Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Grand Prix Plouay 2015: Armitstead non concede alcun armistizio - Lizzie prende tutto: la corsa e l'ultima edizione della CDM. Longo Borghini e Cecchini nel vivo della gara

Versione stampabile

Elizabeth Armitstead vince il GP di Plouay e con esso la Coppa del Mondo 2015 © Boels-Dolmans

Perdere la testa della classifica di Coppa del Mondo ad una sola prova dal termine e per colpa di una banale scivolata di un'atleta di un'altra squadra può essere davvero frustrante e può dare un colpo pesante al morale: dopo il problema di Vårgårda invece Elizabeth Armitstead ha reagito da grandissima campionessa e a Plouay, grazie ad una condotta di gara praticamente perfetta, è andata a conquistarsi sia la vittoria di giornata, che quella finale della Coppa per il secondo anno consecutivo. La britannica della Boels-Dolmans l'anno scorso aveva totalizzato 515 punti con una vittoria (Ronde van Drenthe) e ben tre secondi posti, stavolta lo score è arrivato a quota 484 ma le vittorie a Cittiglio, a Philadelphia e appunto oggi a Plouay regalano a questa Coppa del Mondo un sapore forse ancora più bello.

Jolien D'Hoore non difende la leadership
In questo Grand Prix de Plouay non si è presentata ai nastri di partenza la leader di Coppa Jolien D'Hoore che aveva conquistato la maglia proprio in Svezia: una scelta motivata con una rigida tabella di allenamenti già programmata in vista del Campionato del Mondo di Richmond, e con la durezza del percorso che le avrebbe comunque impedito di poter difendere appena 6 punti da un'atleta come Anna Van der Breggen. La prova di Plouay ha dimostrato più volte in passato di poter essere molto selettiva: il percorso si compone di quattro giri da 26.9 chilometri e uno finale da 13.9 chilometri con la Côte de Lezot e la Côte de Ty Marrec da affrontare quindi per ben cinque volte ciascuna.

La gara vera inizia al terzo giro
I primi due giri lunghi hanno offerto abbastanza poco allo spettacolo. Nella prima tornata c'è stato un breve tentativo di quattro atlete (Katrin Garfoot, Doris Schweizer, Molly Weaver e ancora Elena Berlato, già attiva in Svezia) mentre nella seconda è stata la brasiliana Flavia Oliveira (Alé Cipollini) a movimentare un po' la corsa. Il primo attacco vero è arrivato a metà del terzo giro quando ad un attacco di Anna Stricker (Inpa Bianchi) e Marion Sicot ha risposto un quintetto di grandissimo valore con Elena Cecchini, Flavia Oliveira, Emma Johansson, Evelyn Stevens e Shara Gillow che hanno dato vita quindi ad un drappello di sette battistrada.

Pur non avendo un'atleta nel gruppo di testa la Wiggle Honda è rimasta passiva nel plotone e così l'onere dell'inseguimento è toccato alla Liv Plantur che ha stabilizzato il gap attorno ai 15". Nei piani delle big, però, le attaccanti avrebbero dovuto servire come punto d'appoggio per una successiva azione, ed infatti sulla Côte de Ty Marrec è stata Elizabeth Armistead ad attaccare in prima persona: la britannica della Boels Dolmans è stata marcata da Pauline Ferrand-Prévot, ma poi tutta la prima parte del gruppo è riuscita a portarsi sulle fuggitive. La fase immediatamente successiva ha visto una rapida sequenza di attacchi e contrattacchi con Brand e Stevens tra le più attive, ma nessuna atleta è riuscita a fare la differenza: nel frattempo, però, il gruppo si era spezzato in due tronconi e a sorpresa era rimasta nelle retrovie la polacca Katarzyna Niewiadoma, una pedina molto importante per Anna Van der Breggen e tutta la RaboLiv.

Vieceli e Zorzi in evidenza, Armitstead scatenata
A 36 chilometri dall'arrivo è stata ancora Lucinda Brand ad attaccare in compagnia della francese Aude Biannic ma la coppa è rimasta in avanscoperta per circa cinque chilometri, fino a quando un nuovo gruppetto è riuscito ad avvantaggiarsi: con le attivissime Brand, Oliveira e Guarnier, stavolta c'erano anche Lizzie Williams (Orica), Mayuko Hagiwara (Wiggle), Amelie Rivat (Futuroscope), Rasa Leleivyte (Aromitalia), Susanna Zorzi (Lotto) e Lara Vieceli (Michela Fanini). Proprio la Vieceli è stata protagonista di un involontario contatto con Lucinda Brand, del quale ha fatto le spese proprio l'olandese che aveva vinto qui nel 2014: bicicletta ko e addio alla fuga.

Senza questo problema alla Brand la fuga avrebbe potuto avere anche la possibilità di arrivare visto che tutte le squadre più forti erano rappresentate davanti: e invece è stata proprio la RaboLiv a tirare quanto il vantaggio ha toccato i 30" e sulla Côte de Ty Marrec le inseguitrici si sono di nuovo fatte sotto. Ancora una volta lo scatto più deciso è stato quello di Lizzie Armitstead nel tratto di falsopiano in cima allo strappo: a ruota della britannica stavolta si sono portare Anna Van der Breggen, Emma Johasson, Elisa Longo Borghini, Ashleigh Moolman e Pauline Ferrand-Prévot. La marcatura esasperata tra Armitstead e Van der Breggen per la Coppa del Mondo individuale e tra RaboLiv e Wiggle Honda per quella a squadre ha però consentito a molte altre atlete di rientrare da dietro, e così all'inizio dell'ultimo giro da 13900 metri si sono presentate in testa poco meno di 20 atlete, compresa una brillante Giorgia Bronzini in pieno avvicinamento a Richmond.
Ci prova Cecchini ma le big hanno un altro passo

Sulla Côte de Lezot un forcing di Pauline Ferrand-Prévot ha visto la pronta risposta di tutte le altre big e così è stata l'instancabile Evelyn Stevens (Boels) a fare il vuoto in contropiede: in scia all'americana sono riuscite a portarsi prima la tedesca Claudia Lichtenberg, poi la tricolore Elena Cecchini in cerca di un ruolo importante per il Mondiale di Richmond. Questo terzetto è riuscito a guadagnare terreno mentre le più forti si controllavano tra di loro, ma ancora una volta le pendenze arcigne della Côte de Ty Marrec hanno rivoluzionato tutto ad appena 4 chilometri dall'arrivo: solito attacco di Armitstead, risposta di Longo Borghini, Van der Breggen, Moolman e Johansson e le tre ex fuggitive ad inseguire assieme a Ferrand-Prévot.

Van der Breggen sbaglia, Armitstead non perdona
Il grande equilibrio visto oggi in salita non poteva che trasformarsi in un arrivo in volata tra tutte le più forti ed infatti così è stato. Vista la situazione che si era venuta a creare, ad Anna Van der Breggen per vincere la Coppa del Mondo sarebbe bastato incollarsi alla ruota di Lizzie Armitstead e stare attenta che nessuna altra atleta si piazzasse in mezzo a loro nell'ordine d'arrivo: e invece a 500 metri dall'arrivo, quando Elisa Longo Borghini ha tentato di giocarsi la carta dello scatto da finisseur, è stata proprio l'olandese della RaboLiv a mettersi davanti a tutte per chiudere sull'italiana. Un altro errore clamoroso per lei dopo quello di Baku che costò l'oro all'Olanda: stavolta in palio c'era una Coppa del Mondo ed è dura giustificarsi con l'assai meno prestigiosa classifica a squadre.

In volata la Armitstead non ha avuto rivali e s'è imposta davanti ad Emma Johansson e Pauline Ferrand-Prévot, quest'ultima rientrata da dietro ad una velocità incredibile proprio negli ultimi metri. La sudafricana Ashleigh Moolman ha chiuso al quarto posto seguita nell'ordine da Claudia Lichtenberg, Anna Van der Breggen, Elena Cecchini, Evelyn Stevens ed Elisa Longo Borghini; la top10 è stata chiusa da Rasa Leleivyte (Aromitalia Vaiano) a 38" dalle prime con la ritrovata Susanna Zorzi undicesima. Alla fine quindi la classifica di Coppa del Mondo è terminata con Elizabeth Armitstead con 484 punti, Van der Breggen a 435, Jolien D'Hoore a 391: Elisa Longo Borghini, quarta, è stata la prima delle italiane ma tra le prime troviamo anche Elena Cecchini 11a e Barbara Guarischi 16a.

Addio Coppa del Mondo, dal 2016 c'è il Women's World Tour
Con questo Grand Prix de Plouay termina quindi la storia della Coppa del Mondo che in 18 edizioni ha premiato atlete di Olanda, Gran Bretagna, Germania, Australia e Lituania, ma mai un'italiana: dal prossimo anno nascerà il Women's World Tour che alle classiche di un giorno affiancherà anche alcune tra le più prestigiose corse a tappe del calendario mondiale. Chissà che il nuovo formato non porti più fortuna alle ragazze di casa nostra...

Sebastiano Cipriani

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano