Tour de Pologne 2015: Un primo dopo due secondi, lo strano menù di chef Izagirre - Ion vince la corsa dopo due piazze d'onore. Crono a Bialoblocki

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La storia non era dalla parte di Sergio Henao. Quale storia? Quella che spesso, nella sua carriera, l'ha visto al comando di una corsa alla vigilia dell'ultima tappa (spesso una cronometro), perdendo sul più bello la possibilità di piazzare una vittoria pesante. Già nel 2011, in maglia Gobernación de Antioquia, si era trovato in maglia di leader dopo l'arrivo di La Union, Vuelta a Colombia. Nella tappa finale, la cronoscalata da Medellin all'Alto Santa Elena, gli sarebbero passati davanti Félix Cárdenas, Giovanni Manuel Báez e Freddy Montaña.

Nel 2013, dopo un anno che era approdato in Sky, stava per portarsi a casa la Volta ao Algarve. prende la maglia sull'Alto do Malhão, ma nella crono di Tavira scivola fino al dodicesimo posto. Stesso anno, stessa penisola, quella iberica: Vuelta al País Vasco, vince e comanda ad una tappa dal termine, a Beasain. È una crono, gli passano avanti sia Nairo Quintana che Richie Porte.

Ancora País Vasco, anno 2015: Henao è in maglia amarillo ad Aia, manca solo la cronometro. Conosce il finale ed infatti la corsa va a Puritor Rodríguez. E così, dopo la vittoria di ieri a Bukowina Tatrzanska, il colombiano della Sky, trovandosi di fronte ad avversari agguerriti ed una distanza non da poco (25 km), poteva immaginare che a vincere il 72° Giro di Polonia non sarebbe stato lui.

 

Ion Izagirre, crono perfetta e prima vittoria polacca
La corsa World Tour va invece ad un basco (prima di allora un solo spagnolo vinse qui: José Luis Viejo nel 1972) che su queste strade ha sempre dimostrato di trovarsi benone: Ion Izagirre chiude al secondo posto da due anni a questa parte. Nel 2013 si arrese a Pieter Weening, lo scorso anno a Rafal Majka. Quest'oggi, partendo dal sesto posto, doveva recuperare solo 14" ad Henao, guardandosi però da un Ilnur Zakarin sì lontanuccio nella generale (decimo a 27"), ma molto capace sul passo.

Alla fine, dal ground control, il Major Ion potrà esclamare: «Missione compiuta!». Una prova, quella di Izagirre, senza sbavature, conclusa sì a oltre un minuto dal vincitore, ma 1" davanti a Zakarin, 6" meglio di De Clercq, 12" su Aru. Insomma, i diretti rivali se li è messi alle spalle.

 

Cronometro a Marcin Bialoblocki, che precede anche Kiryienka
Il vincitore di giornata è invece un ragazzo di 31 anni in piena esplosione: Marcin Bialoblocki, 32 anni il prossimo 2 settembre, professionista dal 2011, era già andato in fuga a Katowice, dimostrando doti sul passo notevoli (non per nulla è Campione polacco a crono). Fu l'ultimo a mollare la presa, prima di assistere alla seconda vittoria di Matteo Pelucchi.

Oggi è balzato al comando della prova contro il tempo praticamente subito, staccando un 28'45" a cui nemmeno il bielorusso Vasili Kiryienka è riuscito a rispondere. Lo Sky ha staccato infatti un tempo più alto di 2", dicendo addio alla vittoria della tappa. Rick Flens, nel frattempo, era passato dal primo al terzo posto col suo bel 29'44" e lì sarebbe rimasto.

 

Chi cerca la buona prestazione e chi vuol scalare la classifica
Tra i passisti che avevano cerchiato la crono di Cracovia (Damien Howson, 4° a 1'09", Patrick Gretsch, 6° a 1'23", Maciej Bodnar, 10° a 1'26") si inserivano gli uomini che avevano elevate ambizioni di classifica. Su tutti Ion Izagirre che, come detto, avrebbe portato a termine il suo capolavoro con una settima piazza, chiudendo a 1'24" da Bialoblocki. Ilnur Zakarin, partito pure lui molto bene, chiudeva immediatamente alle spalle del basco, con un distacco di 1'25" ed un secondo più indietro c'era Riccardo Zoidl.

Fabio Aru chiudeva a 1'36", 17°, confermando che la forma è in netta crescita in vista della Vuelta ed il lavoro sulla bici da crono sta pian piano dando i suoi frutti. Diego Ulissi invece ha già la testa a Richmond: partiva a pari tempo con Henao, ma avrebbe chiuso a quasi due minuti (1'57") da Bialoblocki; niente rischi inutili sul pavé finale, nessuna piega esagerata per inseguire una vittoria nella generale che comunque sarebbe giunta molto difficilmente. Saggio agire così.

 

Henao, corsa perduta alla fine. Aru e Ulissi tra i primi sei
Sergio Henao, in maglia gialla, scivolava pian piano verso la Piazza del Mercato di Cracovia, chiudendo a 2'32" da Bialoblocki, 48°. Nella generale finale Ion Izagirre prevale su Bart De Clercq, vincitore di tappa a Zakopane, per soli 2". Terzo gradino del podio per un buonissimo Ben Hermans, che rimane a 3", mentre a 14" c'è il russo Ilnur Zakarin. A 15" il sardo Fabio Aru ed a 19" il cecinese Diego Ulissi, poi Christophe Riblon a 40", Sergio Henao a 54", Davide Formolo a 1'23" e Mikel Nieve a 1'32". Subito a ridosso dei primi dieci un Davide Rebellin che domani spegnerà 44 candeline e, zitto zitto, c'è sempre.

Più di tutti oggi c'è Ion Izagirre, alla prima vittoria finale in una corsa a tappe in carriera. Il Campione spagnolo del 2014 s'è anche sbloccato, visto che nel 2015 ancora non aveva potuto esultare: corridore che lavora sodo e molto, ma si nota poco. Eppure c'è spesso e volentieri. E finalmente da stasera potrà togliere dalla casella dei migliori piazzamenti al Giro di Polonia quel numero due.