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Vuelta a España 2015: Fantastico Gougeard, una fuga coi fiocchi - Il francese vince ad Ávila in solitaria. Aru staccato, investigato e graziato

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Ad Ávila vittoria di Alexis Gougeard © Bettiniphoto

Ha ventidue anni, un passo fenomenale ed una carriera all'alba. Alexis Gougeard non sarà un fuoriclasse assoluto, ma il numero che ha fatto oggi alla Vuelta a España, nella tappa di Ávila, è veramente degno di nota. Via sull'ultima salita di giornata, l'Alto de la Paramera, è andato via con Duarte, ha raggiunto Machado e poi li ha lasciati lì.

Da solo in cima, da solo al traguardo. Doveva essere una tappa da fughe, e lo è stata sin dalle prime battute. Via in ventiquattro, la Giant-Alpecin e l'Astana non interessate a chiudere, i minuti che volano. La selezione dei fuggitivi è avvenuta, come detto, sull'Alto de la Paramera, dove Gougeard ha dimostrato di averne più dei compagni d'avventura.

 

Altra giornata da fughe: dopo 6 km scappano in 24
Altra tappa da grandi fughe, quella che in 185.8 km porta i corridori da Medina del Campo ad Ávila. Dopo 6 km va via un gruppone con 24 uomini, il cui margine sale rapidamente. I fuggitivi sono Christian Knees (Sky), Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale), Amaël Moinard (BMC), David Arroyo e Ricardo Vilela (Caja Rural-Seguros RGA), Cyril Lemoine (Cofidis), Fabio Duarte, Leonardo Duque e Juan Pablo Valencia (Colombia), Maxime Bouet (Etixx-QuickStep), Mickael Delage (FDJ), Jérôme Coppel (IAM Cycling), Nelson Oliveira (Lampre-Merida), Maxime Monfort e Tosh Van der Sande (Lotto-Soudal), Andrey Amador e Francisco Ventoso (Movistar), Natnael Berhane (MTN Qhubeka), Ben King (Cannondale-Garmin), Jimmy Engoulvent (Europcar), Tiago Machado ed Eduard Vorganov (Katusha), Pavel Brutt (Tinkoff-Saxo), Markel Irizar (Trek).

Il gruppo lascia fare, a tutti va bene che la fuga arrivi, così i battistrada si ritrovano nel volgere di pochi chilometri con oltre dieci minuti di vantaggio: al km 23 hanno già 7'40" e dopo la prima ora di corsa, in cui si è viaggiato a 50 km/h, i 24 davanti hanno 13'30". Aumenterà ancora, il margine, fino ad arrivare a 16'.

 

Caduta in gruppo, coinvolti anche Dumoulin e Aru
Succede però, nel gruppo maglia roja, che attorno al km 70 una caduta coinvolga diversi corridori: tra questi ci sono Fabio Aru e la maglia roja, Tom Dumoulin. Entrambi si rialzano e ripartono, ma il sardo di Villacidro ricorre diverse volte al soccorso del medico. Tra i molti caduti anche John Degenkolb, Salvatore Puccio ed Alessandro Vanotti, che sulla prima salita di giornata, l'Alto de Valdavia, fatica.

All'Alto de Valdavia il primo a transitare è Maxime Bouet davanti a Christian Knees e Ricardo Vilela; il gruppo, che al momento della caduta aveva rallentato, passa al Gpm con un ritardo di 15'40" e nella discesa, non priva di contropendenze, il margine resta sui 15'45". In gruppo tira la Giant-Alpecin di Tom Dumoulin.

 

Sull'ultima salita Gougeard fa il vuoto
Sulla seconda ed ultima salita di giornata, l'Alto de la Paramera, parte il portoghese della Katusha Tiago Machado. Guadagna terreno (20") prima da solo, poi raggiunto da Alexis Gougeard e Leonardo Duque. È proprio Gougeard a passare per primo al traguardo volante di El Barraco, davanti a Duque e Machado, e sempre il corridore dell'AG2R La Mondiale fa un buon ritmo sulla salita, tanto che stacca machado prima, Duque poco dopo. La situazione si evolve continuamente ed a 21 km dal termine Gougeard guida con 25" su Maxime Monfort, Amaël Moinard, Andrey Amador e Tiago Machado; il primo gruppetto inseguitore è a 55", mentre il gruppo maglia roja a ben 17'25".

 

Oliveira rimonta nel finale, ma non basta
Ormai è fatta. Alexis Gougeard lanciato verso la prima vittoria in una grande corsa a tappe, i quattro dietro non guadagnano, anzi. Nel finale, sotto le mura di Ávila, si rifà sotto quel cagnaccio di Nelson Oliveira, che passa in tromba il quartetto e si lancia all'inseguimento del francese. Troppo tardi.

Gougeard vince a braccia alzate, in beata solitudine, con la bellezza di 40" su Oliveira. A 44" Maxime Monfort che regola Andrey Amador, Tiago Machado ed Amaël Moinard. A 53" Fabio Duarte, a 1'03" David Arroyo, a 1'17" Christian Knees e Francisco Ventoso.

 

Valverde scalpita nel gruppo, Dumoulin allunga su Aru
Nel gruppo maglia roja ripetuti allunghi (chiamarli attacchi sarebbe generoso) di Alejandro Valverde, sia salendo verso l'Alto de la Paramera, sia nella discesa successiva. L'Astana, abbastanza inspiegabilmente, si premura di chiudere sul murciano, a oltre tre minuti da Aru in classifica.

Poi arriva il finale, le mura di Ávila, il tratto in pavé: John Degenkolb, uno che se ne intende, lancia Tom Dumoulin, alla cui accelerazione resiste il solo Dani Moreno. Più indietro Fabio Aru con Pozzovivo, ma la coppia italiana perde 3" dall'olandese e da Moreno.

 

Cambio all'americana, Aru investigato dalla Giuria (ma si salva)
La Giuria, inoltre, vuole vederci chiaro su un cambio all'americana che sarebbe stato dato da Luis León Sánchez proprio a Fabio. Si trattiene il respiro a lungo, anche se in ballo ci sono (sarebbero) solo 10" di penalità.

Aru però non riceve nessuna penalità dalla Giuria e domani partirà per la tappa numero venti, quella con quattro Gpm di prima categoria, con 6" da Tom Dumoulin. Purito Rodríguez è a 1'24", Rafal Majka a 2'31", Nairo Quintana a 3'02", Alejandro Valverde a 3'24", Esteban Chaves a 3'39", Dani Moreno a 3'46", Mikel Nieve a 4'19", Louis Meintjes a 7'.

 

Domani si decide la Vuelta. La Tinkoff con Tom Dumoulin
Domani, come detto, ultima tappa utila a fare distacchi degni di questo nome: 175.8 km da San Lorenzo de El Escorial a Cercedilla con in mezzo Puerto de Navacerrada, il doppio Puerto de la Morcuera ed il Puerto de Cotos. Si arriverà in discesa a Cercedilla e Tom Dumoulin rischia di non patire troppo, se non sarà corsa dura sin da subito. Di certo, avrà l'aiuto della Lotto.NL-Jumbo e, da stasera, della Tinkoff-Saxo.

La squadra di Oleg Tinkov ha Rafal Majka in classifica, vero, ma il magnate russo, che gioca a fare il ds su Twitter, dà ordini ben precisi: far vincere Dumoulin, dio ci scampi da Astana o Katusha! Quell'attacco prima del Mortirolo ai danni del suo Contador gli strappa sempre un fuck di troppo.

Francesco Sulas

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