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Tour de France 2015: Quinta vittoria tedesca, la firma è di Geschke - La fuga va in porto: Simon sblocca la Giant-Alpecin, Pinot rivede i fantasmi in discesa

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L'urlo di esultanza di Simon Geschke sul traguardo di Pra-Loup © Bettiniphoto

Nell'anno in cui Marcel Kittel è stato lasciato a casa per i problemi di salute che lo hanno condizionato per tutta la prima parte di stagione, ci si aspettava che a dare soddisfazioni importanti al Tour de France alla Giant-Alpecin sarebbe stato John Degenkolb: il vincitore di Sanremo e Roubaix, però, fin qui non è andato oltre due secondi posti a Cambrai e Valence; e così proprio nell'anno in cui la televisione nazionale è tornata a trasmettere in diretta la Grande Boucle, a salvare il bilancio della formazione tedesca è stato Simon Geschke, tedesco anche lui e corridore dalle caratteristiche molto diverse dai suoi più quotati connazionali.  

Simon Geschke, classe 1986, aveva vinto l'ultima volta in Svizzera nel 2014 al GP Gippingen ma quest'anno si era già messo in mostra più volte in fuga o su percorsi duri ma non troppo: al Giro d'Italia ci aveva provato da lontano verso San Giorgio del Sannio (terzo) e nel finale a Monte Berico (quarto) mentre in Fracia lo avevamo visto all'attacco appena due giorni fa nella tappa di Gap quando chiude subito ai piedi del podio. La giornata perfetta è arriva oggi con una vittoria a Pra-Loup nella prima tappa alpina di questo Tour de France: un successo ottenuto grazie ad un'ottima condizione fisica, una perfetta lettura della corsa ed una grande abilità tecnica nella guida della bicicletta.

 

Partenza veloce, fuga a 28 ancora con Sagan
Come era prevedibile l'avvio della tappa di oggi è stato subito velocissimo con attacchi da tutti le parte tanto che anche un uomo come Nairo Quintana ha deciso di muoversi sulla salita di terza categoria del Col des Lèques. Ancora una tra i più attivi è stato segnalato Peter Sagan e alla fine l'azione buona è partita dopo poco più di 50 chilometri con 28 corridori che hanno preso il largo: il meglio messo in classifica era l'elvetico Mathias Frank della IAM Cycling (13° a 14'23" alla partenza) ma con lui c'erano anche Tanel Kangert (Astana), Jan Bakelants e Mikaël Chérel (AG2R La Mondiale), Thibaut Pinot e Benoît Vaugrenard (FDJ), Richie Porte e Nicolas Roche (Sky), Rafal Majka e per la quarta tappa di fila Peter Sagan (Tinkoff-Saxo), Jonathan Castroviejo, José Herrada e Gorka Izagirre (Movistar), John Degenkolb e Simon Geschke (Giant-Alpecin), Alberto Losada (Katusha), Adam Yates (Orica-GreenEdge), Rigoberto Urán (Etixx-Quick Step), Perrig Quémeneur (Europcar), Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo), Kristjian Durasek e Rafael Valls (Lampre-Merida), Andrew Talansky e Ryder Hesjedal (Cannondale-Garmin), Nicolas Edet (Cofidis), Merhawi Kudus, Serge Pauwels e Daniel Teklehaimanot (MTN Qhubeka).

Il gruppo di testa si presentava estremamente interessante anche perché la Movistar era presente con tre elementi, la Sky e la Tinkoff con due e l'Astana con uno: tutti potenziali punti d'appoggio per i grandi favoriti nel caso in cui la corsa fosse esplosa molto lontano dal traguardo. Il vantaggio non è mai decollato fino all'attacco di Alberto Contador sul Col de la Colle Saint-Michel, neutralizzato rapidamente dalla Movistar e dalla Sky: dopo questa breve sfuriata, in cui gli inseguitori s'erano rifatti sotto in maniera sensibile, il gruppo s'è praticamente fermato e ha perso minuti su minuti specialmente nel lungo tratto di falsopiano che precedeva la discesa del Col de l'Allos.

 

Simon Geschke sorprende tutti dopo il traguardo volante
Mentre tutti puntavano i fari sulle salite e le discese di questa tappa, l'azione decisiva invece è nata proprio nel falsopiano. Appena superato il traguardo volante di Beauvezer (chilometro 111), in cui Vaugrenard è andato inaspettatamente a superare Degenkolb e Sagan, Simon Geschke è partito tutto solo e ha tirato dritto senza mai voltarsi indietro: José Herrada e Kristjian Durasek si sono mossi tardi al suo inseguimento e se in quel frangente il gruppo maglia gialla s'è praticamente fermato, anche nel gruppo degli altri fuggitivi l'armonia non era certo delle migliori. Ai piedi della salita del Col d'Allos Simon Geschke si è così ritrovato con un vantaggio di due minuti sugli inseguitori e di più di 10' sul plotone dei favoriti che ormai aveva detto addio alla speranza di potersi giocare il successo di giornata.

In salita Geschke ha continuato con il suo ritmo regolare mentre da dietro gli scalatori si sono dati battaglia. Il primo a forzare è stato Mathias Frank che ad un certo aveva addirittura avvicinato il podio virtuale del Tour de France, e sulla ruota del corridore della IAM si sono riportanti Andrew Talansky, Adam Yates, Steven Kruijswijk e Thibaut Pinot: Talansky ha provato a rilanciare l'andatura, ma la gambe migliore era quella del francese della FDJ che al secondo scatto s'è tolto tutti di ruota e s'è lanciato all'inseguimento di Geschke.

 

Thibaut Pinot bloccato dalla paura in discesa
Attacco forse leggermente troppo tardivo di Pinot perché la sua andatura gli ha permesso di recuperare molto su Geschke, ma ha comunque scollinato con circa un minuto di ritardo dal tedesco ed una quarantina di vantaggio sugli altri. Purtroppo lungo la discesa del Col d'Allos il povero Thibaut Pinot è tornato ad essere vittima delle proprie paure: dopo aver iniziato a scendere bene nel primo tratto, lo scalatore della FDJ s'è letteralmente bloccato dopo una banale caduta per aver iniziato a pedalare un attimo troppo presto in una curva a sinistra. In pochi chilometri Pinot s'è quindi visto ripreso e passato prima da Andrew Talansky, poi da un velocissimo Rigoberto Urán (buon discesista ma che a volte esagera un po') ed infine anche a Frank e Kruijswijk: ad ogni sorpasso le difficoltà di Pinot si facevano sempre più evidenti ma per sua fortuna la discesa è finita prima che altri potessero rifarsi sotto.

 

Geschke regala la quinta vittoria alla Germania
Sull'ultima ascesa verso il traguardo di Pra-Loup Simon Geschke, ormai in avanscoperta solitaria da più di 45 chilometri, ha ammistrato benissimo la situazione anche perché avrebbe dovuto essere colto da una crisi nerissima per perdere 1'20" su Talansky in 6 chilometri di ascesa non particolarmente impegnativa. Geschke ha quindi portato alla Germania il quinto trionfo in questo Tour de France dopo quelli di André Greipel e Tony Martin mentre è rimasta ancora a secco la Cannondale-Garmin con Talansky che stavolta ha preso l'azione buona ma ha mancato il successo per 32". Il terzo posto alla fine è andato a Urán con un distacco di 1'01" mentre Pinot è riuscito un po' a riprendersi e ha chiuso quarto a 1'36" dal vincitore. Con il quinto posto di oggi invece Mathias Frank è risalito dal 13° all'8° posto in classifica generale, 43" dietro a Vincenzo Nibali ma tre minuti esatti davanti a Bauke Mollema: per la IAM Cycling sarebbe un bel colpo piazzare un uomo nella top 10 finale.

 

Sorpresa MTN Qhubeka nella classifica a squadre
Chi merita una menzione speciale è senza dubbio la MTN Qhubeka che lunedì aveva piazzato tre uomini nella maxifuga di Gap e oggi ha fatto lo stesso con il combattivo Pauwels e i talenti eritrei Kudus e Teklehaymanot che si sono difesi benissimo sulle grandi salite: la formazione africana, unica tra le Professional ad aver vinto una tappa in questo Tour de France, adesso occupa a sorpresa il secondo posto nella classifica a squadre dietro la Movistar ma per ora si permette il lungo di rifilare più un quarto d'ora alla Sky, venti minuti alla Tinkoff ed una mezz'ora all'Astana... mica male come esordio!

Sebastiano Cipriani

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