece Anna Solovey, lo scorso anno argento a Ponferrada: l'ucraina che aveva iniziato il 2015 con l'Astana-Acca Due O transita al primo rilevamento con un 9'25" (22" dalla Armstrong) che non promette nulla di buono. Linda Villumsen procede invece con un ritmo molto buono (20'14" al secondo intermedio, ancora prima), mentre Emma Johansson ed Alena Amialiusik si fanno vedere pur senza brillare.

 

Van der Breggen, Brennauer, Garfoot: i secondi sono fatali
Partiva Anna Van der Breggen ed è subito suo il miglior intertempo: 8'53" dopo 7 km. L'olandese che quest'anno ha vinto Giro Rosa e Freccia Vallone (ma non solo) prosegue forte, ma di fronte ad una Linda Villumsen così non c'è troppo da fare. La neozelandese nata in Danimarca chiude infatti in 40'29", tempo che le varrà l'oro. Prova ad impensierirla Katrin Garfoot - nelle occasioni che contano c'è sempre - e con quel 40'39" si ritrova indietro di 9": peccato.

Anna Solovey chiude la sua giornata no in 16esima piazza, a 1'38" dalla vetta, mentre Lisa Brennauer, partita maluccio (dopo 7 km aveva pagato 14" alla Van der Breggen e 10" alla Villumsen), è in forte rimonta. Lontana la canadese Karol-Ann Canuel, a 1'32", mentre Evelyn Stevens termina la prova in 40'46", sei secondi peggio di Kristin Armstrong e fuori dal podio. Arriva Anna Van der Breggen, che piazza lì il suo 40'32": solamente due secondi, ma bastavano per negarle la vittoria. L'ultima preoccupazione per Linda Villumsen è quella Lisa Brennauer, data in rimonta e pericolosissima. La campionessa uscente chiude però terza a 5" (40'35" il tempo della tedesca), bronzo in tasca ed un po' d'amarezza per quell'avvio che se fosse stato più gagliardo, chissà.

Non c'è più nessuna sul percorso e così Linda Villumsen può ricevere sulla guancia tutti i pizzicotti del mondo: non è un sogno bellissimo, ha vinto il suo primo Mondiale. Van der Breggen e Brennauer completano il podio, rispettivamente a 2" e 5". A 9", privata di un bronzo che pareva sicuro, Katrin Garfoot, con Kristin Armstrong quinta a 20", Evelyn Stevens sesta a 26", Ellen Van Dijk settima a 53", Alena Amialiusik ottava a 1'06". Completano la top ten Ann Sophie Duyck, che paga 1'19", e Trixi Worrack, decima ma con lo stesso distacco della Duyck. Fuori dalle prime dieci e lontanissima Silvia Valsecchi: torna a casa con un trentesimo posto in saccoccia che dà da pensare.

 

Juniores: oro tedesco con Appelt. Sobrero 12°, Conci 33°
Nel tardo pomeriggio italiano si era disputata anche la prova a cronometro degli Juniores, con il tedesco Leo Appelt che si pigliava l'oro. A 17" lo statunitense Adrien Costa ed a 59" un altro atleta di casa, Brandon McNulty. Lontani i nostri, con Matteo Sobrero a ridosso dei primi dieci (12°), staccato di 2'01", mentre Nicola Conci chiudeva in 33esima piazza a 3'15" da Appelt.

Francesco Sulas

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