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Vuelta a España 2015: Fabio, non smarriamoci sul più bello! - Ad Ávila Dumoulin raddoppia il vantaggio su Aru, che ora deve recuperare 6": domani il giorno della verità

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Fabio Aru deluso dopo altri secondi perduti ad Ávila © Bettiniphoto

Nervosetti? Così pare, in casa Astana. Dopo il finale di Ávila, in cui Fabio Aru ha dovuto cedere, anziché rimontare, tre maledetti secondi - altri tre! - a Tom Dumoulin, i volti sono scurissimi. Fabio non rilascia dichiarazioni, evita la cerimonia protocollare (non s'è presentato sul podio) se ne va in auto. Nervosetti sì. Tom Dumoulin era l'avversario da marcare, attaccare, tener d'occhio e se possibile distanziare. È avvenuto l'opposto.

 

Dumoulin, la volata sul pavé di Ávila, la solitudine di Aru
L'olandese in maglia roja, una volta giunto sul pavé di Ávila, ha messo John Degenkolb a tirargli la volata, poi è esploso in una bellissima progressione cui ha resistito solo Dani Moreno. Fabio Aru, da solo prima, con Domenico Pozzovivo poi, provava a limitare i danni. Come detto, sul traguardo il giovane di Villacidro pagherà 3".

Ma perché è rimasto da solo, Aru? Sicuramente più di metà del merito va alla condizione superlativa di Tom Dumoulin, che se vincesse la Vuelta non ruberebbe nulla. Sul pavé di Ávila era atteso lui, più che Aru, e così è stato.

L'Astana, però, ha toppato nettamente. Ha corso come se non avesse un capitano da difendere, un passistone da scalzare dalla vetta della Vuelta; ha corso come se l'avversario fosse Alejandro Valverde. Che c'entra Valverde? C'entra.

 

Valverde allunga a raffica, gli Astana chiudono
È il murciano della Movistar ad allungare più volte sull'Alto de la Paramera, ultima salita di giornata, e s'è ripetuto nella discesa verso Ávila. I ragazzi della formazione kazaka sono andati a chiudere sul Movistar, come se non avesse ben più di tre minuti dal loro capitano, ma una manciata di secondi.

Tali e tanti sforzi si sono fatti sentire sul pavé di Ávila, quando sì che servivano uomini a Fabio Aru per contenere il ritardo da Tom Dumoulin. Il sardo invece s'è trovato a ruota il solo Pozzovivo. Altro che remuntada.

 

Domani un colpo solo per scalzare Dumoulin
Adesso, contro un Tom Dumoulin solido come il marmo, resta soltanto la tappa di domani, della Sierra di Madrid, con quattro salite di prima categoria spalmate sui 175.8 km da San Lorenzo de El Escorial a Cercedilla. L'Astana dovrà gareggiare in modo ben diverso per strappare la roja all'olandese cui nelle prime tappe della Vuelta, non era stato dato troppo peso: non ha mai fatto classifica nei GT, questo cede alla distanza, si pensava. Si pensava male, evidentemente.

Domani servirà precisione, forza sin da subito, per fiaccare la debole Giant-Alpecin di Dumoulin; servirà, infine, calma, sangue freddo ed un colpo solo, ma ben assestato. Fabio dovrà sorprendere, affondare per davvero l'olandese, cercando magari qualche alleato strada facendo (i Tinkoff di Majka? I tanto odiati Movistar?).

 

Ma l'olandese è davvero battibile? Finora, insomma, però...
Sono sei secondi, quelli che lo separano dal primo GT della carriera, ma sembrano sei minuti. Non certo per colpa sua; se all'inizio della corsa Dumoulin era stato un po' snobbato, nell'ultima settimana l'olandese ha dato prove di forza mica da poco. Addirittura ieri, sul Puerto de la Quesera, s'è incollato alla ruota di Aru. Alla sua, non a quella di Valverde, o Majka, o Chaves, lasciati scattare senza preoccupazioni. Questo perché Tom è sì in forma, ma le sue energie non sono infinite.

Se gli Astana oggi avessero seguito la lezione di Dumoulin, magari nel finale sarebbero riusciti a portare sotto Aru, senza lasciarlo solo. Magari non si sarebbero sparpagliati, dando il via libera alle trenate di Degenkolb e Dumoulin. O magari staremmo raccontando la stessa storia, con l'olandese sempre più davanti al sardo.

Ciò che importa davvero è che domani gli uomini guidati da Beppe Martinelli corrano solo per Aru e solo per attaccarne (e staccarne, se possible) uno: Tom Dumoulin. È l'ultima (penultima, se si considera qualche improbabile abbuono domenica, a Madrid) possibilità per dirottare la Vuelta dall'Olanda all'Italia, ma l'Astana dovrà essere perfetta.

Francesco Sulas

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