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Vuelta a España 2015: Nibali intravede la rivincita - Quante punte per la corsa spagnola! Froome, Valverde, Van Garderen e lo Squalo con Aru

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Vincenzo Nibali, Alejandro Valverde, Alberto Contador e Nairo Quintana in azione al Tour de France © Bettiniphoto

Era il 16 luglio scorso, le tappe pirenaiche alle spalle o quasi, l'Astana apparentemente in pieno marasma. Le controprestazioni di Vincenzo Nibali, unite alla sfortuna, avevano fatto cambiare rotta duecentoventi volte in poche ore (ma seriamente?) al boss della formazione kazaka, Alexandre Vinokourov. Proprio Vino, per chiudere un caso scoppiato in piena Grande Boucle, aveva precisato che Nibali e l'Astana non si sarebbero separati, che tra loro non c'era alcun problema, se non per la forma dello Squalo, non certo ai livelli 2014.

«Ci auguriamo di vederlo alla Vuelta a España quest'anno per ottenere una vittoria nelle grandi corse a tappe», chiosava Vinokourov. La virata verso la Spagna imposta dall'Astana a Nibali, aveva l'effetto immediato di metterlo in convivenza con Mikel Landa e Fabio Aru, nel cui calendario compariva (e compare) la corsa a tappe spagnola.

Il secondo effetto scatenato dalle parole di Vino era quello di far saltare a Vincenzo la preolimpica di Rio 2016, gara in programma il 16 agosto (la Vuelta inizia il 22 agosto e termina il 13 settembre). E sì che la prova olimpica è una gara su cui Nibali punterà fortissimo nel 2016, dunque provare il percorso sarebbe stato utile; ma, come lo stesso Squalo avrebbe ammesso nel secondo giorno di riposo del Tour, in Astana non ha troppa voce in capitolo. Diciamo che s'era intuito.

 

Vincenzo va in Spagna, ha voglia di correre. E sarà con Aru
Fino a ieri la questione era stata spostata di una settimana. Vincenzo, tornato dalla Francia, sta trascorrendo alcuni giorni con la famiglia. Poi avrebbe incontrato il suo allenatore, Paolo Slongo, ed il ds dell'Astana, Alexander Schefer, per fare il punto e capire se andare alla Vuelta oppure no. Il nodo è stato sciolto, Vincenzo vuole andare in Spagna, dove l'Astana correrà per vincere (non che solitamente le altre squadre abbiano scopi diversi).

La coppia Nibali-Aru si ritroverà in un GT dopo il Giro 2013, quando il sardo, ancora piuttosto acerbo, aiutò ottimamente lo Squalo a conquistare la sua prima, e finora unica, maglia rosa. Vincere, si diceva: con Nibali ed Aru al meglio delle loro possibilità, l'Astana potrebbe piazzare due uomini sul podio, magari cercando la doppietta.

 

Landa, gregario di lusso o arma in più dell'Astana?
Il problema - se così si può chiamare - per l'Astana potrebbe essere Mikel Landa: immaginate di essere un basco che al Giro d'Italia dà tutto per il proprio capitano, pur avendone un po' di più. Lo vorreste indietro il favore, nella corsa di casa, giusto? Ecco, con un Nibali in più ed un Aru solido, le sorti di Landa in chiave Vuelta che fine faranno? Di più: il basco non rinnoverà con la squadra kazaka per l'anno prossimo, approdando con ogni probabilità al Team Sky.

Sarà un'Astana col tridente spuntato, tutta per Nibali o Aru e, solamente in terza battuta, votata alla causa Landa (che in alternativa, dovrà fare il buon gregario)? Molto probabile. E se, con tali condizioni, Mikel decidesse di passare la mano? Beppe Martinelli è sicuro, Landa ci sarà. Se correrà con la condizione del Giro, l'Astana sarà davvero la squadra da battere.

 

Nella Sky quasi sicura la presenza di Froome
Guardando ad altri lidi, s'è detto dell'accostamento Sky-Landa: ebbene, l'anno prossimo i britannici avrebbero garantito al basco un ruolo primario al Giro, ma per il momento, nella Vuelta che verrà, si affideranno con ogni probabilità a Chris Froome. Nulla di ufficiale, almeno per ora, ma fonti spagnole danno il vincitore della Grande Boucle al via di Puerto Banús.

Froome s'è messo in luce agli occhi del mondo proprio alla Vuelta 2011, quando da gregario di Wiggins in casa Sky, si trasformò, con ritardo clamoroso, in punta dei britannici. Non riuscì a colmare il divario con Juan José Cobo; non un Eddy Merckx, ma pur sempre un corridore tignoso.

Nelle altre partecipazioni alla gara a tappe spagnola Froome ha chiuso quarto nel 2012 (ma dietro a Contador, Valverde e Puritor Rodríguez) ed ancora secondo lo scorso anno, quando fu schiaffeggiato un paio di volte da Alberto Contador (ai Lagos de Somiedo e ad Ancares). Vuole la maglia roja, dopo aver conquistato con onore - non da tutti riconosciuto, va ahinoi detto - il secondo Tour de France della carriera.

 

Contador, la febbre ed una stagione già finita
Alberto Contador, ecco: lui di certo non sarà della partita. Non ci stupisce, visto che i programmi di Alberto per il 2015 prevedevano il tentativo di accoppiata Giro-Tour. Il fuoriclasse madrileno ha spesso sorpreso, ma tre GT da leader in una sola stagione (di cui uno vinto ed un altro chiuso al quinto posto) erano effettivamente troppi anche per lui. Doveva chiudere la stagione addirittura alla Clásica San Sebastián, ma una febbre post-Tour (che facciamo, gli crediamo?) l'ha obbligato a mettere la parola fine sulla sua annata.

Ecco, ci sono diversi fattori che adoriamo di Contador (e sono veramente innumerevoli), ma il fatto di non correre le Classiche di primavera (per vincere, non per far numero), o di non andare quasi mai oltre il suo Tour, la sua Vuelta, lascia veramente con quella sensazione di qualcosa d'incompiuto. Vogliamo scommettere che per Alberto stesso, a fine carriera (quindi tra un annetto), saranno dei piccoli, grandi rimpianti?

 

Movistar: Valverde c'è. E Quintana? Pare di sì, ma...
Tornando sulla Vuelta, nella Tinkoff il capitano sarà Rafal Majka, che sta studiando da capitano per un GT (con che voto uscirà dall'esame?), mentre potrebbe esserci Nairo Quintana. Allo stesso tempo, la Movistar avrà certamente Alejandro Valverde, riproponendo così la coppia che ha occupato due terzi del podio al Tour (ma non il gradino più importante). Ora, Quintana ci sarà veramente? Non c'è ancora nulla di ufficiale. E si correrà come al Tour, ognuno per sé ed Eusebio Unzué per tutti? Si spera di no, solo per lo spettacolo.

 

Purito Rodríguez va alla caccia disperata di un GT
Anche Joaquim Rodríguez, per rimanere tra gli spagnoli, ci sarà: al Tour è stato un Purito in tono minore, che ha sì vinto due belle tappe (Huy e Plateau de Beille), ma non è mai stato presente in classifica ed anche quando ha cercato di perseguire un obiettivo (la magli a pois, nello specifico), ha fallito. Sarà una sorta di ultimo treno per Rodríguez, parlando di grandi corse a tappe: l'anno prossimo avrà 37 anni ed avversari più forti (e giovani). Già ora è difficile, con cotanta concorrenza, figuriamoci tra un anno.

 

BMC: Van Garderen riparte dalla Spagna. C'è pure De Marchi
Ufficiale al via di Puerto Banús Tejay Van Garderen, che dopo il ritiro al Tour riprova la via della vittoria in un GT: lui insiste, ci crede ed in fondo, quando al Tour s'è ritirato per dei problemi fisici ed un'emicrania, era secondo dietro a Froome. Per la sua perseveranza va ammirato ed applaudito, ma lo statunitense della BMC (dove ritroveremo finalmente Alessandro De Marchi) è un 26enne discreto che fa bene, a volte benissimo, nelle gare a tappe di dieci giorni. Nulla di più, nulla di meno. Lieti di essere smentiti da Tejay.

 

E Thibaut Pinot? Potrebbe cercare una rivincita
Infine, tra i potenziali pretendenti alla gare a tappe spagnola dovrebbe esserci Thibaut Pinot. Il vincitore dell'Alpe d'Huez era arrivato al Tour - il "suo" Tour - con un podio conquistato nel 2014 e la certezza di poter entrare nel cuore dei francesi facendo bene, se non benissimo, contro i fab four. Uscito prestissimo di classifica, un po' per sfortuna ed un po' per una gamba che non c'era molto, ha provato a rimediare strada facendo, chiudendo col botto sull'Alpe, luogo dove chiunque - ma un francese in particolare - vorrebbe trionfare.

 

Martinelli: «Nibali ha voglia». Avversari avvertiti
Una Vuelta con un parterre da urlo anche senza Contador, anche senza molte ufficializzazioni (per il momento), anche senza infortuni durante il Tour. Lo scorso anno, infatti, Contador e Froome ripiegarono sulla Spagna dopo i flop e le cadute alla Grande Boucle. Quest'anno entrambi hanno portato a casa un GT, Valverde e Quintana il podio al Tour, Aru la piazza d'onore al Giro dietro al Pistolero. Il più affamato di tutti, almeno guardando le potenzialità ed i risultati recenti, è dunque Vincenzo Nibali. «Ha voglia anche lui», confida Beppe Martinelli, per gli amici Martino. E sappiamo benissimo che quando lo Squalo ha voglia, la faccenda per gli altri si fa dura.

Francesco Sulas

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