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Tour de Suisse 2015: Pinot scioglie i ghiacciai - Bella vittoria e maglia per Thibaut a Sölden. Pozzovivo secondo

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Ai piedi del Ghiacciaio di Rettenbach vince Thibaut Pinot © Bettiniphoto

Era l'uomo da tener ben d'occhio in questa tappa, quella regina e, con la crono finale, decisiva per le sorti del Tour de Suisse. Thibaut Pinot non ha deluso e sulla durissima salita che da Sölden conduce al Ghiacciaio di Rettenbach ha fatto il vuoto. Non era parso molto pimpante nella prima parte d'ascesa, ma nella seconda, quando l'altitudine e la fatica si sono fatte sentire bene, il francese che fu terzo al Tour 2014 è risultato il migliore.

Prima è rimasto con il gruppo composto da Miguel Ángel López, Geraint Thomas, Jan Hirt e Simon Spilak, quindi ha portato l'attacco decisivo. Erano i -4, c'è stato uno scatto. Ha risposto Spilak, che un chilometro dopo, all'ennesima accelerazione di Thibaut, s'è dovuto rialzare. Pinot ha raggiunto Stefan Denifl, austriaco che era in fuga a caccia di punti Gpm (e ne ha presi parecchi) nell'ultimo chilometro e mezzo della salita, e s'è involato verso una vittoria che potrebbe voler dire classifica finale. Anche se un Geraint Thomas così pimpante in salita e potenzialmente più forte di Pinot a crono potrebbe operare il sorpasso in quel di Berna, domenica.

 

Otto in fuga nella tappa regina
È la tappa regina, quella che tutti al Giro di Svizzera attendevano. Bizzarro (fino a un certo punto, basti scorrere gli sponsor e troveremo Sölden) come si sia andati a pescare lo sconfinamento austriaco per trovare una salita decisamente impegnativa, quella che conduce al Ghiacciaio di Rettenbach, sopra Sölden. Si percorrevano 237.3 km con partenza da Unterterzen ed arrivo ai piedi del ghiacciaio.

Non prende il via il vincitore della frazione di ieri, quel Michael Matthews che sul traguardo di Schwarzenbach aveva battuto un Peter Sagan in forma più che buona. Sin dalle prime battute scatti e controscatti, con la fuga che prende subito corpo: all'interno Przemislaw Niemiec (Lampre-Merida), Gregory Rast (Trek), Matthias Brändle e Stefan Denifl (IAM Cycling), Benjamin King (Cannondale-Garmin), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Stefan Schumacher (CCC Sprandi-Polkowice) e Mirko Selvaggi (Wanty-Groupe Gobert).

Il giovane Manuel Senni, corridore in forza alla BMC, aveva provato a raggiungere gli otto al comando, ma s'è dovuto rialzare presto. Dopo 20 km i battistrada vantavano 4'50" sul gruppo maglia gialla. Vantaggio che saliva ancora a 7'20" dopo 41 km di gara, quindi superava gli 8'. Sulla prima salita di giornata, quella di Bielerhöhe, gli otto al comando toccavano un vantaggio di 9'20". Ai 2036 metri del Bielerhöhe, una salita Hors Catégorie, Stefan Denifl incrementava la sua leadership nella classifica dei Gpm, seguito da De Gendt e Niemiec; il gruppo scollinava con 7'45" di distacco.

 

Fuggitivi con 10' di vantaggio. In gruppo tira l'Astana
Lungo la discesa del Bielerhöhe gli otto battistrada guadagnavano nuovamente sul plotone, staccato di 8'08". Nel fondovalle l'Astana si mette in testa a lavorare per Jakob Fuglsang, danese che nelle scorse tappe ha dimostrato di avere una gamba più che buona, e Miguel Ángel López, giovane realtà colombiana. Agli otto battistrada si dovranno recuperare oltre 10' in 82 km, non è semplice. C'è pur sempre da considerare che ad inizio salita molti sono stanchi. S'è già perso per strada Mirko Selvaggi ed al comando rimangono Ben King e Stefan Denifl.

Il leader dei Gpm presto rimarrà l'unico battistrada. Dal gruppo scatta Igor Antón quando mancano 10 km al traguardo; è una bella azione ma non certo letale, così l'iberico viene raggiunto. Pinot è staccato di qualche metro, viaggia con Barguil e Reichenbach, ma all'altezza del casello (per salire al Ghiacciaio di Rettenbach si paga) è davanti.

Tra chi non tiene il ritmo c'è il leader della corsa, Tom Dumoulin (prevedibile) e Rafal Majka (meno scontato). Davanti Sergio Henao fa l'andatura per un ottimo Geraint Thomas ed è con quel forcing che il colombiano dell'Orica, Esteban Chaves, va fuori giri e si stacca. Ai -9 parte Simon Spilak, sloveno della Katusha. La sua azione sembra molto buona e recupera diversi fuggitivi del mattino strada facendo.

 

Thomas fa il ritmo sulla salita finale
Dietro Henao ha esaurito il suo compito e sono rimasti davanti Domenico Pozzovivo, Jakob Fuglsang, Miguel Ángel López, Geraint Thomas, Jan Hirt e Thibaut Pinot. Fuglsang perde terreno e si sfila, per l'Astana resta davanti solo Miguel Ángel López, che si presenta con il Tour de l'Avenir vinto nel 2014. Davanti a tutti c'è sempre Denifl, con 2'30". Spilak pedala meno bene ed ai -4 è Pozzovivo a tentare l'allungo. Il lucano ha un'ottima gamba, non fa il vuoto ma riporta il suo gruppetto su Spilak. Pinot sembra in debito d'ossigeno, ma passerà agevolmente questo momento.

 

Ai -3 allungo decisivo di Pinot
È proprio il francese della FDJ a scattare in corrispondenza di un tornante a destra, quando mancano 3 km: Hirt, stupefacente, si sfila, mentre Spilak prova a prendere la ruota del transalpino. Thomas stupisce per come sale bene su pendenze arcigne; alla ruota del gallese troviamo Pozzovivo e López. La compagnia di Spilak non piace a Pinot che scatta ancora e stavolta fa male. Siamo all'interno degli ultimi 2 km e Stefan Denifl, in crisi, è davanti, seppure di 30". Thibaut Pinot sale benissimo, si presenta da solo sul rettilineo finale e pedala fino all'ultimo: sa bene che la crono di domenica potrebbe condannarlo anche per pochi secondi, non vuole lasciarne per strada.

 

Ottimo Pozzovivo, secondo sul traguardo
Alle sue spalle Domenico Pozzovivo si produce nell'ultimo allungo e si piazza secondo a 34" da Pinot, con Simon Spilak che tiene botta e chiude a 37". Quarto , Miguel Ángel López ed un fantastico Geraint Thomas, entrambi a 43", mentre Jakob Fuglsang paga 1'15", Jan Hirt 1'18", Sergio Henao 1'29", Stefan Denifl 1'31" e l'ex leader Tom Dumoulin, dato per spacciato troppo presto, è decimo a 1'37".

 

Classifica: Pinot guida con 47" su Thomas
La nuova maglia di leader finisce ovviamente sulle spalle di Thibaut Pinot, che precede Geraint Thomas di 47". Vantaggio che nella crono di Berna potrebbe non essere sufficiente, nonostante i progressi fatti da Pinot contro il tempo. A seguire troviamo Simon Spilak a 50", Domenico Pozzovivo a 55", Miguel Ángel López a 1'07", Jakob Fuglsang a 1'27", Tom Dumoulin a 1'32", Steve Morabito a 2'29", Sébastien Reichenbach a 2'43", Sergio Henao a 2'46".

Domani sesta tappa, 193.1 km da Wil a Biel/Bienne: nulla a che vedere con salite e pendenze affrontate oggi, ma verranno nuovamente affrontate strade tutte su e giù. Non si dormiranno sonni tranquillli, insomma.

Francesco Sulas

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