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Dilettanti 2015: In fondo Almar spunta ancora Moscon - Il tricolore trionfa in Coppa delle Nazioni. Ciccone e Martinelli esaltano la Colpack | Cicloweb

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Dilettanti 2015: In fondo Almar spunta ancora Moscon - Il tricolore trionfa in Coppa delle Nazioni. Ciccone e Martinelli esaltano la Colpack

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Al Trofeo Almar vittoria di Gianni Moscon © Ufficio stampa della corsa

Dopo aver assistito ad una frizzante edizione del Giro della Valle d'Aosta, il calendario italiano ha proposto nel week end un' importante novità con la disputa della prima edizione della Coppa dei Laghi-Trofeo Almar, gara in linea internazionale valida per la Coppa delle Nazioni che, quindi, metteva di fronte la nazionale azzurra diretta da Marino Amadori ad una validissima parte di rappresentative estere. Un'occasione che quindi andava sfruttata al meglio e che, come vedremo, ci può far dire che l'appuntamento è stato già promosso a pieni voti in un fine settimana che proponeva anche altre gare di notevole interesse.

 

Il Trofeo Almar esalta ancora il talento di Gianni Moscon
Prima volta in assoluto quindi per la gara internazionale che si snodava tra le colline del varesotto e le rive del Lago Maggiore per 180 chilometri ricchi di insidie, a cominciare dall'ascesa di Taino denominata "Tainenberg" per il suo fondo pietroso e le pendenze attorno al 10%. Una gara fatta su misura per un atleta come Gianni Moscon, che non ha tradito le attese ed ha offerto un altro saggio di classe cristallina in una stagione che l'ha già visto trionfare in otto occasioni ed in cui spicca la sua notevole capacità di andare a bersaglio in appuntamenti estremamente importanti. Considerando che dalla prossima stagione il trentino sarà professionista col Team Sky in Gran Bretagna si staranno già fregando le mani per aver messo le mani su un talento che si spera possa rivelarsi un giorno quel tipo di corridore da classiche che da tempo l'Italia sta cercando.

Dopo una partenza movimentata da una caduta, proprio sul Tainenberg hanno preso il largo una ventina di corridori tra i quali erano presenti i nostri Oliviero Troia e Lorenzo Rota, oltre ad altri validi pedalatori come l'australiano Haig, gli statunitensi Eisenhart e Curran, il kazako Akhmetov, l'estone Räim, lo svizzero Page, il polacco Rekita, l'olandese Hofstede o il francese Maison, con tutte le principali nazionali rappresentate quindi da almeno un elemento. Azione variegata che, attraverso scatti e controscatti, ha portato i fuggitivi ad avere un margine superiore al minuto e mezzo nei confronti del gruppo e che, dopo altri tentativi d'avanscoperta favoriti dai continui mangia e bevi, ha portato alla formazione di un drappello di sette atleti a circa 30 chilometri dalla conclusione: staccatosi un generosissimo Troia, in testa è rimasto Lorenzo Rota e con lui i già citati Jeremy Maison, Mikhel Räim, Galym Akhmetov e Lennard Hofstede, oltre al russo Evgeny Zverkov e al tedesco Jonas Koch che pure facevano parte dell'azione principale in precedenza.

Il vantaggio superiore al minuto e mezzo garantiva all'azione buone possibilità di successo e così i sette hanno proseguito anche sull'ultimo passaggio sul Tainenberg, in cui si segnalava l'estone Räim, primo in vetta. Nonostante il gap iniziasse a ridursi appariva certo che il tentativo potesse andare a buon fine ma quando al traguardo mancavano cinque chilometri ecco il nuovo colpo di scena: da dietro sono rinvenuti proprio Gianni Moscon e il belga Laurens De Plus, con quest'ultimo brillante protagonista dell'ultimo Giro della Valle d'Aosta, che hanno finito per scompaginare inevitabilmente le carte. L'Italia si è così trovata in una situazione ideale, essendo l'unica nazionale con due atleti presenti e non si è fatta sfuggire l'occasione per finalizzare al meglio: Rota si è messo umilmente a disposizione di Moscon, preparandogli al meglio il terreno per uno sprint in cui il campione italiano non ha lasciato scampo a nessuno, imponendosi con autorevolezza. Ottimo secondo posto per l'estone Mikhel Räim, già protagonista in stagione in altre prove di Coppa delle Nazioni (attenzione a questo nome, dal momento che tra una decina di giorni i campionati europei si svolgeranno proprio a Tartu, in Estonia). A completare il podio l'olandese Hofstede, anch'egli buon protagonista in questa stagione, che ha messo in fila l'ottimo De Plus, Koch, Zverkov, Maison, Akhmetov ed il lodevolissimo Lorenzo Rota, autore di una gara maiuscola. A completare la top ten un altro atleta estone, vale a dire Martin Laas che dopo 1'07" ha regolato il gruppo degli immediati inseguitori.

 

Una trovata ben riuscita. In futuro perché non allestire una gara a tappe?
Una vittoria fondamentale quella di Moscon, poiché ha consentito all'Italia di riportarsi in testa alla classifica di Coppa delle Nazioni, al termine della quale il piazzamento sarà determinante per poter schierare un corridore in più al mondiale di Richmond. Al termine di questo appuntamento si può dire che la Cycling Sport Promotion, già impegnata con successo nell'organizzazione del Trofeo Binda e del Trofeo Da Moreno nel femminile, sia riuscita a vincere quest'ulteriore scommessa, riuscendo ad allestire una gara dal circuito accattivante ed aperta a più soluzioni, il tutto con una qualificata concorrenza internazionale. Vale la pena ricordare, infatti, che l'ultima prova di Coppa delle Nazioni disputata nel nostro Paese risaliva al 2012, quando vi fu la seconda (e purtroppo ultima) edizione del Toscana-Terre di Ciclismo, breve gara a tappe organizzata da Giancarlo Brocci, che avrebbe poi seguito analoga sorte nel GiroBio.

In proposito il prossimo step potrebbe essere proprio questo: posto che una gara come la Coppa dei Laghi può essere senza dubbio riproposta, avere di nuovo un'altra importantissima gara a tappe internazionale da disputarsi con le sole selezioni nazionali sarebbe fondamentale in un periodo dove purtroppo continua a registrarsi una preoccupante moria di determinati appuntamenti (saltato il Valle Cuneesi, anche il rinascente Giro di Puglia ha dato appuntamento, nella migliore delle ipotesi, al prossimo anno). Il modello potrebbe essere quello del Giro delle Regioni che vanta un'importantissima tradizione e che ha visto fior di talenti sbocciare sulle nostre squadre. Ovviamente l'augurio-appello che lanciamo da queste pagine non è rivolto alla sola entourage varesina che tanto si sta dando da fare quanto anche ad altri enti che potrebbero riportare in vita (o generare loro stessi) appuntamenti che garantirebbero sia un'adeguata partecipazione che, di conseguenza, un validissimo spettacolo.

 

Un week end a tinte Colpack: la Bassano-Monte Grappa esalta Giulio Ciccone
Non sono state però le sole strade varesine ad animare il fine settimana dilettantistico, in quanto in Veneto era la volta di un'attesa classica per scalatori, ovvero la Bassano-Monte Grappa che negli scorsi anni assunse ulteriore notorietà per essere stata la gara che fece segnare la prima vittoria di Fabio Aru. Del resto le pendenze dell'ascesa vicentine chiamano all'azione i grimpeur di razza, per cui quale vincitore migliore di colui che nel recente Giro della Valle d'Aosta aveva saputo conquistare la maglia di miglior scalatore? Proprio così, a giungere in solitaria sul traguardo è stato proprio Giulio Ciccone, a coronamento di una settimana per lui perfetta.

Il corridore abruzzese, che dalla prossima stagione sarà professionista nelle file della Bardiani, aveva già aperto le danze giovedì scorso nel Gran Premio Città di Boscochiesanuova, riuscendo a replicare la splendida cavalcata in coppia orchestrata con Edward Ravasi già nel 2014. Domenica scorsa invece Ciccone ha trovato un valido alleato in Michele Gazzara, con il quale è riuscito a fare il vuoto negli ultimi dieci chilometri di gara, fino a quando ai -2 dal traguardo la stilettata dell'atleta teatino è stata micidiale anche per il siciliano della MG Kvis. Arrivo in solitaria quindi per Ciccone e piazza d'onore per Gazzara, giunto a 26". Alle loro spalle altri due atleti della MG Kvis, con l'altro siciliano Antonio Santoro a completare il podio a 54" e con Moreno Giampaolo, che invece è abruzzese in una perfetta alternanza di protagonisti, che è giunto a 1'06". Quinto posto invece per l'atteso Pierpaolo Ficara, che a 1'09" ha preceduto proprio Ravasi mentre per tutti gli altri i distacchi sono stati ben più consistenti.

 

Davide Martinelli è invece ancora tricolore a cronometro, battuti Carboni e Affini

Per la formazione bergamasca però una grandissima soddisfazione era giunta già nel pomeriggio di sabato 25, dal momento che a San Vito al Tagliamento, in Friuli, erano in programma i campionati italiani a cronometro. C'era molta attesa soprattutto per assistere ad una nuova sfida tra il campione uscente Davide Martinelli e Filippo Ganna, che già in altre circostanze in stagione si era mostrato come un serio pretendente al titolo. Su un percorso piatto distribuito in 27 chilometri però il bresciano è riuscito a far valere nuovamente la legge del più forte e, chiudendo col tempo di 32'55", è andato a prendersi il terzo tricolore di specialità consecutivo che curiosamente è coinciso anche con la prima vittoria a cronometro stagionale (4 invece le vittorie totali per lui). Alle sue spalle ha chiuso al secondo posto un ottimo Giovanni Carboni della Unieuro, uscito molto bene dagli ultimi appuntamenti e distanziato di soli 7" mentre a completare il podio è stato il primo anno Edoardo Affini, anch'egli in maglia Colpack e staccato di 35": l'ex campione europeo potrebbe essere una delle sorprese di questo finale di stagione.

Quarta posizione ancora per un atleta del team bergamasco, ovvero il sempre valido Seid Lizde, che ha accusato 50" ed ha preceduto Nicola Da Dalt della Selle Italia che di secondi ne hai invece rimediati 53. Si arriva quindi a Filippo Ganna ed il piemontese della Viris Maserati non può dirsi assolutamente soddisfatto della sua prova: per lui solamente un sesto posto con un ritardo di 1'03" che lo ha posto a distanza anche dal podio, ci sarà però occasione per riprovarci. Filippo Rocchetti (a 1'21"), Francesco Castegnaro (a 1'24"), Gianluca Vecchio (a 1'29") e Mattia Frapporti (a 1'45") hanno chiuso la top-ten tricolore.

 

A Lippiano si sblocca Vincenzo Albanese: suo il Trofeo Tosco-Umbro

Per chiudere il resoconto del passato week end resta da citare solamente il Trofeo Tosco-Umbro, disputatosi anch'esso nella giornata di sabato a Lippiano, in provincia di Perugia. Anche da questa gara sono arrivati segnali molto incoraggianti per il futuro, dal momento che ad imporsi è stato Vincenzo Albanese, riuscito finalmente a trovare il successo dopo una serie di piazzamenti notevoli per un atleta del primo anno (ben 14 volte nei primi 10, niente male davvero), senza dubbio il più costante tra i classe 1996.

Il toscano della Mastromarco è riuscito ad andar via negli ultimi dieci chilometri e a battere nella volata a due conclusiva un avversario ostico ed esperto come Mirco Maestri della General Store, a cui non è restato altro che mettere a referto l'ennesimo secondo posto. Terza posizione per l'abruzzese Alessandro Frangioni della Monturano Civitanova Marche, che aveva attaccato assieme a loro due, salvo poi cedere negli ultimi metri mentre i primi inseguitori sono stati anticipati sul traguardo da Raffaello Bonusi, anche lui General Store.

 

Martedì di gare in Toscana, week end interessante con Felino e Bastianelli

Esaurita la rassegna dell'ultimo fine settimana, è già tempo di tornare a gareggiare quest'oggi con la Toscana assoluta protagonista di questo martedì 28 luglio: sono ben due infatti gli appuntamenti in programma, con il Trofeo Città di Vinci nell'omonima cittadina fiorentina nel pomeriggio e il Gran Premio Polverini Arredamenti che avrà luogo in serata a Levane nell'aretino.

Non mancheranno però importanti appuntamenti nel prossimo week end: si comincia sabato 1 agosto nel parmense col tradizionale Gran Premio Città di Felino mentre domenica 2 ancora una gara internazionale ad attirare l'attenzione degli appassionati, con il Trofeo Bastianelli di Atina che nel frusinate promette di regalare ancora un grande spettacolo.

Vivian Ghianni

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