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Giro della Valle d'Aosta 2015: Power-De Plus, è subito spettacolo! - L'australiano strepitoso nel prologo, il belga prevale nella prima tappa. 3° un grande Petilli

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Laurens De Plus batte Robert Power a Les Esserts © Scanferla

Poche corse sanno offrire emozioni e valorizzare il talento del grimpeur come il Giro della Valle d'Aosta, che anche in questa stagione si conferma la gara a tappe d'eccellenza del panorama internazionale Under 23 per quel che concerne il nostro Paese (ed è una fortuna che sia così, vista la morìa che purtroppo continua a contrassegnare il nostro calendario, che per questo 2015 ha perso anche il Giro delle Valli Cuneesi che della gara a tappe valdostana finiva per costituire l'ideale rivincita).

Una gara che difficilmente tradisce, con i migliori prospetti azzurri per le corse più impegnative chiamati a scontrarsi con alcuni dei massimi interpreti al mondo della categoria per quel che concerne le gare a tappe e non solo. Non è un caso quindi che la spettacolare partenza avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri abbia già messo in chiaro alcune cose e fatto capire in maniera abbastanza eloquente come per riuscire ad avere la meglio in questa edizione 2015 si debba fare inevitabilmente i conti con Robert Power.

 

Prologo: un Power subito strepitoso. Terzo un ottimo Petilli
Nel tardo pomeriggio di ieri è stato infatti lo spettacolare cronoprologo in salita che da Morillon conduceva i protagonisti al traguardo in quota di Les Esserts dopo 5.4 chilometri, per una Grand Depart tutto transalpina, e subito la corsa ha iniziato a colorarsi di tinte anglosassoni. Per molto tempo la prestazione offerta dal tedesco Lennard Kämna, portacolori del Team Stölting ed ex campione del mondo juniores nella cronometro, è apparsa difficilmente battibile grazie ad un'ottimo 13'44". Difficile per tutti gli altri, meno che per Robert Power che si è letteralmente mangiato i tornanti ed ha stampato un eccezionale 13'26" che gli ha permesso di sopravanzare il tedesco di ben 18".

Decisamente buona la prova di Simone Petilli della Unieuro Wilier Trevigiani, capace di realizzare la terza prestazione assoluta con il tempo di 13'57", che tradotto vuol dire che da Power il distacco è stato di 31". Vicinissimo al podio di giornata Edward Ravasi, capace di far peggio di appena un millesimo rispetto a Petilli, per un quarto posto col medesimo distacco. Dietro l'altro australiano Jack Haig (quinto a 32") è giunto invece l'abruzzese Giulio Ciccone, che ha pagato 34", così come lo svizzero Frankiny mentre 35" è stato il distacco dello spagnolo Alvaro Cuadros. A chiudere la top ten altri due italiani, vale a dire Stefano Nardelli, nono a 38" e Andrea Garosio (terzo Colpack piazzato) che invece è giunto decimo a 40". Appena più indietro e fuori dalla prima top-ten sono giunti Ravanelli, il belga De Plus, il britannico Pearson ed il norvegese Eiking mentre già 1'03" è stato il distacco accusato dal tedesco Herklotz.

 

Ancora Morillon-Les Essert: Bagioli, Ballerini e Salvador protagonisti in fuga
Power ha quindi conquistato con autorevolezza la prima maglia gialla di leader, con la quale si è presentato quest'oggi al via della prima frazione che, curosamente, toccava le stesse località d'apertura: partenza da Morillon e arrivo in salita a Les Esserts dopo 151.3 chilometri insidiosi.

Prevedibile quindi che il percorso, movimentato da quattro GPM prima dell'ascesa conclusiva, si prestasse a tentativi di fuga a lunga gittata e così, in prossimità del traguardo volante di Cluses, è nata quella che diventerà la fuga più significativa del giorno: al comando si è infatti ritrovato un quartetto composto dagli statunitensi Taylor Eisenhart della BMC e Justin Oien (quest'ultimo in gara con la selezione nazionale) e dai nostri Davide Ballerini della Unieuro e Nicola Bagioli della Zalf. Ad inseguirli un ulteriore drappello formato da una decina di atleti, comprendente tra gli altri Enrico Salvador (Zalf), Enrico Logica (General Store), Fausto Masnada (Colpack), e Yuri Colonna (Palazzago), oltre al russo Arslanov e allo spagnolo Sevilla (tenetelo a mente).

Il quartetto al comando prosegue con un passo alquanto sostenuto e non permette il ricongiungimento degli inseguitori, sempre costretti a viaggiare con un ritardo oscillante tra il minuto e mezzo e i due minuti e mezzo, con il russo Ildar Arslanov che ha tentato invano di raggiungere i battistrada da solo. Ben più consistente il ritardo del gruppo di Power (attardato anche da una foratura) che arriva a toccare addirittura i 10'. In testa intanto il lombardo Bagioli appare indubbiamente il più pimpante e mette in cassaforte la prima maglia di miglior scalatore, transitando per primo a La Frasse, Pont de Nantafond e sul Plaine Joux mentre Davide Ballerini si esalta nei traguardi volanti, con relativa conquista della maglia di leader dei traguardi parziali. Accennavamo in precedenza allo spagnolo Diego Sevilla, portacolori della Fundacion Contador (la formazione giovanile che fa riferimento al fuoriclasse madrileno) che con un'azione notevolissima riesce a riportarsi sui battistrada proprio in prossimità dello scollinamento sul Plaine Joux.

 

Salvador ci crede ma è beffato sul più bello, esulta De Plus
L'entrata in azione dello spagnolo costituisce un nuovo capitolo nel corso della frazione, poiché dell'iniziale drappello di fuggitivi il solo Bagioli sembra riuscire a resistere (il gruppo intanto inizia a ridurre rapidamente lo svantaggio) ma le dure rampe del Col de la Ramaz esaltano decisamente di più le doti da grimpeur di Sevilla, che supera il lombardo e prosegue tutto solo al comando. La Zalf però può contare ancora su una validissima carta da giocare: trattasi di Enrico Salvador, che proprio sulla Ramaz recupera Bagioli ed insegue tutto solo l'iberico (1'15" il suo ritardo in vetta, a 1'50" passa invece Bagioli mentre a 2'05" si segnala Enrico Logica, anch'egli evaso da ciò che restava degli inseguitori).

Il veneto figlio d'arte sembra però avere ancora molte energie e così nella successiva discesa recupera e stacca decisamente Sevilla, proseguendo tutto solo verso il traguardo (a 10 chilometri dalla conclusione il suo ritardo sul plotone principale è ancora superiore ai 3 minuti). Ci si avvicina così all'ascesa finale verso Les Esserts e nel gruppo si accende improvvisamente la bagarre: dopo che Power è costretto a cambiare bicicletta per via di un inconveniente meccanico, ad inseguire Salvador, Sevilla ed il duo Bagioli-Logica che nel frattempo era rimasto a bagnomaria ci provano in sei, ovvero Ravasi (Colpack), Zemlyakov (Kazakistan), Haig (Australia), Nardelli (Unieuro), Schlegel (AWT Greenway) e De Plus (Lotto). Il tentativo consente loro di recuperare i più immediati inseguitori, finché ai -3 è ancora una fiammata di Robert Power ad incendiare la corsa, trascinandosi dietro anche Garosio, Pearson, Petilli e Ravanelli.

Il passo di Salvador è però ancora molto buono ed il vantaggio ancora attorno al minuto ai 1500 metri sembra essere ancora rassicurante. Sembra, poiché Power scatena ancora tutta la sua potenza sui pedali nel tentativo di recuperare ed assieme al drappello inseguitore innesca un'appassionante lotta sul filo dei secondi. Ai 500 metri l'atleta della Zalf sembra avere ancora qualche residua speranza ma il suo sogno tramonta negli ultimi 300 metri, quando Power lo fagocita e prosegue verso il traguardo. Il talentuoso australiano sembra potersi ripetere a 24 ore di distanza sullo stesso traguardo ma non ha fatto i conti con il belga Laurens De Plus, messosi in ottima evidenza alla Ronde de l'Isard nel mese di maggio, dove a batterlo era stato solamente Simone Petilli, che lo supera allo sprint e centra così la sua seconda vittoria stagionale.

 

Petilli ancora brillante: altro 3° posto, bene Nardelli e Garosio
Proprio il lecchese Petilli si è confermato come l'italiano più in forma del momento e dopo essere giunto terzo ieri nel prologo, ha replicato l'identico piazzamento quest'oggi sul medesimo traguardo distanziato di 3". Una prestazione alquanto convincente che potrebbe consentirgli di giungere ad un altro risultato di prestigio in una stagione che l'ha visto brillante protagonista anche tra i professionisti. Molto interessante, in chiave tattica, il fatto che la Unieuro possa contare anche su Stefano Nardelli, giunto quinto, per cercare di movimentare la gara anche da lontano.

Molto brillante anche Andrea Garosio della Colpack, giunto in quarta posizione con un ritardo di 4" e che si candida ad un ruolo di primo piano nel team bergamasco, visto che Ravasi ha accusato qualche secondo di troppo (è giunto decimo a 45") mentre ben più pesante è stato il ritardo di Ciccone, giunto a 2'21". Completano la top ten di giornata il ceco Martin Schlegel, sesto a 4", il generosissimo Salvador (settima posizione finale per lui a 10"), il kazako Oleg Zemlyakov (ottavo a 15") e il britannico della Zalf Daniel Pearson, nono a 25". Più indietro altri attesi protagonisti: a 50" è giunto l'altro australiano Haig, 1'27" è stato invece il ritardo del norvegese Lunke, 1'37" ha accusato Ravanelli mentre già pesante è il ritardo accusato dal norvegese Odd Christian Eiking, secondo lo scorso anno, che ha lasciato sul traguardo già 6'21". Fuori dai giochi anche Silvio Herklotz, che ha accusato 17'30". 

 

Power ancora in giallo, domani possibilità per le fughe

Robert Power, grazie al secondo posto odierno, ha mantenuto la leadership nella generale ed ora guida con 34" su Petilli e 42" su De Plus e Nardelli mentre Garosio è quinto a 44". Già oltre il minuto invece sia Pearson che Ravasi ma tutto è ancora in gioco in una gara che non ha mai mancato di offrire colpi di scena. Allo stato attuale l'australiano sembra un osso molto duro da battere ma si sa che le imboscate possono nascere in qualsiasi momento.

La tappa di domani, ad esempio, può già offrire ideale terreno di rivincita ad alcuni dei delusi di oggi nei 151 chilometri che da Courmayeur condurranno il gruppo Pont Saint Martin (si entra così in territorio valdostano) ma non ci stupiremmo se avesse buon gioco una fuga nata fin dai primissimi chilometri.

Vivian Ghianni

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