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Tour de France 2015: Quanto brilla questo Gorilla! - Brucia Cavendish, respinge Sagan, surclassa Kristoff: è un Greipel formato lusso

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André Greipel vince ad Amiens davanti a Peter Sagan © Bettiniphoto

Forse non sarà il velocista più forte in assoluto ma di sicuro è quello che si è presentato al via di questo Tour de France nelle migliori condizioni possibili dal punto di vista fisico, mentale e tattico: ad André Greipel in questo periodo riesce tutto a meraviglia e dopo la bella vittoria in Olanda nella tappa dei ventagli, oggi è arrivato il bis ad Amiens nel secondo sprint di questo Tour. Con quello di oggi salgono a 11 i successi in tutto il 2015 ma per il Gorilla della Lotto Soudal è arrivata anche la soddisfazione di aver raggiunto Rudy Altig e Marcel Kittel a quota otto vittorie di tappa alla Grande Boucle, secondo posto dietro solo al mitico Erik Zabel che è davanti a tutti con 12.

Il bello di Greipel è proprio che quando è in gara una zampata riesce sempre a piazzarla: questo è il quinto Tour della carriera, sempre presente dal 2011, ma ogni volta ha portato a casa almeno una tappa, lo stesso vale anche per i suoi tre Giri d'Italia e solo alla Vuelta 2006 e 2007 è rimasto a secco; un percorso comunque invidiabile e che testimonia la solidità di questo corridore che spesso nelle classiche non esita a mettersi al servizio dei compagni di squadra con grande generosità.

 

In gruppo tensione e cadute
Fin dalle prime pedalate c'è stata grande tensione in gruppo oggi, un po' per la pioggia che ha reso viscide le strade, un po' per il forte vento che s'è fatto sentire lungo tutto il percorso. Al chilometro 1 sono scattati subito Pierre-Luc Périchon (Bretagne) e Nicolas Edet (Cofidis) ed il plotone ha lasciato fare ma il francese della Cofidis s'è rialzato quasi subito lasciando andare il connazionale. Al chilometro 12 purtroppo c'è stata la prima di tante cadute che hanno afflitto la tappa di oggi: a finire a terra sono stati proprio diversi uomini della Cofidis con Nacer Bouhanni, già dolorante dopo l'incidente al Campionato di Francia, che è stato costretto al ritiro. Un duro colpo per la squadra francese anche perché il suo velocista era apparso in condizioni più che discrete in questi primi giorni e avrebbe potuto dire la sua anche sul traguardo di Amiens.

Nel frattempo Périchon è riuscito tutto solo a toccare un vantaggio massimo di 4'10" ma il 28enne della Bretagne ha dovuto fronteggiare da solo il forte vento che per la maggior parte del tempo spirava in senso contrario, e così il gap è crollato abbastanza rapidamente. Dopo il ritiro di Bouhanni nel plotone la tesione ed il nervosismo sono diventati se possibile ancora maggiori e così si sono susseguite diverse altre cadute: al chilometro 27 sono finiti giù Greg Van Avermaet e alcuni uomini della Cannondale, al km 50 è toccato a Bauke Mollema e Nicolas Roche, al km 65 a Bryan Coquard e poco più avanti ancora allo stesso Coquard con Tyler Farrar, Tiago Machado e anche Thibaut Pinot.

 

Il vento contrario blocca gli attacchi
L'avventura di Pierre-Luc Périchon è terminata subito dopo il passaggio al traguardo volante di Rancour posto al chilometro 90 di corsa. Proprio nello stesso istante del ricongiungimento c'è stata una prima fiammata delle squadre dei favoriti che ha causato qualche piccolo frazionamento in coda al gruppo: la bagarre è durata poco perché nessun pesce grosso era caduto nella rete ed il vento contrario ha quindi sconsigliato per continuare a forzare per tutti i 95 chilometri che ancora mancavano al traguardo. Stesso copione una quindicina di chilometri più avanti: accelerazione violenta con BMC, Sky, Tinkoff, Movistar e Astana tutte abbastanza attente nelle prime posizioni, qualche ventaglio in coda ma nessun nome di spicco rimasto staccato. In seguito a questo secondo tentativo, però, un gruppo di circa 70 unità non è più riuscito a rientrare ed è arrivato al traguardo molto attardato.

Da questo momento in poi le squadre dei principali uomini di classifica hanno praticamente addormentato la corsa, scandendo un ritmo regolare ma non particolarmente elevato: il vento contrario ha reso impossibile ogni piano tattico d'attacco, ma per i corridori in gruppo non è stata una giornata di relax proprio per quella sensazione che ad ogni minimo cambio di direzione sarebbe potuto succedere qualcosa. A creare scompiglio è stata quindi un'altra maxicaduta che ai meno 23 ha visto finire a terra almeno una ventina di corridori tra cui Matteo Tosatto, Luca Paolini, Filippo Pozzato, Michele Scarponi, Tyler Farrar, Steven Kruijswijk, Alexis Vuillermoz e ancora una volta lo sfortunatissimo Thibaut Pinot. Coilvolto anche lo svizzero Michael Albasini a cui è stata diagnosticata una frattura all'omero: la Orica-GreenEDGE resta quindi in gara con soli sei corridori, compreso il malconcio Matthews a cui oggi è stato assegnato il premio combattività per la sua strenua resistenza.

 

Un'ultima breve sfuriata, poi è volata
Ai meno 18 c'è stata l'ultima accelerazione secca in gruppo ma anche in questo caso il risultato è stato un nulla di fatto. La tappa è quindi passata nelle mani delle squadre dei velocisti anche se nessuna è riuscita ad imporsi sulle altre: Etixx-Quick Step e Lotto Soudal hanno piazzato un loro uomo in testa al gruppo all'ultimo chilometro, ma Cavendish e Greipel non erano a ruota dei loro compagni e così l'andatura è calata sensibilmente. A quel punto Alexander Kristoff ha scelto di partire lungo e con l'arrivo che presentava una leggerissima pendenza a salire, ha prestato il fianco agli avversari: Greipel è risalito fortissimo dalla parte sinistra della carreggiata e ha trovato il varco libero per scatenare tutta la sua potenza, Peter Sagan che si gli trovava in scia è stato ostacolato al momento di partire ma poi ha fatto una rimonta impressionante che però non gli ha fruttato più dell'ennesimo secondo posto.

 

Maglia verde: André Greipel allunga
Kristoff è stato superato anche da Mark Cavendish che invece aveva trovato il varco lungo la parte destra ma che non è riuscito a contrastare Greipel e Sagan. Il britannico, a segno 13 volte finora in questa stagione, forse non ha una gamba stratosferica ma è sempre lì e l'impressione è che una tappa possa portarla a casa, questione di dettagli e di piccoli errori che possono essere limati. In evidenza oggi anche Davide Cimolai che tra ventagli e pavé non aveva passato delle belle giornate: questo nono posto è un buon punto di partenza per provare ad essere protagonista nelle prossime due giornate. Intanto in ottica maglia verde il vantaggio di André Greipel comincia ad essere importante: il tedesco ha 151 punti, 32 in più di Peter Sagan mentre John Degenkolb e Mark Cavendish sono fermi rispettivamente a quota 89 e 86; domani la Le Havre la tappa è classificata come "senza difficoltà", ma l'arrivo è posto in cima ad un breve strappetto che sembra perfetto per le caratteristiche di Peter Sagan e potrebbe essere quindi una giornata quasi decisiva per le sorti della classifica a punti.

Sebastiano Cipriani

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