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Giro Rosa 2015: La macchina del tempo di Anna Van der Breggen - Prestazione monstre nella crono del Vergante. Tappa e maglia all'olandese

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Vittoria di Anna Van der Breggen nella crono del Vergante, ottava tappa del 26° Giro Rosa © Cyclephotos.co.uk

E venne il primo giorno veramente decisivo per le sorti del 26° Giro Rosa, quello della cronometro del Vergante. Una prova contro il tempo di 21.7 km, con partenza da Pisano, arrivo a Nebbiuno, salite e discese. Non certo un piattone sul Lago Maggiore. Oltre alla difficoltà, lascia piacevolmente sorpresi la distanza: una crono così lunga, infatti, non si vedeva al Giro d'Italia femminile dal 2003. In quella stagione si disputò la Mira-Venezia, di 22.9 km: la vinse una giovane Loes Gunnewijk, olandese, e la maglia rosa passò dalle spalle di Edita Pucinskaite - ancora ricorre nei suoi incubi, quella crono - a quelle dell'elvetica Nicola Brändli.

Anche oggi vince un'olandese e si prende anche la maglia rosa. È Anna Van der Breggen, pronosticatissima ed ora lanciata verso la conquista di quel trofeo che lo scorso anno fu per la terza volta di Marianne Vos, sua compagna di squadra. Una crono mostruosa, quella della Van der Breggen: interpretata col piglio giusto, giustissimo, conclusa con un tempo rassicurante: 36'05". Per intenderci sulla portata della prova dell'olandese, tutte le altre hanno corso dai 37' in su. Tappa e maglia, ma era prevedibile che tra oggi e domani il Giro avrebbe cambiato radicalmente volto.

 

Tra chi non parte c'è anche Rossella Ratto
Da Pisano a Nebbiuno, come detto, una crono vera. Non prendono il via Jolien D'Hoore, Lizzie Armitstead e Rossella Ratto. La ragazza di Colzate in forza alla INPA-Bianchi-Giusfredi non è stata bene negli ultimi due giorni e stamane s'è svegliata con nausea e giramento di testa. Meglio non prendere il via e recuperare. Va però detto che, al di là di quest'episodio, è una Ratto che finora ha avuto una stagione disastrosa, purtroppo.

 

Via alle 12:15, Katrin Garfoot stampa un tempone
Il via alle 12:15, prima a scattare Elizabeth Linnell, dell'Aromitalia-Vaiano-Fondriest ma uno dei tempi più credibili è di Carmen Small, che stacca un 39'26", piazzandosi davanti a Valentina Scandolara per 17". Fa subito meglio Clara Koppenburg della Bigla (39'14"), con la giovane Floortje Mackaj che chiude terza provvisoria a 18". Katrin Garfoot e Tayler Wiles piazzano però un uno-due che rimarrà: la prima corre in 37'22", nettamente meglio delle altre, mentre la seconda chiude a un minuto ed è seconda.

La Garfoot rimarrà nella hot seat per parecchio tempo: l'australiana va bene sul passo, disputa crono brevi di un certo livello ed anche in quelle medio-lunghe se la cava. La corsa di oggi ne è la prova. Un'altra Orica prova a scalzare la Garfoot, ed è Lizzie Williams, ma non va oltre il terzo posto provvisorio, ad 1'28" dalla compagna di squadra. La Williams viene subito scalzata da Silvia Valsecchi, abituata a correre forte nelle crono ed autrice di un 38'37'' che vale il terzo posto provvisorio.

 

Indietro Van Dijk. Velocio on fire: ok Amialiusik e Canuel
Il tempo della Garfoot resiste sia a Thalita De Jong, giovanotta della Rabo Liv che chiude a 1'02" dalla aussie, che ad Ellen Van Dijk, ex iridata a crono che si piazza seconda a 59". Piazza d'onore che viene subito strappata dalla bielorussa Alena Amialiusik, mai in gioco per la classifica in questo Giro (e qualcosa in più era lecito attenderselo), che ferma il cronometro sul 38'14", con un distacco di 52". La Amialiusik corre nella Velocio-SRAM e si vede scalzata da una sua compagna, la canadese Karol-Ann Canuel, che arriva vicina alla Garfoot, a 14", mentre la vincitrice di Mantova e Loano, Lucinda Brand, è per il momento terza a 44".

 

Van der Breggen primissima all'intermedio
Sul percorso intanto c'è anche Anna Van der Breggen con tutte le migliori, maglia rosa inclusa. La Van der Breggen fa capire come gira oggi, visto che all'intertempo di Brovello-Carpugnino è la migliore con un 21'41". Sul traguardo intanto un'altra Rabo Liv, Roxane Knetemann, chiude nona con un 38'36" e Pauline Ferrand-Prévot, Campionessa del Mondo su strada, si avvicina alla Garfoot di 36". È solo terza.

 

Abbott e Niewiadoma davanti. Longo Borghini non al meglio
Delude Evelyn Stevens, che paga 29" all'australiana, mentre stupisce Mara Abbott, che su un percorso sì accidentato porta a termine la prova con 28" di ritardo. Superba l'ennesima Rabo Liv, la polacca Kasia Niewiadoma, seconda a 10" dalla Garfoot. Ed è una scalatrice purissima. Dopo la Niewiadoma arriva Elisa Longo Borghini, che corre sulle strade di casa. L'ornavassese non è però al meglio fisicamente e pagherà molto, troppo, a delle avversarie oggettivamente più forti: 1'30" da Katrin Garfoot, per il momento.

 

Anna Van der Breggen demolisce il primato della Garfoot
Il primato dell'australiana sta però per finire, visto che Anna Van der Breggen è in dirittura d'arrivo. Chiude in 36'05" (unica a scendere sotto i 37' di gara) e si porta al comando. Nulla potranno né Ashleigh Moolman, per il terzo giorno consecutivo sul gradino più basso del podio, con Megan Guarnier che, a proposito di piazzamenti, è per il quarto giorno di fila seconda.

 

Crono all'olandese, tutte le altre a più di un minuto
Anna Van der Breggen domina la crono del Vergante, quindi, rifilando distacchi siderali: 1'03" a Megan Guarnier, ex maglia rosa, e 1'16" ad Ashleigh Moolman. Quarta a 1'17" una fortissima Katrin Garfoot, seguita da Kasia Niewiadoma a 1'27". Alle spalle della scalatrice polacca Karol-Ann Canuel a 1'31", poi Mara Abbott a 1'45", Evelyn Stevens a 1'46", Pauline Ferrand-Prévot a 1'53" e Lucinda Brand a 2'01". Fuori dalle dieci le nostre, con Silvia Valsecchi prima italiana, 17esima a 2'32". Ottima Alice Maria Arzuffi, 18esima a 2'41", con Elisa Longo Borghini 20esima a 2'47".

 

Megan Guarnier cede la maglia a Van der Breggen
Classifica generale ribaltata da Anna Van der Breggen, che adesso deve gestire 46" su Megan Guarnier e 1'15" su Ashleigh Moolman. Quarta a 1'46" Kasia Niewiadoma, con Mara Abbott quinta a 2'29", Elisa Longo Borghini sesta a 3'01", Evelyn Stevens settima a 3'52", Pauline Ferrand-Prévot ottava a 5'32", Shara Gillow nona a 6'08" e Roxane Knetemann decima a 6'23".

 

Gran finale sulla salita di San Domenico di Varzo
Domani nona ed ultima tappa, il primo ed unico autentico arrivo in salita del Giro Rosa 2015: sono 92.7 km da Verbania a San Domenico di Varzo, località raggiunta anche nelle due edizioni precedenti: nel 2013 Mara Abbott vinse vestendo la maglia rosa, mentre lo scorso anno fu Emma Pooley ad imporsi in solitaria. Una salita lunga, 11 chilometri con una pendenza media del 7.8%: non sono numeri a cui il ciclismo femminile è abituato. Grandissima favorita ancora una volta Mara Abbott, che su certe pendenze non ha rivali.

La ragazza di Boulder deve recuperare 2'29" ad un'Anna Van der Breggen spaziale, molto solida e davvero vicina al primo successo importante nelle gare a tappe (parliamo di un'atleta che ha pur sempre vinto l'ultima Freccia Vallone). Che Anna si gestisca, pensando solo a portare a casa il Giro, ci sta tutto, lasciando pure la tappa alla Abbott. Che s'accontenterebbe, certo, ma mancando la conquista del terzo Giro Rosa in carriera non godrebbe per nulla. Nonostante ciò che dice il proverbio.

Francesco Sulas

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