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Vuelta a España 2015: Dietro a Roche la battaglia la vince Dumoulin - Fuga e vittoria per il figlio di Stephen. Aru scatta a ripetizione ma non stacca l'olandese

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Sul traguardo di Riaza esulta Nicolas Roche © Bettiniphoto

Ci ha provato, riprovato, ma non è cambiato nulla. Almeno per oggi. Fabio Aru ha corso da leone, attaccando Tom Dumoulin a 19 km dal traguardo sulle prime rampe dell'insidioso Puerto de la Quesera. L'olandese, da ieri in maglia roja, ma con un margine di appena 3" sul sardo, s'è portato sempre alla ruota dell'Astana; ormai non sorprende più. Attraversa un momento di forma stupendo, il corridore di Maastricht, e la marcatura ad uomo su Aru ha avuto l'effetto desiderato.

Uno, due, tre, infiniti scatti di Aru, che appena si voltava vedeva alla sua ruota quel sagomone di rosso vestito. Sempre! Gli attacchi sono giunti anche da Purito Rodríguez, da Alejandro Valverde, Rafal majka, Mikel Nieve, ed anche Nairo Quintana ha accennato qualcosa, ma nessuno è riuscito davvero a fare il vuoto. E così, a tre tappe dal termine, Dumoulin si sente un po' più stanco ma un po' più sicuro.

Se sulla sicurezza c'è da giurarci, altrettanto non si può fare sulla stanchezza. L'olandese, una volta terminata la salita del Puerto de la Quesera, ha provato addirittura a mettere qualche secondo in più tra sé ed Aru, scattando ai -4. Aveva colto di sorpresa il ragazzo di Villacidro, che comunque è rientrato sulla maglia roja tranquillamente. Tutto rimandato a domani, sabato e magari anche alla tappa di Madrid, che rischia di essere ben altra cosa rispetto ad una passerella conclusiva.

 

La fuga è scritta, prima ora a rotta di collo
All'indomani della crono di Burgos ecco una tappa da fughe (ma non solo): 204 km da Roa a Riaza, la salita di Puerto de la Quesera (prima categoria) nel finale. Non prendono il via Peter Velits (BMC), Jurgen Van den Broeck (Lotto-Soudal), Niki Terpstra (Etixx-QuickStep), Cameron Meyer (Orica) ed Andrew Talansky (Cannondale-Garmin).

Partenza a razzo, tutti vogliono evadere. C'è vento, il gruppo va in fuga (si arriva anche ad avere un plotone di 52 uomini al comando), la Giant-Alpecin di Tom Dumoulin tiene chiusa la corsa per un'ora. La media dei primi sessanta minuti di gara è di 50.4 km/h.

 

Dopo 50 km 25 uomini al comando con un bel vantaggio
Dopo il km 50 vanno via venticinque corridori. Si tratta di Sébastien Minard (AG2R La Mondiale), Darwin Atapuma (BMC), José Gonçalves ed Ángel Madrazo (Caja Rural-Seguros RGA), Cyril Lemoine e Dominique Rollin (Cofidis), Miguel Ángel Rubiano (Colombia), Pieter Serry (Etixx-QuickStep), Arnaud Courteille (FDJ), Simon Pellaud e Vicente Reynés (IAM Cycling), Kristijan Durasek (Lampre-Merida), Bart De Clercq, Adam Hansen e Tosh Van der Sande (Lotto-Soudal), José Joaquín Rojas (Movistar), Songezo Jim (MTN Qhubeka), Andre Cardoso (Cannondale-Garmin), Jérôme Cousin e Cyril Gautier (Europcar), Eduard Vorganov (Katusha), Timo Roosen (Lotto.NL-Jumbo), Daniele Bennati e Pawel Poljanski (Tinkoff-Saxo), infine Haimar Zubeldia (Trek).

Ci aveva provato anche Giovanni Visconti, a lungo all'inseguimento dei primi, successivamente costretto a desistere.

 

 

Verso l'Alto de Santibañez de Ayllon la MTN di Meintjes insegue
La marcia verso il primo Gpm di giornata, l'Alto de Santibañez de Ayllon (terza categoria), fa impennare il vantaggio dei battistrada, che superano ben presto i cinque minuti sul gruppo, non interessato a chiudere. Si arriva ad un margine di 6'10", poi la MTN Qhubeka di Louis Meintjes si mette a tirare (deve difendere il decimo posto di Louis Meintjes da Bart De Clercq) ed il gruppo guadagna quasi mezzo minuto, portandosi a 5'35" allo scollinamento (al Gpm Madrazo aveva preceduto Zubeldia ed Hansen).

Sull'Alto del Campanario (ancora Madrazo il primo a transitare, poi Courteille e Cardoso) la distanza del gruppo maglia roja è nuovamente di oltre 6', 6'15" per la precisione quando mancano meno di 90 km al traguardo di Riaza. Tira sempre la MTN Qhubeka.

 

L'Astana guida l'inseguimento e rosicchia un minuto ai fuggitivi
Nell'infinito susseguirsi di saliscendi che dalla cima dell'Alto del Campanario porta all'attacco del Puerto de la Quesera la MTN Qhubeka prosegue nel suo lavoro, dando una piccola accelerata quando mancano 70 km all'arrivo. Il margine dei fuggitivi scende pian piano, portandosi al di sotto dei cinque minuti: 4'49" a 68 km da Riaza. Passano 10 km ed ecco le maglie turchesi dell'Astana in testa al gruppo. Dai -58 sono loro a condurre l'inseguimento.

C'è salita anche dove non c'è salita, in questa tappa: strappetti con pendenze bastarde che non valgono come Gpm, tanto sono brevi; e però fanno male lo stesso. Mentre davanti un po' si accusa la fatica del giorno, dietro gli uomini di Fabio Aru accelerano, limando un minuto.

Al traguardo volante di Campillejo il distacco tra testa della corsa e gruppo è di 4'20", ai -35 si debbono recuperare 3'25". In uno di quegli strappetti di cui sopra prende il volo l'iberico della Katusha Ángel Vicioso. Il motivo si comprende presto.

 

Purito da record: attacca ai -33 e accende la miccia
Ai -33 (record!) attacca Purito Rodríguez, che in breve raggiunge Vicioso; l'allungo del terzo in classifica costringe l'Astana a chiudere in fretta, sempre su strappetti fastidiosi. Il gruppo si sgrana ed il margine tra battistrada ed inseguitori è di 2'27" ai -32, con sempre l'Astana in blocco a scandire il ritmo (Zeits fa un lavoro fenomenale).

Davanti allungano Tosh Van der Sande e Cyril Gautier, che all'ennesimo strappetto affrontato lascia lì l'uomo veloce belga, per andar via da solo; siamo ai -26 ed il Puerto de la Quesera è vicino. La salita viene attaccata da Cyril Gautier con 20" su quel che resta degli ex compagni di fuga e 2'10" sul gruppo maglia roja, che pian piano recupera i fuggitivi rialzatisi.

 

Sul Puerto de la Quesera parte Aru, ma Dumoulin è lì
Dietro, nel gruppo maglia roja, inizia la rumba: il primo a scattare di prepotenza è Fabio Aru, che nella sua maglia bianca di leader della combinata prova a recuperare quei maledetti tre secondi. Tom Dumoulin però non cede, anche perché le pendenze catttive sono alle spalle (qui siamo al 7%).

Fabio insiste, Tom è sempre lì, e così il sardo rifiata; da dietro rientrano Rafal Majka ed Esteban Chaves, imitati presto da Dani Moreno ed Alejandro Valverde, Louis Meintjes, Mikel Nieve e Domenico Pozzovivo.

 

Dal gruppetto scattano Meintjes e Chaves, poi Valverde
L'andatura si abbassa, Meintjes e Chaves scattano a tenaglia. Il movimento non è voluto, ma il colombiano dell'Orica parte a sinistra, il sudafricano esce a destra. La gamba migliore ce l'ha però Chavito, che allunga, ma non è sufficiente a fare il vuoto: ci prova allora Valverde, che si riporta su Chaves ma si tira dietro il gruppo maglia roja, con Aru che segue il murciano.

Tom Dumoulin, a sua volta, segue Aru (gli altri, per l'olandese, non esistono). Rimescolate le carte, è Mikel Nieve a piazzare il suo scatto. Lo segue Dani Moreno e poco dopo ancora Aru. E ancora Dumoulin è lì, incollato alla ruota del sardo.

 

Zubeldia e Roche lanciati, Dumoulin sorprende Aru
Siamo ormai al Gpm, dove Roche e Zubeldia transitano per primi con 23" sul bravo José Gonçalves. Il gruppo maglia roja, ridotto all'osso, è ad appena 52". Nairo Quintana allunga in discesa, provando a fare il vuoto, ma non è giornata; anche Aru prova a sorprendere Tom Dumoulin, che nelle picchiate non sarà un drago ma si difende.

La discesa termina e non c'è pianura prima di Riaza, ma altri piccoli strappi- Su uno di questi, posto a 4 km dal traguardo, scatta Dani Moreno, seguito da Esteban Chaves ed Alejandro Valverde. Appena arriva un tratto pianeggiante, parte Tom Dumoulin: l'olandese coglie alla sprovvista Fabio Aru, scava un piccolo margine ma si rialza una volta raggiunti Moreno, Chaves e Valverde. Siamo alle battute finali.

 

Roche regala alla Sky la prima tappa in questa Vuelta
Davanti Nicolas Roche ed Haimar Zubeldia hanno tempo per darsi una studiata e giocarsi la tappa in una volata a due. Volata che non si disputa, perché Zubeldia, pur partendo avvantaggiato, in seconda ruota, non rimonta il figlio di Stephen Roche, che esulta. Alle spalle del duo di testa chiude terzo, levando i 4" d'abbuono ai big, un José Gonçalves in stato di forma ottimo.

Il portoghese della Caja Rural paga 18" a Roche, mentre il gruppo maglia roja è regolato da Alejandro Valverde a 38". Alle spalle del murciano Esteban Chaves, Purito Rodríguez, Pieter Serry, Adam Hansen, Gianluca Brambilla e Domenico Pozzovivo. Fabio Aru è undicesimo e Tom Dumoulin quindicesimo, nello stesso gruppo del sardo.

 

Classifica immutata, domani una nuova battaglia
La classifica generale non cambia, con Dumoulin in roja davanti ad Aru, staccato di 3", mentre Purito Rodríguez è a 1'15". Quarto a 2'22" Rafal Majka, quinto a 2'53" Nairo Quintana, mentre a 3'15" c'è Alejandro Valverde. A 3'30" un Estean Chaves che non ne vuol sapere di calare ed è lì, a 3'30", poi Dani Moreno a 3'46", Mikel Nieve a 4'10" e Louis Meintjes a 6'51".

Domani altra tappa che l'Astana avrà interesse a rendere il più dura possibile, 185.8 km da Medina del Campo ad Ávila. Da affrontare a metà percorso l'Alto de Valdavia e nel finale l'Alto de la Paramera, con denti e dentelli prima del traguardo. Con questo Tom Dumoulin così in forma Fabio Aru ha poco da fare, se non attaccare a fondo. Finché o salterà l'uno, o salterà l'altro.

Francesco Sulas

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