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Europei su strada 2015: Quagliotto volante, Sanguineti sognante - La veneta vince l'europeo juniores davanti alla Barbieri, tra le U23 Niewiadoma beffa una grande Ilaria

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Le azzurre festeggiano Nadia Quagliotto e dedicano il successo a Chiara Pierobon © Bettiniphoto

Uno splendido cielo azzurro campeggiava su Tartu questa mattina. Azzurro come le casacche delle nostre ragazze, chiamate all'ennesima grande prova in uno degli appuntamenti più sentiti in assoluto. Azzurro come quella casacca che tanto avremmo voluto vedere in gruppo, a ideale coronamento di un nuovo sogno in una carriera che ancora attendeva di spiccare il volo. Quella casacca che quest'oggi è stata vestita ugualmente dalla sua legittima proprietaria, per accompagnarla nel suo ultimo viaggio verso un mondo nuovo e ignoto, lasciando in tutti un vuoto inatteso e quanto mai ingiusto oltre al ricordo di una ragazza esemplare e dal sorriso meraviglioso.

Doveva esserci anche lei, a Tartu. Chiara Pierobon. In quella gara tanto sognata a cui non prenderà mai il via, rapita da un destino assurdo e infame. Ma la sua nitida presenza era tangibile in tutte le sue compagne che quest'oggi prendevano il via mentre a Caselle di Santa Maria di Sala si celebrava la sua dipartita da questa vita terrena che troppe volte lascia punti di domanda irrisolti. Un cielo azzurro, luminosissimo, ad incorniciare lo splendido capolavoro di Nadia Quagliotto, capace di cogliere l'attimo al mattino nella gara delle juniores e di riuscire così a rompere il ghiaccio nell'occasione più importante, impreziosito anche dall'argento di un'altrettanto meravigliosa Rachele Barbieri. Un cielo azzurro che nel pomeriggio ha cominciato a coprirsi e a scaricare giù anche qualche goccia di pioggia proprio mentre Ilaria Sanguineti nella gara delle Under 23, inseguiva il suo sogno blu stellato. Gocce di pioggia simili a lacrime amare, come quelle versate dalla ragazza sanremese poco dopo il traguardo, dopo una gara segnata da una grinta ed una generosità esemplare, infrantesi negli ultimi 10 metri contro quell'uragano polacco di nome Katarzyna Niewiadoma che, rientrata per il rotto della cuffia, non ha avuto pietà di alcuna su quel rettilineo finale, tramutando in argento amaro una medaglia d'oro che sembrava poter essere ormai alla portata.

 

Si comincia con le juniores: dopo i primi giri Morzenti e Beggin infiammano la gara
Ad inaugurare la serie di gare in linea dei campionati europei in quel di Tartu sono le ragazze juniores, che alle 9.30 locali sono chiamate ad affrontare i 74.4 chilometri della prova distribuiti su sei tornate. I primi giri non regalano emozioni particolari, con l'Olanda attenta in testa al gruppo e la nostra Elisa Balsamo coinvolta in una caduta, fortunatamente senza conseguenze. Poi, dopo le prime schermaglie aperte proprio dalle olandesi e con le nostre altrettanto volitive, il primo affondo di una certa entità lo regala Lisa Morzenti: la bergamasca di Pedrengo dà sfoggio delle sue ottime doti da passista e ai -32 dal traguardo allunga, guadagnando una ventina di secondi sul gruppo prima di venire raggiunta proprio al passaggio sulla linea del traguardo, dove è la russa Kasenova a tentare la sortita per un paio di chilometri.

Uno dei punti più invitanti del tracciato è costituito dal breve strappo di Jakobi Hill, dove le pendenze sfiorano il 10% e dove Sofia Beggin capisce che è il momento giusto per tentare e scatta decisa, portandosi dietro l'ottima passista olandese Yara Kastelijn (al traguardo mancano 23 chilometri). Il duo è di quelli validi e guadagna subito una ventina di secondi, costringendo il plotone (guidato soprattutto dalla Svizzera) a reagire per evitare di giocarsi solamente il bronzo. L'azione prosegue per tutta la tornata ma in occasione del suono della campana le carte si rimescolano: il vantaggio è ridotto a pochi secondi e così, a circa 10 chilometri dalla conclusione è ancora tutto da rifare.

 

La Quagliotto salta sulla Kasenova e beffa il gruppo: è oro! Barbieri splendida 2a
Resta solo lo strappo di Vanemuise Hill per provare a fare la differenza e così la campionessa uscente Sofia Bertizzolo ci prova, trascinandosi alcune insidiose avversarie come la norvegese Andersen e la francese Labous ma la sortita non ha effetto e così il plotone si ricompatta. A questo punto l'Italia comincia ad allestire il proprio treno nella prospettiva del volatone conclusivo, affiancata dalla Russia, fino a quando a 3 chilometri dalla conclusione giunge il colpo di scena: ad allungare è proprio un'atleta russa, ovvero Karina Kasenova, con un passo che sembra subito essere quello buono. In un amen si porta alla sua ruota Nadia Quagliotto ed insieme trovano immediatamente un'ottima collaborazione. Entrambe pedalano senza risparmio, nonostante il gruppo sia distante non più di dieci secondi e sia pronto a fagocitarle ma entrambe non demordono.

L'ultimo chilometro è assai palpitante: l'azione prosegue mentre da dietro comincia ad essere lanciata la volata ma proprio negli ultimi metri si capisce che ormai è troppo tardi. Qui si confeziona il capolavoro della Quagliotto: ottimamente piazzata a ruota della Kasenova negli ultimi cento metri la veneta esce e fa valere il suo spunto che le consente di centrare un'insperata ma meritatissima prima vittoria nella categoria juniores. La festa azzurra però non finisce qui poichè dietro il gruppo rinviene fortissimo e la volata premia Rachele Barbieri che, dopo i due titoli continentali su pista, aggiunge anche un bellissimo argento su strada e regala la doppietta anche alla Fenice Ladies Team, dal momento che Nadia Quagliotto è sua compagna anche a livello di club. La Kasenova non resta comunque a mani vuote, riuscendo a salvare il bronzo, appena davanti alla francese Labous e alla nostra Martina Alzini, terza azzurra presente in top-five a coronamento di una splendida prova di squadra. Seguono la ceca Noskova, la belga Lenny Druyts, la polacca Lach, la norvegese Andersen e l'altra belga Vanhoutte. Chiudono in gruppo anche Beggin, Bertizzolo e Ragusa, staccate invece Cavalli e Morzenti ma tutte consapevoli di aver dato un prezioso contributo per la conquista del settimo titolo europeo in undici edizioni disputate nella categoria: un ruolino di marcia notevolissimo per le ragazze di Salvoldi.

 

Under 23: sei tornate senza emozioni, poi Koster e Sanguineti cercano l'impresa

Nel pomeriggio tocca alle Under 23, per le quali sono 124 i chilometri da percorrere distribuiti in dieci tornate. Si parte alle ore 15 locali ma prima del via viene osservato un doveroso minuto di silenzio in memoria di Chiara Pierobon. Per oltre settanta chilometri (ovvero sei tornate buone) non succede praticamente nulla, poi è ancora la salita di Jakob Hill a far registrare il primo allungo degno di nota: al traguardo mancano 48 chilometri e l'olandese Anouska Koster parte decisa, portandosi dietro la nostra Ilaria Sanguineti.

Il duo trova subito un ottimo accordo e, cosa da non trascurare, comprende due atleti in forza alle due principali nazionali al via, cosa che costringe per forza di cose altre nazionali a dover cercare le adeguate contromisure. In breve le due guadagnano secondi su secondi e poco dopo il passaggio sul traguardo arrivano a vantare fino a 1'10" sul plotone principale, inframezzato dal vano tentativo di ricongiungimento della russa Dobrynina, scattata al passaggio. Sulla corsa intanto cominciano a scendere le prime gocce di pioggia e a cercare di ricucire sulla scatenata coppia italo-olandese è la Polonia di una Niewiadoma che non lesina velenosissime rasoiate sui pochi dentelli presenti sul tracciato.

 

Sembra fatta ma irrompe la Niewiadoma: vince la polacca, Sanguineti 2a e beffata

L'atleta della Rabo Liv sferra infatti un veemente attacco sulla Vanemuise Hill (-20 all'arrivo) ma viene immediatamente stoppata da Olanda e Italia, permettendo così a Koster e Sanguineti, sempre regolari nel darsi i cambi, di riguadagnare terreno e presentarsi così al suono della campana con un margine di ben 51". Sembra a questo punto difficilissimo poter pensare di riprendere il duo di testa ma la Niewiadoma non si dà per vinta, cercando di forzare nuovamente in salita. A poco meno di dieci chilometri dalla conclusione Ilaria e Anouska possono gestire ancora più di 40" di margine dopo l'ultimo strappo ma la violenta stilettata della Niewiadoma sull'ultima ascesa disponibile riesce a sortire l'effetto desiderato: la polacca riesce ad evadere dal gruppo e sulla sua ruota si porta l'olandese Thalita De Jong, compagna di squadra nella Rabo, che invece di restare passiva a ruota non nega cambi a Katarzyna.

La situazione a questo punto muta decisamente: in testa Koster e Sanguineti sembrano poter resistere ma il loro vantaggio nei confronti della coppia inseguitrice comincia a calare in maniera preoccupante, fino a quando ad appena un chilometro e mezzo dalla conclusione Niewiadoma e De Jong piombano su di loro, rimescolando così nuovamente le carte, mentre il gruppo appare ormai tagliato fuori. L'Olanda a questo punto potrebbe gestire un'interessante superiorità numerica e la Koster si mette immediatamente a disposizione della De Jong. Le avversarie dirette però non sono per nulla ferme allo sprint e proprio la nostra Ilaria Sanguineti prova ad anticipare i tempi lanciando il suo sprint negli ultimi 200 metri: lo spunto, nonostante i tanti chilometri d'avanscoperta, sembra ancora brillante ma sulla sua destra si materializza beffarda la sagoma di Katarzyna Niewiadoma, che negli ultimi venti metri la supera e va a conquistare il titolo europeo. Beffa dura da digerire quindi per la Sanguineti, autrice di una gara coraggiosa in cui la vittoria sarebbe stata un autentico capolavoro, costretta ad accontentarsi di una medaglia d'argento che comunque luccica più che mai. Alle loro spalle si materializza invece il festival dei rimpianti olandesi, con ben quattro atlete piazzate dal terzo al sesto posto: nell'ordine si accomodano Thalita De Jong, che conquista così il bronzo, Anouska Koster, Riejanne Markus che a 10" vince la volata del gruppo e Demi De Jong. Kröger, Kelly Markus, Sachet e Mackaij (altre due olandesi piazzate quindi) completano la top ten, da cui resta esclusa per poco Anna Zita Maria Stricker, che ottiene l'undicesima posizione. In gruppo chiude anche Maria Giulia Confalonieri, 34esima, staccate invece tutte le altre: a 41" Arzuffi e Ratto (la bergamasca si è vista pochissimo), a 5'14" ha tagliato il traguardo Lara Vieceli mentre non ha concluso la prova Arianna Fidanza.

 

Kröger e Skalniak regine contro il tempo

Giovedì 6 agosto si erano invece disputate le prove a cronometro: tra le Under 23 riconferma del titolo per la forte passista tedesca Mieke Kröger, capace di volare i 18.4 chilometri del percorso in 24'57", facendo meglio di 8" rispetto all'ucraina Olga Shekel e di 19" sulla connazionale Corinna Lechner, a testimonianza di una sempre grande cura della specialità del movimento teutonico. Anche qui si era registrata una buona prova da parte di Katarzyna Niewiadoma, quinta a 33" mentre Maria Giulia Confalonieri, partita molto bene e calata un po' nel finale, è stata la migliore delle italiane chiudendo settima a 52". Diciottesimo posto invece per Rossella Ratto, attardata anche da una foratura nel finale di gara, che ha chiuso a 1'39".Tra le juniores invece è stata la polacca Agnieszka Skalniak ad imporsi sui 14.4 chilometri del tracciato, chiudendo in 19'33", 13" meglio rispetto alla russa Ksenya Tchymbaliuk a cui è andato l'argento e con 29" di vantaggio sull'olandese Yara Kastelijn, capace di far meglio della connazionale Aafke Soet, campionessa uscente che invece ha chiuso quarta a 34". Anche in questo caso la migliore azzurra si è attestata in settima posizione ed è stata Lisa Morzenti, che ha chiuso a 56" ma ha comunque maturato un'importante esperienza per la prossima stagione. Nono posto a 1'01" invece per Sofia Bertizzolo, ventesima Katia Ragusa a 1'32".

 

Domani all'opera i ragazzi: occhi puntati su Consonni tra gli Under 23

I campionati europei si chiuderanno domani con le due prove in linea riservate ai ragazzi: al mattino di scena gli juniores, che percorreranno dieci giri di tracciato per totali 124 chilometri (occhio a Bevilacqua e Marchetti tra gli azzurri) con partenza alle ore 10 locali (le 9 italiane) mentre alle 14 locali sarà la volta degli Under 23 che invece percorreranno 161.2 chilometri: le speranze azzurre saranno legate soprattutto a Simone Consonni ma le prove odierne suggeriscono di non sottovalutare nessuna fase di gara ed in caso di arrivo a ranghi compatti anche Riccardo Minali, se dovesse tener duro, potrebbe dire la sua allo sprint.

Vivian Ghianni

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