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Coppa Bernocchi 2015: Con questo Nibali, sono gli altri che s'attaccano - Vincenzo va all'arrembaggio, si riscatta vincendo e prenota il volo per Richmond

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Vincenzo Nibali anticipa la volata di Legnano e si prende la Coppa Bernocchi © Bettiniphoto

E chi lo poteva tener fuori dalla Nazionale per Richmond, questo Vincenzo Nibali? Non certo Davide Cassani, che punterà anche su di lui nella prova iridata statunitense. Aveva bisogno di segnali, il ct? Forse no, ma nel dubbio Vincenzo gliene ha dati due belli forti, a distanza ravvicinata: uno ieri, alla Coppa Agostoni, dove solo un 44enne, Davide Rebelllin, ha saputo tenergli testa e poi batterlo. L'altro oggi, alla Coppa Bernocchi che di solito si consegna ad un velocista. Ma le corse che disputa Vincenzo Nibali difficilmente vanno via lineari, banali, secondo pronostico, specialmente se in ballo c'è una convocazione in azzurro.

Il Campione d'Italia, come ieri aveva attaccato nel circuito del Lissolo, oggi ha preso l'iniziativa - non da solo - nel circuito di Valle Olona. È arrivato in fondo con altri cinque compagni d'avventura, Trentin, Zilioli, Mendes, Finetto e Quintero. La probabilità di venir battuto in uno sprint ristretto era forte e così, per non ripetere l'errore di ieri, Vincenzo ha anticipato in progressione i compagni d'avventura. È bastato poco, pochissimo, per aver ragione dei veloci Finetto e Trentin, ma non servivano distacchi epocali. Serviva la vittoria ed è arrivata.

Unico nel suo genere, Vincenzo. Corridore fuori dal tempo, fuori dagli schemi, fuori dal gruppo. Come il suo boss, Alexandre Vinokourov, a cui ieri non è riuscito a fare un bel regalo di compleanno, lo Squalo ama attaccare, rimescolare le carte in tavola, far saltare il banco. Nel ciclismo che quando scatti ai -3 è troppo presto e che le classiche per velocisti vanno, appunto, ai velocisti, non è cosa da poco. Non una banalità insomma, la caratteristica che contraddistingue Nibali: una dose di lucida follia mescolata ad un grande coraggio. Se poi c'è pure la gamba, non lo tiene nessuno.

 

La fuga del mattino è numerosa. Poi restano in quattro davanti
La 97esima Coppa Bernocchi presenta 192 km con partenza ed arrivo a Legnano, sul traguardo dove nel 2014 s'impose Elia Viviani e nelle due edizioni precedenti Sacha Modolo. Prendono il via in 189 sotto un cielo grigio, subito si viaggia ad alte velocità, come accaduto ieri all'Agostoni, e sono in diversi a tentare la fuga; solo dopo 24 km va via il gruppo buono. Sono 24 uomini a portarsi in testa: Bakhtiyar Kozhatayev (Astana), Matteo Trentin (Italia), Federico Zurlo (Italia), Edward Ravasi (Lampre-Merida), Serghei Tvetcov ed Emanuele Sella (Androni-Sidermec), Stefano Pirazzi (Bardiani-CSF Inox), Cesare Benedetti (Bora-Argon 18), Frederic Brun (Bretagne-Séché), Miguel Ángel Benito (Caja Rural-Seguros RGA), Michal Paluta (CCC Sprandi-Polkowice), Nick Dougall (MTN Qhubeka), Mamyr Stash (Rusvelo), Manuel Belletti (Southeast), Cayetano Sarmiento (Colombia), Marco Marcato (Wanty-Groupe Gobert), Michele Scartezzini (MG.Kvis Vega), Silvio Giorni e Davide Leone (D'Amico-Bottecchia), Luca Cappelli, Manuel Todaro ed Alessandro Mariani (Team Idea), Georg Loef (Stuttgart) e Cristiano Monguzzi (Meridiana-Kamen).

Dopo aver guadagnato un minuto e mezzo, il gruppo chiude alla base del Piccolo Stelvio e la situazione si rimescola. Sono allora Emanuele Sella e Serghei Tvetcov (Androni-Sidermec), con Edward Ravasi (Lampre-Merida) e Frederic Brun (Bretagne-Séché) a ritentare: è la volta buona. Anche Jorge Camilo Castiblanco (Colombia) ed Alessandro Mariani (Team Idea) escono dal gruppo, ma solamente il colombiano rimarrà all'inseguimento del quartetto di testa.

 

Sella attivo in fuga, ma Sbaragli prima e Nibali poi attaccano
La fuga raggiunge un vantaggio di tre minuti e mezzo, mentre il gruppo, dove tira l'Astana (stesso copione di ieri all'Agostoni), alza l'andatura. Prima della terza ascesa al Piccolo Stelvio è Kristian Sbaragli a tentare l'allungo; l'empolese della MTN Qhubeka guadagna una decina di secondi su Nibali e Marcato, con il gruppo che insegue.

Mentre Emanuele Sella colleziona passaggi in testa al Piccolo Stelvio, dietro si muove il Campione tedesco Emanuel Buchmann; il classe '92 della Bora-Argon 18 prova l'azione solitaria, mentre in testa Ravasi comincia a perdere qualche colpo. Ottima comunque la gara dello stagista Lampre.

Mancano meno di 40 km al traguardo e va via Vincenzo Nibali. Con lo Squalo un compagno di squadra, proprio come ieri: non è Scarponi, bensì Paolo Tiralongo, alla cui ruota si porta anche il polacco Maciej Paeterski. Nibali rientra con il suo gruppetto sui fuggitivi ed al comando troviamo così, oltre al Campione italiano, Paolo Tiralongo (Astana), Sonny Colbrelli (Bardiani-CSF Inox), Kristian Sbaragli (MTN Qhubeka), Enrico Gasparotto (Wanty-Groupe Gobert), Serghei Tvetcov ed Emanuele Sella (Androni-Sidermec), Frederic Brun (Bretagne-Séché) ed Emanuel Buchmann (Bora-Argon 18).

 

Con lo Squalo altri cinque attaccanti. Freddati agli 800 metri
Siamo all'ultimo giro del circuito di Valle Olona, con i nove che vantano una trentina di secondi sul plotone. È proprio dal gruppo che escono prima Mauro Finetto, Serge Pauwels e Carlos Quintero, poi José Mendes, Gianfranco Zilioli e Matteo Trentin. La situazione è mutevole e va a finire che in testa alla corsa si portano, in via definitiva, Nibali, Trentin, Zilioli, Mendes, Finetto e Quintero. Il sestetto va d'amore e d'accordo verso Legnano, mantenendo un vantaggio di mezzo minuto, quando non oltre: ai -20 sono 34" i secondi che separano i battistrada dal plotone, dove tirano Caja Rural-Seguros RGA e CCC Sprandi-Polkowice.

Il vantaggio, proprio come alla Agostoni, scema pian piano, ma non abbastanza perché si possa assistere al ricongiungimento, quindi alla volata. Quando Vincenzo Nibali capisce che saranno loro sei a giocarsela, vede molti altri uomini più veloci di lui. La beffa di ieri si profila all'orizzonte. Serve un'azione delle sue e così negli ultimi chilometri, quando il gruppo è a poco più di 30", il messinese scatta. Lo riprendono ma all'ultimo chilometro forza ancora, e stavolta è il solo Mendes a tenergli la ruota.

Vincenzo si scrolla di dosso anche il portoghese della Bora-Argon 18 - siamo agli 800 metri - e va a prendersi un prestigioso successo sul traguardo di Legnano. Alle sue spalle Mauro Finetto vince la volata dei battuti davanti a Matteo Trentin, per un podio completamente tricolore. Quarto Carlos Quintero, seguito da José Mendes. Il gruppo chiude a 21", con Gianfranco Zilioli sesto davanti a Giacomo Nizzolo, Niccolò Bonifazio, Eduard Grosu e Sonny Colbrelli.

 

Richmond, gli 11 di Cassani: fuori De Marchi, Sbaragli, Guarnieri
A fine gara Davide Cassani scioglie i dubbi e sceglie i suoi undici azzurri (nove titolari e due riserve) per Richmond: saranno Diego Ulissi, Matteo Trentin, Elia Viviani, Salvatore Puccio, Giacomo Nizzolo, Fabio Felline, Daniel Oss, Manuel Quinziato, Daniele Bennati e Sonny Colbrelli, insieme al vincitore odierno, Vincenzo Nibali, ad inseguire il sogno americano.

Resteranno a casa, invece, Alessandro De Marchi, Jacopo Guarnieri e Kristian Sbaragli. Se la coppia Agostoni-Bernocchi doveva dare delle indicazioni al commissario tecnico, le ha date eccome. Una su tutte: Vincenzo Nibali è in grandissima forma ed a Richmond sarà molto, molto importante per la seconda missione iridata del tecnico faentino.

Francesco Sulas

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