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Vuelta a España 2015: Quell'agrodolce dominio di Tom Dumoulin - Crono di Burgos all'olandese, nuova maglia roja. Aru, perfetto, insegue a tre secondi | Cicloweb

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Vuelta a España 2015: Quell'agrodolce dominio di Tom Dumoulin - Crono di Burgos all'olandese, nuova maglia roja. Aru, perfetto, insegue a tre secondi

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L'unica cronometro della Vuelta a España, quella di Burgos, è di Tom Dumoulin, ora maglia roja © Bettiniphoto

La crono di Burgos era attesa dall'inizio della Vuelta a España, forse ancor più degli otto arrivi in salita proposti dagli organizzatori. Quando però, dalle prime tappe, Tom Dumoulin s'è messo in evidenza, per poi balzare in maglia roja, questa prova contro il tempo ha assunto il ruolo di giudice della gara: chi sarà dentro, si giocherà la vittoria finale, chi sarà fuori potrà dire addio ai sogni di gloria. E Dumoulin non ha deluso le attese, viaggiando ad una media di 50.46 km/h, superiore a tutti.

Però la vittoria di tappa, quotata solo dai peggiori bookmakers di Caracas, non è giunta con un solco in classifica a cui magari, nella scorsa settimana, tra una rampa di garage e l'altra, Tom aveva pensato. Nossignori. Doveva recuperare 1'50" a Purito Rodríguez, non un drago nelle lunghe crono (e s'è visto).

Il problema, però, era piuttosto quel Fabio Aru che pareva destinato a naufragare (perché mai, poi?), mentre ha corso da veterano: senza patemi in avvio, quando la preoccupazione di perdere tutto e subito dall'olandese era tanta. A livelli eccellenti dopo il secondo intermedio, con soli 9" perduti rispetto a Dumoulin negli ultimi 11 km per un totale di 1'53". Era il primo scontro in una crono, tra i due: l'unico precedente risaliva al GiroBio 2010, con la Tavullia-Urbino, 30.5 km, vinta da Tom. Aru pagava 2'27", ma in questi cinque anni son successe un po' di cose.

Dumoulin porta a casa la terza prova contro il tempo del 2015, l'ottava da quand'è passato professionista. Pian piano sta diventando un magnifico interprete della specialità, in grado di mettere in difficoltà anche i migliori (al Tour de Suisse di quest'anno ha battuto due volte Fabian Cancellara, una delle quali nella sua Berna). In questa Vuelta ha scoperto di poter sfruttare la sua abilità contro il tempo, provando a dire la sua nella classifica generale.

 

Sette salite e un finale con pendenze estreme
La crono di Burgos era attesa dall'inizio della Vuelta a España, forse ancor più degli otto arrivi in salita proposti dagli organizzatori. Quando però, dalle prime tappe, Tom Dumoulin s'è messo dapprima in evidenza, per poi balzare in maglia roja, questa prova contro il tempo ha assunto il ruolo di giudice della gara: chi sarà dentro, si giocherà la vittoria finale, chi sarà fuori potrà dire addio ai sogni di gloria.

 

Partono in 167, Maciej Bodnar segna subito un gran tempo
Tutti contro Dumoulin, ovvio, visto che l'olandese della Giant-Alpecin deve recuperare a Purito Rodríguez solo 1'51". Sono 167 i corridori che infilano il body e si dirigono alla partenza: se due giorni fa, ad Ermita de Alba, si era andati al riposo con un Trek vincente (Fränk Schleck), oggi si riprende con un altro ragazzo di Luca Guercilena, Boy Van Poppel. È l'olandese, fratello di Danny, il primo a scattare, alle 13:34, seguito un minuto dopo da Zico Waeytens, quindi dal nostro Valerio Conti.

Uno dei primi attesi è l'australiano Damien Howson (Orica), che però cade proprio in partenza ed è costretto a cambiare bici; farà segnare il secondo tempo, attardato di 10" dal leader Gediminas Bagdonas (AG2R La Mondiale), che ha corso in 49'22".

Dura poco il primato di Bagdonas, visto che il polacco della Tinkoff-Saxo Maciej Bodnar passa per primo ad entrambi gli intermedi e segna un 47'05": è stato più veloce di 2'17" rispetto al lituano. Mentre partono due uomini da tener d'occhio come Niki Terpstra e Vasil Kiryienka, lo statunitense della BMC Joey Rosskopf conclude la sua prova in 49'19": un tempo che vale la piazza d'onore, ma di 2'14" dietro rispetto a Bodnar.

 

Terpstra attardato, Cummings in palla, Kiryienka solo secondo
L'uomo che non ti aspetti - o che t'aspetti di meno - è Stephen Cummings: il corridore della MTN Qhubeka transita al primo intertempo, posto dopo 13.5 km, dopo 17'59", segnando il primo parziale. Niki Terpstra è lontano ben 52", mentre Kiryienka è secondo ad appena 3".

Al secondo intertempo, posto dopo 27.5 km, la situazione è ben diversa, con il bielorusso davanti a Cummings per 12", ma dietro a Bodnar di 23". Continua invece la giornata storta di Terpstra, attardato di 1'41" dal polacco, e nemmeno un aussie come Cameron Meyer fa bene, pagando a Bodnar 18" al primo intertempo, 59" al secondo.

Cummings chiuderà in 47'41", secondo a 36" da Bodnar. Ha scalzato il basco della Trek Markel Irizar (49'02" il suo tempo), che verrà passato anche da Niki Terpstra, in ripresa nel finale (stampa un 48'44", a 1'39" da Bodnar). Si pensa che Vasil Kiryienka possa battere il polacco ma il corridore della Sky è soltanto secondo: paga 27", segnando un 47'32" che non gli varrà, almeno quest'oggi, la vittoria di tappa.

 

Coppel ed Oliveira volano dopo il primo intermedio
Due uomini della IAM Cycling, Sylvain Chavanel e Jérôme Coppel, partono ravvicinati (rispettivamente 15:36 e 15:38). Coppel passa al primo intermedio dopo 17'58", un secondo meglio di Stephen Cummings; Chavanel invece era transitato dopo 18'27'', a 28" dal corridore della MTN Qhubeka.

Dura poco, il primato del Campione transalpino, perché arriva un altro Campione nazionale, quello portoghese: risponde al nome di Nelson Oliveira, vincitore a Tarazona, e passa al km 13.5 dopo 17'53" si issa al primo posto e va a riprendere prima Luis León Sánchez, poi Pawel Poljanski.

Al secondo intermedio Coppel cala e passa dopo 33'06", quarto a 47" da Maciej Bodnar. Anche Nelson Oliveira era partito forte, visto che dopo 27.5 km ha un tempo di 33'11", a 52" da un Bodnar che è volato. Nel frattempo all'arrivo si sono palesati, tra gli altri, Geraint Thomas, Jurgen Van den Broeck e Rubén Plaza, rispettivamente quarto, quinto e sesto; i distacchi da Bodnar superano abbondantemente il minuto. Jérôme Coppel taglia il traguardo in 47'33" e si issa al terzo posto, a 28" da Bodnar; Nelson Oliveira, invece, è quarto con un 47'39" che lo distanzia dal leader di 34".

 

Cambia il vento, pioviggina e partono i big
Cambia il vento, cade qualche goccia di pioggia ed iniziano le partenze pesanti: Tom Dumoulin, Rafal Majka, Fabio Aru e Purito Rodríguez su tutti, qui si gioca la Vuelta. Sempre in ottica generale, prestazione maiuscola di Romain Sicard: il francese della Europcar, 15° in classifica generale, passa al primo intertempo dopo 18'06" (quinto, a 13" da Oliveira ma un secondo meglio di Bodnar), mentre al secondo intermedio è terzo: il suo 32'51" gli permette di piazzarsi momentaneamente in terza posizione, a 32" da Bodnar. All'arrivo farà segnare un 47'37" che vale la quarta piazza, a 32" da Bodnar.

 

Dumoulin primo dopo 13 km, Aru a 44"
Si lotta per la roja: Tom Dumoulin passa al primo intertempo e fa segnare un 17'44", meglio di 9" rispetto a Nelson Oliveira. L'olandese va a prendere di Slancio Mikel Nieve, partito due minuti prima di lui. In arrivo al km 13.5 anche Rafal Majka e Fabio Aru: l'uomo di classifica della Tinkoff-Saxo paga un minuto netto a Dumoulin, mentre il sardo dell'Astana va meglio, facendo segnare un 18'28", a 44" da Dumoulin. Peggiore di tutti Purito Rodríguez, che dopo il primo rilevamento ha già un ritardo di 1'11" da Tom Dumoulin (18'55" il suo parziale).

 

Al secondo intertempo la musica non cambia
Il secondo intermedio non cambia le carte in tavola. Tom Dumoulin passa al km 27.5 dopo 31'41", 38" meglio di Maciej Bodnar. Rafal Majka si vede massacrato: 33'52" il suo tempo e 2'11" di ritardo. Decisamente meglio Fabio Aru, che con il suo 33'25" è decimo a 1'44", mentre Purito Rodríguez naufraga a 2'38" (34'19" il tempo dell'ormai ex maglia roja). Da registrare il crescendo di Alejandro Valverde, che passa al secondo intertempo dopo 32'46" ed è quarto assoluto, a 1'05" dall'olandese. Bene anche Quintana, ottavo grazie al suo 33'09", staccato di 1'28".

 

Valverde chiude in crescendo, Aru perde la roja per 3"
La signora prestazione di Alejandro Valverde culmina con il secondo posto momentaneo; il murciano arriva a soli 4" da Maciej Bodnar, staccando un 1'08" che gli varrà il podio di giornata. Buonissima la seconda parte di crono anche per Nairo Quintana, che chiude in 47'34", per ora quinto. Deve ancora arrivare Tom Dumoulin. E l'olandese si fionda su quel traguardo tanto desiderato. Prestazione mostruosa, 46'01" finale e 1'04" rifilato al secondo, Maciej Bodnar.

Un altro polacco, un altro Tinkoff-Saxo: Rafal Majka non viaggia sulla stessa lunghezza d'onda del gregario e chiude in 48'39", a 2'38" da Dumoulin. Arriva Aru ed è una piacevolissima sorpresa (peraltro relativa): il sardo ferma il cronometro sul 47'54", dietro a Dumoulin di 1'53". Un abbuono. Perde la maglia roja per tre secondi. Un abbuono, appunto.

Manca solo Purito Rodríguez, che chiude in 49'07'' e paga alla nuova maglia roja ben 3'06"; per il catalano della Katusha il sapore è quello dell'ennesimo addio, quello definitivo, ad una grande corsa a tappe.

 

Maglia di leader a Dumoulin, ma Aru è vicinissimo
La classifica generale ne esce rimutata ma non stravolta, rovesciata ma non blindata. Al comando c'è Tom Dumoulin, che si ritrova davanti a tutti a quattro tappe dal termine; bisogna tornare al Tour de France del 1980, a Joop Zoetemelk, per trovare un olandese al comando di un GT nell'ultima settimana. Allora Zoetemelk poteva vantare 1'10" sul secondo, quell'Hennie Kuiper che a Parigi avrebbe occupato la piazza d'onore con un distacco di 6'55".

Oggi la situazione per Tom Dumoulin è ben diversa. Solo tre secondi lo separano da un Fabio Aru che è parso molto brillante e già domani andrà all'attacco. Sono pochi secondi, pochissimi, praticamente nulla per pensare di arrivare tranquilli a Madrid. Purito Rodríguez limita i danni ed è terzo a 1'15", con Rafal Majka che scende dal podio e dovrà lavorare duro per recuperare quei 2'22".

Nairo Quintana è quinto a 2'53", seguito da Alejandro Valverde a 3'15", poi Esteban Chaves a 3'30", Dani Moreno a 3'46", Mikel Nieve a 4'10", Louis Meintjes a 6'51".

 

Vuelta, sarà una lotta tra il sardo e l'olandese
Una questione privata, una questione tra Tom Dumoulin e Fabio Aru, con Purito a guardare e Nairo Quintana che s'è avvicinato parecchio (accidenti a quella febbre!). Un Tom Dumoulin monumentale, a cui ha risposto però un Fabio Aru altrettanto forte. Non certo per avvicinarlo, ma tanto per non perderlo dal suo orizzonte.

Da domani assisteremo alla rimonta - facile sulla carta, a dire il vero - di Fabio Aru, ed alla resistenza di Tom Dumoulin, che ha vinto, anzi stravinto la crono. Per la Vuelta il discorso è ancora rimandato, il finale quasi scontato. Quasi.

Francesco Sulas

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