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Giro della Valle d'Aosta 2015: Odd...io che finale! Eiking beffa Ravasi - Il norvegese riprende il generoso varesino e trionfa a Pont St.Martin. Power resta leader | Cicloweb

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Giro della Valle d'Aosta 2015: Odd...io che finale! Eiking beffa Ravasi - Il norvegese riprende il generoso varesino e trionfa a Pont St.Martin. Power resta leader

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Il norvegese Odd Christian Eiking trionfa a Pont Saint Martin © Scanferla

L'avevamo già fatto intendere ieri: al Giro della Valle d'Aosta è difficile assistere ad una tappa dal canovaccio banale e così anche quest'oggi, nella prima frazione interamente in territorio valdostano, non sono assolutamente mancate le emozioni. Del resto i distacchi già importanti determinati dal doppio arrivo in salita di Les Esserts (prologo più prima tappa) potevano far intendere che in tanti avrebbero tentato la sortita fin dalle prime battute.

Così è stato, con una Colpack grande protagonista per l'intera frazione ed un Edward Ravasi (a lungo maglia gialla virtuale) vicinissimo al colpaccio, negatogli solamente da uno dei grandi delusi di ieri, ovvero quell'Odd Christian Eiking già secondo lo scorso anno e costretto immediatamente ad accantonare i sogni di gloria per via degli oltre 6 minuti persi nella due giorni francese. Ancora perfettamente vigile invece Robert Power che in una frazione simile poteva correre il rischio dell'imboscata ma alla fine è riuscito a controllare agevolmente la situazione, non perdendo nulla dai più immediati avversari.

 

Dopo Courmayeur una decina al comando, Colpack e Ciccone protagonisti

La Courmayeur-Pont Saint Martin, seconda frazione di questo Giro della Valle d'Aosta, si presentava come una tappa assolutamente da non sottovalutare, visti i cinque GPM disseminati lungo i 151 chilometri del tracciato. Giornata quindi aperta a più soluzioni ma che, come si poteva facilmente prevedere, è vissuta fin dalle prime battute tra scatti e controscatti prima che si venisse a costituire il tentativo di fuga principale: ad accendere la miccia sono stati Davide Ballerini e Taylor Eisenhart, già in avanscoperta ieri ed interessati alla conquista del primo traguardo volante (dove è stato ancora l'atleta della Unieuro a spuntarla) mentre lo statunitense, vittima di una caduta, è stato costretto a rinunciare ai sogni di gloria.

Sulle rampe del Col d'Introd, prima asperità di giornata, sull'onda dell'allungo di Giulio Ciccone (primo in vetta), si è venuto a creare un interessante drappello di diciassette atleti: oltre all'abruzzese erano presenti i compagni di squadra del Team Colpack Ravasi e Zaccanti, il già citato Ballerini con Rota per la Unieuro, Vermeulen e Baillifard della BMC, i kazaki Akhmetov e Zemlyakov, il leader dei GPM Bagioli della Zalf, l'interessante Billi del Delio Gallina, Cantoni della Palazzago, Ruyters della Lotto Soudal, Swirbul della nazionale statunitense, Schachmann dell'AWT Greenway, Zanardini della General Store e Linares della Fundacion Contador.

Azione molto interessante, con alcuni atleti in grado di poter lasciare il segno ed un Team Colpack che spiccava subito per la sua superiorità numerica. Il tentativo ha preso sempre più corpo ed il vantaggio è rapidamente cresciuto, superando i due minuti e arrivando a sfiorare i tre in occasione del terzo GPM di giornata posto a Verrayes, dove Giulio Ciccone, transitato per primo anche a Clemensod in precedenza, ha continuato la sua personale caccia alla maglia di miglior scalatore, tallonato prontamente da Bagioli. Nel frattempo il drappello aveva già perso due unità, in quanto sia Ballerini che il kazako Akhmetov non erano stati più in grado di tenere il ritmo dei battistrada.

 

Il Col d'Arlaz lancia Ravasi: assolo solitario e maglia gialla virtuale

La situazione cambia notevolmente sulle rampe del Col d'Arlaz, penultima asperità di giornata, dove Edward Ravasi sferra un attacco tanto bello quanto deciso che manda letteralmente in frantumi il drappello dei battistrada: alle spalle dello scatenato varesino resistono infatti i soli Ciccone e Zaccanti che fungono da preziose spalle alla grande azione e tengono a bada anche il kazako Zemlyakov, uno degli antagonisti più pericolosi nell'azione. Tutti gli altri vengono man mano ingurgitati dal plotone che in vetta al passo (con l'Australia logicamente in testa) transita con un ritardo di 2'25".

L'azione di Ravasi è di quelle che hanno il duplice obiettivo, ovvero non solo regalarsi una splendida affermazione ma anche riuscire a ribaltare la classifica, tanto più che il vantaggio di poco superiore ai 2'30" in occasione del primo passaggio a Pont Saint Martin costringe il gruppo ad una nuova reazione per impedire che quella del Colpack si trasformi da maglia gialla virtuale a reale. In soccorso degli aussie di Power giunge così anche il prezioso aiuto della Unieuro di Petilli, col chiaro obiettivo di assecondare le ambizioni del lecchese.

 

Dopo il Perloz irrompe Eiking, Ravasi beffato sul più bello

Resta quindi un solo ostacolo da superare per il brillante Ravasi di quest'oggi: l'ascesa di Perloz posta a soli dieci chilometri dalla conclusione, che il lombardo affronta ancora con estrema grinta e determinazione. Il suo vantaggio nei confronti del plotone appare ancora rassicurante dopo lo scollinamento ma un nuovo colpo di scena è destinato a sconvolgere il canovaccio conclusivo: dal gruppo scatta infatti il norvegese Odd Christian Eiking che, in virtù del ritardo accumulato in classifica, può godere di una certa libertà d'azione e con grande veemenza si mette in caccia di Ravasi con una discesa spericolata.

Ciò che poteva diventare fonte di preoccupazione si materializza a poco meno di cinque chilometri dal traguardo, quando il norvegese piomba su Ravasi ed insieme proseguono spediti verso la linea d'arrivo. Ormai per il gruppo è impossibile recuperare e la frazione si risolve in una questione a due, con Eiking che fa valere la sua maggiore potenza e allunga in prossimità dell'arrivo, trionfando a Pont Saint Martin e affiancando un'altra prestigiosa affermazione al campionato nazionale.

Eiking si prepara così nel migliore dei modi al grande salto che nella prossima stagione lo vedrà vestire la maglia della FDJ. Secondo (staccato di 6") un coraggiosissimo e generosissimo Ravasi, che avrebbe sicuramente meritato di coronare col successo la sua splendida cavalcata ma che comunque ha ottenuto il risultato di recuperare qualcosa in classifica generale. Un paio di secondi più indietro giunge l'australiano Jack Haig, anch'egli scattato nel finale, che è così andato ad agguantare la terza piazza. Il gruppo coi principali favoriti è giunto invece con un ritardo di 16" con il belga Laurens De Plus ancora brillantissimo nel regolare in volata Nardelli, Petilli, Garosio, il norvegese Lunke, Ravanelli e Robert Power che ha così chiuso la top ten di giornata. Tra gli atleti in ritardo il ceco Schlegel e il kazako Zemlyakov (quest'ultimo a lungo in fuga, come già detto), giunti a 1'29".

 

Lo spagnolo Carbonell in gravi condizioni dopo una caduta in discesa

Nel tardo pomeriggio però una notizia ha inevitabilmente scosso il plotone: lo spagnoo Isaac Carbonell Rabat, portacolori del Team Movistar Ecuador che al mattino occupava la 104esima posizione in classifica generale, ha perso il controllo della propria bicicletta affrontando la discesa di Clemensod ed è volato giù da una scarpata in prossimità del centro abitato di Saint-Barthelemy. Le sue condizioni sono apparse subito serie e così il corridore è stato immediatamente trasportato in elicottero all'ospedale di Aosta. Nelle prossime ore la situazione diverrà inevitabilmente più chiara ma la speranza è quella di non dover ricevere notizie ancor più drammatiche in merito. Brutta caduta anche per il russo Artem Nych, caduto nella discesa del Col d'Arlaz e trasportato anch'egli in ospedale con un elicottero.

 

Power resta in giallo, domani il tappone con arrivo a Cervinia

In classifica generale tutto immutato per quel che concerne le prime posizioni, con Robert Power che conserva la maglia gialla con 34" su Petilli e 42" su De Plus e Nardelli. Ancora quinto Garosio, distanziato di 44" mentre la grande azione odierna ha permesso a Ravasi di risalire in sesta posizione, staccato di 1'06", con appena un secondo di vantaggio sul britannico della Zalf Daniel Pearson. Entra in top ten anche Jack Haig, staccato di 2'14" mentre scivola al nono posto il ceco Schlegel a 2'15". Chiude la top ten Simone Ravanelli, decimo a 2'18". Nelle altre graduatorie Bagioli e Ballerini restano al comando rispettivamente della classifica dei GPM e di quella dei traguardi volanti mentre il belga De Plus è primo nella classifica a punti.

Domani la terza frazione proporrà quella che forse sarà la tappa chiave di questa edizione: da Gressan si giungerà infatti dopo 162 chilometri a Breuil Cervinia nella sede d'arrivo che nello scorso mese di maggio ha ospitato il Giro d'Italia. A precedere la lunga ascesa finale però ci sarà la temibile salita del Col Tzecore, ascesa di oltre dieci chilometri con pendenze costantemente oltre il 10% che creeranno una selezione netta nel plotone. Per Robert Power sarà la grande occasione per assestare un colpo decisivo alle ambizioni altrui, per tutti gli altri il giorno in cui inevitabilmente provare a far saltare il banco.

Vivian Ghianni

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