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Vuelta a España 2015: Schleck e quella vittoria che mancava così tanto - Fränk torna ad esultare. Moreno Moser si butta nella fuga e chiude terzo

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Sul terribile arrivo in salita di Ermita de Alba torna alla vittoria Fränk Schleck © Bettiniphoto

Da Fränk Schleck a Moreno Moser il passo è lunghissimo. Dieci anni a separarli, oltre a caratteristiche abbastanza dissimili ed esperienza, in favore del lussemburghese. Entrambi però oggi ad Ermita de Alba, sedicesima tappa della Vuelta a España, hanno battuto un colpo. Fränk s'è preso la vittoria di tappa, Moreno è arrivato terzo, ma dopo un'intera giornata in fuga. Il primo non vinceva dal lontano 2011; era il 26 marzo e sul Col de l'Ospedale Schleck si prendeva tappa e classifica finale del Critérium International. Correva nell'appena nata Leopard, per capirci. Poi, certo, sono arrivati due Campionati nazionali in linea a rompere il digiuno, ma vincere tra le mura amiche del piccolo Stato lussemburghese non è la stessa cosa.

Moreno Moser aveva intrapreso la strada del professionismo nel 2012, esibendo un biglietto da visita eccellente, seguito da risultanze ancora migliori. Dalla Strade Bianche dell'anno successivo però, il nipote di Francesco non s'era più ritrovato. O almeno, non come agli esordi. È tornato a vincere il 12 luglio, ultima tappa del Tour of Austria, e qui e là ha ben figurato.

Destini incrociati: oggi i due, insieme ad altri otto, hanno condotto la tappa. Vantaggio elevatissimo, abissale, oltre i venti minuti per lunghi tratti. Nel finale, mentre Fränk si liberava del fastidioso colombiano Rodolfo Torres per assaporare di nuovo quel gusto di vittoria, Moreno saliva del suo passo. E dall'essere staccato sull'Alto de la Cobertoria, penultima ascesa delle sette odierne, arrivava a 1'48" da Schleck, terzo di giornata.

 

Sette salite e un finale con pendenze estreme
Una giornata che doveva essere decisiva - più o meno come tutte, alla Vuelta - ed invece non ha partorito un granché, per ciò che riguarda la classifica. Mal di gambe solo alla vista dell'altimetria: 185 km, si parte da Luarca e, dopo aver superato Alto Aristebano, Alto de Piedratecha, Alto de Cabruñana, Alto de Tenebredom, Alto del Cordal ed Alto de la Cobertoria, si terminava sulla difficilissima (per le pendenze) Ermita de Alba.

 

La fuga parte subito, il gruppo lascia fare
Neanche il tempo di dare il via e partono in cinque: Omar Fraile (Caja Rural-Seguros RGA), Carlos Verona (Etixx-QuickStep), Pierre Rolland (Europcar), Fränk Schleck (Trek) e Rodolfo Torres (Colombia). Moreno Moser (Cannondale-Garmin) insegue, avendo capito che la fuga di oggi ha l'oro in bocca. Hanno la stessa intuizione Larry Warbasse (IAM Cycling), Cyril Lemoine (Cofidis), George Bennett (Lotto.NL-Jumbo) e Tsgabu Grmay (Lampre-Merida), che si buttano al contrattacco.

Dopo 12 km inizia la prima salita del giorno, l'Alto de Aristebano, ed in testa ci sono Omar Fraile, Carlos Verona, Pierre Rolland, Fränk Schleck e Rodolfo Torres; a seguire Moreno Moser, Larry Warbasse, Cyril Lemoine e George Bennett a 1'40", mentre Tsgabu Grmay fatica a 2'15", determinato a chiudere sui primi. Il gruppo è a 5' e già si capisce che non c'è la benché minima voglia di arginare la fuga.

 

Fraile fa incetta di punti sui Gpm, l'etiope Grmay insegue
Sull'Alto de Aristebano Omar Fraile, che veste la maglia di miglior scalatore, passa per primo (sarà una scena piuttosto frequente), con Grmay sempre all'inseguimento ed il plotone a 7'. Lo sforzo dell'etiope che milita nella Lampre-Merida si corona nella discesa dell'Alto de Aristebano, dove i fuggitivi diventano dieci. Da lì in avanti non succede niente di niente se non: un vantaggio che cresce in maniera spropositata (arriva ad oltre 22'); un inseguimento prima a carico della Katusha, poi della Tinkoff-Sxo, quindi dell'Astana; Omar Fraile che continua a racimolare punti sui vari Gpm. Il Caja Rural-Seguros RGA passa per primo anche su Alto de Piedratecha, Alto de Cabruñana, Alto de Tenebredo ed Alto del Cordal: a fine giornata avrà racimolato la bellezza di 27 punti e guiderà nettamente la graduatoria.

 

Sul Cordal si muove la Tinkoff, sulla Cobertoria c'è l'Astana
Sul Cordal nessuno si muove tranne la Tinkoff-Saxo, che con una bella tirata porta il vantaggio dei dieci a 13': accettabile. È però l'Astana che entra in scena tra la discesa del Cordal, dove Duque cade, travolgendo anche Chavanel, e l'inizio della Cobertoria. Davanti selezione naturale in pieno atto, restano i soli Torres, Verona, Bennett e Schleckcon 11'20" sul gruppo. Ai -20, sempre sulle rampe della Cobertoria, Fränk Schleck e Rodolfo Torres allungano decisamente, transitando al Gpm in quest'ordine. Il gruppo, sempre tirato dagli uomini di Fabio Aru, scollina con un ritardo di 11'.

 

Schleck e Torres da soli , poi vince il lussemburghese
Nella discesa della Cobertoria Schleck e Torres danno vita ad un duello che andrebbe proiettato nelle scuole di ciclismo: per fare l'opposto. Stile ed aggressività ei due a parte, arrivano alla base dell'Ermita de Alba con 10'05" sul plotone. Torres scalpita e si vede lontano un miglio che sarà lui, sulle rampe dell'ultima salita, a rompere gli indugi.

Ciò accade, ma Schleck non si fa sorprendere e tiene la ruota del colombiano, desideroso di regalare a Claudio Corti la prima vittoria del 2015. Fränk Schleck parte ai 2900 metri, quando la strada picchia parecchio; Torres non prova nemmeno ad opporsi. Una cavalcata su rampe di garage che riporta in alto - in tutti i sensi - il buon Fränk.

 

Torres è secondo, Moreno Moser terzo inseguendo
Rodolfo Torres perde in poco meno di 3 km 1'10", mentre Moreno Moser, salito del suo passo, arriva terzo a 1'48". Giù dal podio di giornata George Bennett a 2'42", poi Pierre Rolland a 2'49", Omar Fraile a 3'05", Carlos Verona a 4'26", Larry Warbasse a 6'02".

Dietro il gruppo era esploso, con Landa a fare il ritmo e Fabio Aru apparentemente in difficoltà; salito con Tom Dumoulin se non più indietro, il sardo di Villacidro ha avuto un sussulto solo quando, agli 800 metri, è partito Purito Rodríguez, come da copione. Il catalano ha chiuso nono, due secondi davanti all'ex maglia roja, che passa ora sulle spalle di Purito. Dopo il talento dell'Astana, a 10", Rafal Majka e Nairo Quintana, a 12" Mikel Nieve, a 13" Mikel Landa, a 14" Louis Meintjes, a 25" Tom Dumoulin.

 

Riposo, poi crono: Dumoulin, la Vuelta a portata di mano
L'olandese della Giant-Alpecin, alla vigilia del giorno di riposo e, quindi, della crono di Burgos, è il vero spauracchio della Vuelta a España. Ha speso molto in queste due settimane e potrebbe non essere il miglior Dumoulin nella crono, ma farà sicuramente la differenza. Dopo, da Burgos a Madrid, toccherebbe agli altri staccarlo. In attesa della crono, Purito va al riposo con la maglia roja indosso ed 1" su Aru, 1'35" su Majka, appena 1'51", su Dumoulin. Nieve è a 2'32", Chaves a 2'38", Moreno a 2'49", Quintana a 3'11", Valverde a 3'58", Meintjes a 5'22". Ora tutti a smaltire, nella giornata di domani, perché da mercoledì a domenica si deciderà la Vuelta. Seriamente, stavolta.

Francesco Sulas

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