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Campionato Italiano Donne 2015: Cecchini a Superga, la conferma è superba - Elena di nuovo tricolore, Longo Borghini 2a. Tra le juniores titolo a Sofia Beggin

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Elena Cecchini si conferma campionessa italiana, battendo Elisa Longo Borghini (a sinistra) e Dalia Muccioli (a destra) © Scanferla

Vincere un tricolore può già dare una svolta netta alla tua carriera, figurarsi riuscere a ripetersi dodici mesi dopo e per giunta su un arrivo che sulla carta è tutto meno che adatto alle tue caratteristiche. A volte però il vincitore (o la vincitrice in questo caso) è colui che osa qualcosa in più di altri, a costo di andare incontro ad una sonora batosta, ragion per cui se il piano riesce il godimento è quantomeno doppio. Si possono sintetizzare così gli ultimi due campionati italiani di Elena Cecchini, vinti in maniera completamente diversa ma con un unico comun denominatore: il coraggio.

Se un anno fa la talentuosa friulana, già capace di laurearsi campionessa italiana tra le juniores, prese i suoi bei rischi in discesa nella pioggia di Varese e riuscì ad anticipare di un soffio il ritorno delle inseguitrici, quest'anno ha deciso di buttarsi nella principale fuga di giornata, intuendo la possibilità che un'azione composta da grossi calibri potesse avere buon gioco, rendendo così difficoltoso l'inseguimento del gruppo. Così è stato e la splendida difesa operata sull'arcigno finale di Superga ci hanno fornito l'immagine di un'atleta assolutamente in salute e ben avviata sulla strada che la sta portando sempre più in una dimensione di ciclista completa. Probabilmente non la vedremo mai vincere in una grande gara a tappe ma di certo la Ceck da diversi mesi non è più una ragazza dal notevole spunto veloce ed in grado di imporsi all'attenzione anche come validissima pistard ma un'atleta per tutte le stagioni, capace di dire la sua anche nelle classiche di una certa difficoltà (ne sono la prova il nono posto al Binda, il quinto posto al Fiandre e il dodicesimo alla Freccia Vallone ottenuti in questo 2015).

Una Cecchini che sa dare anche prova di grande carattere e che sa imparare attraverso l'esperienza dagli errori del passato: lo scorso anno colmò con il titolo europeo della corsa a punti su pista tra le Under 23 la grossa delusione per l'ingenuità pagata a caro prezzo nella prova che assegnava il titolo continentale su strada; ora invece questo titolo italiano tanto bello quanto inaspettato va a colmare la difficile giornata di Baku ai Giochi Olimpici Europei, dove uscì relativamente presto di scena su un percorso che sembrava fatto apposta per lei. Il tutto con buona pace di Elisa Longo Borghini, che avrebbe voluto regalarsela proprio in casa la prima maglia tricolore in linea della carriera e che invece anche questa volta è costretta a rinviare i propri propositi. Nell'imminenza del Giro Rosa però la prova offerta dall'ornavassese, al debutto con la casacca delle Fiamme Oro (i corpi militari diventano sempre più una necessità e su ciò varrebbe la pena riflettere...) resta comunque confortante.

 

Avvio con pochi sussulti, poi fuga di 12: Cecchini, Cucinotta, Muccioli e altri bei nomi
Sono in settanta a prendere il via da Legnano in una mattinata calda che fa da preludio ad una prova lunga ben 135.5 chilometri con finale alquanto duro per chi non mastica pane e salita. Sarà per la distanza superiore alla media e per il timore che possano andar via subito azioni interessanti, fatto sta che nella prima cinquantina di chilometri il gruppo scorre via a buon passo senza particolari sussulti. Poi, giunti ormai a metà gara, si sviluppa un'azione abbastanza corposa, costituita da dodici atlete.

Vanno via Dalia Muccioli e Alice Algisi dell'Alé-Cipollini, Simona Frapporti della medesima formazione ma che quest'oggi gareggia per le Fiamme Azzurre, formazione che quest'oggi annovera anche Elena Cecchini (abitualmente in maglia Lotto) e Marta Bastianelli dell'Aromitalia-Vaiano, quindi Annalisa Cucinotta, Valentina Scandolara che veste la maglia dell'Esercito, l'interessante coppia dell'Inpa Sottoli-Giusfredi costituita da Anna Zita Maria Stricker e Anna Trevisi e valide outsider come Soraya Paladin della Top Girls, Ilaria Sanguineti della BePink e Alessia Martini dell'Aromitalia-Vaiano. L'azione è di quelle buone e grazie all'ottimo accordo la fuga guadagna più di un minuto, pur senza raggiungere contorni esorbitanti, costringendo così le poche favorite (su tutte la Longo Borghini) ad impegnarsi a fondo per ricucire il gap prima che sia troppo tardi.

 

Ad inizio salita restano in 4, poi Elena Cecchini s'invola verso Superga
Si giunge così alla temuta ascesa finale verso la Basilica di Superga, con il drappello di fuggitive che registra un vantaggio ancora soddisfacente e con la bagarre che inevitabilmente si scatena: Valentina Scandolara e Dalia Muccioli sono le prime ad alzare il ritmo in salita, ottenendo il risultato di ridurre a sole quattro atlete la composizione del gruppo di testa, visto che a tenere il loro passo sono solamente Elena Cecchini e Anna Stricker. Ai -3 la Muccioli, fiutando la grande occasione, dà una stilettata che provoca il cedimento dell'altoatesina della Giusfredi, prima che il tratto più duro dell'ascesa veda abdicare anche la Scandolara. Le pendenze sono costantemente oltre il 10% ed anche l'andatura della Muccioli si appesantisce irrimediabilmente mentre per nulla turbata dalla durezza della salita è la Cecchini, che continua a salire del proprio passo guadagnando metro dopo metro nei confronti delle ex compagne d'avventura.

La tattica della friulana paga: continuando a salire in maniera costante, con passo più agile sulle pendenze più dolci, vince anche la resistenza della Muccioli e continua tutta sola verso una riconferma che si avvicina sempre più, nonostante da dietro lo spauracchio Longo Borghini sia uscito furiosamente dal gruppo e si sia messo in caccia dell'agognato tricolore. Questa Elena così sicura e consapevole dei propri mezzi anche quest'oggi però non la ferma nessuno.

 

Elena si ripete, Longo Borghini mastica amaro: è seconda
Oltrepassato l'ultimo chilometro è ormai chiaro come i giochi siano fatti e dopo aver superato il duro tratto al 10% finale, la Cecchini può avviarsi tranquillamente al traguardo e alzare le braccia al cielo per una doppietta consecutiva che in anni recenti era riuscita solamente a Monia Baccaille (nel 2009 e 2010, ndr). Niente da fare per Elisa Longo Borghini: si è sfogata sul suo terreno preferito, ha fatto rimbalzare indietro tutte le altre, ha fagocitato anche Dalia Muccioli ma alla fine si prende "solo" l'argento a 21" di ritardo. Inevitabilmente delusa ma consapevole che l'imminente Giro Rosa può essere l'occasione del grande riscatto. Terzo posto e secondo podio in un campionato italiano per una generosa Dalia Muccioli, staccata di 23" e tornata a dire la propria in un'occasione davvero importante mentre più consistenti tutti gli altri distacchi: quarta (a 56") è Anna Stricker,bravissima anche lei e che in un giorno non lontano probabilmente se la giocherà concretamente quella maglia, quindi Tatiana Guderzo (a 58"), Francesca Cauz (a 59"), Elena Berlato (a 1'08"), Rossella Ratto che probabilmente accusa ancora le fatiche di Baku (per lei ottavo posto a 1'22"), Valentina Scandolara (a 1'35") e Asja Paladin a chiudere la top ten a 1'41".

 

Tra le juniores è ancora Breganze: stavolta tocca a Sofia Beggin

Ad aprire le danze in mattinata erano state le ragazze juniores, chiamate a percorrere il medesimo tracciato ma con minor chilometraggio (la partenza era infatti fissata a Novara per complessivi 90.4 chilometri). Particolarmente temuta era la formazione vincitrice uscente, vale a dire la Wilier Breganze che riponeva molte aspettative in Sofia Beggin, probabilmente la miglior scalatrice presente in gruppo, considerando anche che la "gemella del gol" Sofia Bertizzolo faceva quest'oggi il proprio debutto con la casacca delle Fiamme Oro.

Prevedibilmente la dura ascesa finale ha fatto male a tante e proprio la Beggin ha sferrato il suo attacco nel tratto più duro dell'ascesa, portandosi dietro proprio la Bertizzolo. Questa volta però le parti si sono invertite e la doppietta ha premiato meritatamente la padovana Sofia Beggin che ha così ottenuto il primo titolo italiano su strada (nonché la prima affermazione stagionale), affiancandolo a quello vinto nel ciclocross nello scorso gennaio (quando si dice un'atleta polivalente). Seconda posizione assolutamente indolore per la Bertizzolo, attesa a più importanti conferme nei prossimi mesi mentre in terza posizione si è segnalata ottimamente la piemontese Elisa Balsamo, atleta della Valcar alla prima stagione tra le juniores, che ha completato il podio giungendo a 12" davanti alla toscana Nicole Nesti del Vaiano. 25" è stato il ritardo di Katia Ragusa, altra delle grandi favorite della vigilia mentre buono è stato il sesto posto ottenuto da Alessia Verrando (altra atleta Valcar che si divide ottimamente tra fuoristrada e strada) a 50". Oltre il minuto tutte le altre: settima Nadia Quagliotto a 1'05", ottava la sorprendente Martina Berta (segnatevi il nome di quest'atleta valdostana: nella mountain bike ha già dimostrato di essere un vero talento, aggiudicandosi due titoli europei da allieva) a 1'12", quindi Chiara Zanettin (a 1'40") e Vania Canvelli (a 1'50") sono state le ultime due atlete a concludere tra le prime dieci posizioni.

Vivian Ghianni

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