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GP Industria & Commercio di Prato 2015: Bennati, un ultimo acuto prima dei Mondiali - Azzurri ancora in grande spolvero, Daniele batte Marcato e Rebellin

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Daniele Bennati torna alla vittoria al GP Industria & Commercio di Prato © Bettiniphoto

Ancora un azzurro in quattro gare italiane, e se ieri era stato Diego Ulissi, una delle punte di Richmond, ad imporsi al Memorial Marco Pantani, oggi è toccato a Daniele Bennati andare a prendersi il GP Industria & Commercio di Prato. L'ha fatto dopo una fuga a cinque (con l'aretino della Tinkoff-Saxo Vincenzo Nibali, Marco Marcato, Davide Rebellin e Luca Wackermann), dimostrando che la gamba è ottima in vista del Mondiale.

Il Benna a Richmond dovrà fare il gregario, ruolo al quale ormai s'è abituato, anche se gli inizi della carriera (ma non solo quelli) erano stati da velocista (ha esordito tra i professionisti nel 2002, alla Cantina Tollo che portò sulla cima del mondo Mario Cipollini; il giovane Bennati era un vagoncino del treno di Super Mario). Gregario, un ruolo nobile che ha gregari calza a pennello: da tre anni a questa parte è uno degli uomini di maggior fiducia di Alberto Contador, al Mondiale di Richmond correrà a supporto di Nibali ed Ulissi, Trentin e Viviani, Nizzolo, Colbrelli, Felline.

Spezza il digiuno, Daniele, in quel di Prato: con il passare degli anni ha perso un po' di velocità nello sprint e, dovendo spesso sfiancarsi per i capitani, non vinceva dal 2012. Era la diciottesima tappa della Vuelta a España, si arrivava a Valladolid ed il Benna regolò Ben Swift ed Allan Davis, con il giovane John Degenkolb leggermente più indietro.

 

La fuga da lontano decide la corsa, come negli scorsi giorni
Come alla Agostoni, alla Bernocchi ed al Pantani, non è stata una corsa per velocisti. Nei 185.8 km con partenza ed arrivo a Prato sono subito andati in fuga Jaco Venter (MTN Qhubeka), Antonio Nibali (Nippo-Vini Fantini), Lukasz Owsian (CCC Sprandi-Polkowice), Lorenzo Rota e Giovanni Carboni (Unieuro-Wilier-Trevigiani). Si era già nel circuito di Montalbano, con la salita di Carmignano da ripetere per sei volte, ma i battistrada erano al vento dal km 14. Il loro vantaggio, all'ultimo giro di Carmignano, era di 3'30", con la Nazionale di Cassani dietro a scandire l'andatura.

Altri sei giri di circuito ed altra salita, quella della Rocca di Montemurlo, dove il quintetto subiva il recupero del gruppo. Proprio sulla salita di Rocca di Montemurlo era il giovane della Southeast Luca Wackermann ad allungare sul gruppo, prendendosi 20"; alle spalle del talentuoso corridore si formava un gruppetto di immediati inseguitori, con Vincenzo Nibali e Daniele Bennati (Italia), Davide Rebellin (CCC Sprandi-Polkowice) e Marco Marcato (Wanty-Groupe Gobert) a 37". Ancor più indietro, a circa 50", Giovanni Visconti (Italia), Rodolfo Torres (Colombia), Serge Pauwels (MTN Qhubeka), Damiano Cunego (Nippo-Vini Fantini), Francesco Gavazzi e Simone Ponzi (Southeast), Danilo Napolitano (Wanty-Groupe Gobert) e Kristjan Fajt (Adria Mobil).

 

Nibali e Bennati in un quintetto, all'arrivo vince l'aretino
Nella discesa allunga Vincenzo Nibali, che insieme a Davide Rebellin, Marco Marcato e Daniele Bennati si riporta su Luca Wackermann. I cinque battistrada avevano solo 50" sulla successiva salita verso Rocca di Montemurlo, con la situazione che si delineava per bene: cinque fuggitivi (gruppo Nibali) in testa, gruppo inseguitore alle loro spalle. Nibali transitava per primo al gran premio della montagna ed era anche oggi molto attivo. Dietro il ritardo del gruppo si avvicinava ai due minuti, mentre la MTN Qhubeka di Kristian Sbaragli tentava di chiudere sulla testa della corsa. Nel finale anche Caja Rural-Seguros RGA ed Androni-Sidermec si mettevano al lavoro per ricucire sulla testa della corsa, arrivando a mezzo minuto dal quintetto. Agnoli però, in tenuta azzurra, rompeva i cambi, e così ai -5 i battistrada potevano gestire un margine di 35". Si sarebbe deciso tutto, ancora una volta, con una volata ristretta.

Il più veloce davanti era Daniele Bennati, almeno sulla carta. Superato il circuito di Prato, due giri nel centro, era proprio il corridore aretino a riassaporare il dolce sapore della vittoria. Alle spalle dell'azzurro si piazzavano Marco Marcato e Davide Rebellin, con Luca Wackermann, ottimo oggi, quarto e Vincenzo Nibali a chiudere il quintetto. Il plotone arrivava sul traguardo con un ritardo di 28" ed era regolato dal vincitore della scorsa edizione, Sonny Colbrelli. Il Bardiani, che ieri non aveva potuto difendere il titolo al Memorial Marco Pantani a causa della febbre, oggi s'è rimesso ed ha potuto gareggiare. Settimo dietro a Colbrelli lo sloveno Marko Kump, quindi Manuel Belletti, Roman Maikin e Simone Ponzi.

Adesso gli azzurri (undici gli uomini di Cassani: Bennati, Colbrelli, Felline, Nibali, Nizzolo, Oss, Puccio, Quinziato, Trentin, Ulissi e Viviani) sono pronti per concentrarsi al cento per cento sulla prova iridata di Richmond: quelli che sono già negli States, come Quinziato, Oss, Felline, Puccio o Viviani (per la cronosquadre; ieri, nel test, proprio Elia è caduto con la sua Sky, rimediando una botta al ginocchio e parecchie abrasioni), quelli che voleranno là a breve, con gambe che paiono girare a meraviglia.

Francesco Sulas

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